«Basta con la volgarità serve una lezione di stile»

«Basta con la volgarità serve una lezione di stile» LO SFOGO ALLE SFILATE Di PARIGI «Basta con la volgarità serve una lezione di stile» Valentino: «Vedo in giro tante tenute atroci. Molti giovani non sanno che cosa sia l'eleganza. Vestirsi bene è un fatto di cultura ed educazione» Ungaro affida a Helena Christensen il ruolo di un'odierna Ava Gardner Antonella Amapane inviata a PARIGI Due grandi maestri italiani dell'alta moda -Valentino e Ungaro - rendono omaggio a Hollywood e alle sue dive con abiti da Oscar. E dicono basta alla volgarità dilagante con una lezione di stile. Altro che nudità, ombelichi al vento, slip che occhieggiano dai pantaloni... «Finiamola col cattivo gusto. Tanti giovani non sanno che cos'è l'eleganza - sbotta Valentino -. L'altro giorno a Roma passavo da via del Corso e sono inorridito. I ragazzi sembravano scarafaggi, avevano enormi ^calzoni col cavallo alle ginocchia e scarpe da ginnastica che pareva fossero ai loro piedi da 40 anni. Ma perchè? La smettano di camuffare problemi, insicurezze e caratteri picchiatelli con tenute atroci. Meno male che a Portofino vedi un sacco di adolescenti belli e puliti». Classista? «No, vestirsi bene è un fatto di cultura, di educazione....Il compito degli stilisti non è favorire l'estetica del brutto come fanno alcuni, ma rendere le persone più belle. Chi viene in atelier e spende 40 mila euro per un capo couture non vuole stracci.», conclude lo stilista romano. Polemiche e lusso da star scorrono a fiumi nell'ultimo giorno dell'alta moda francese. Se Valentino sceglie Naomi Campbell per portare sul tappeto rosso l'eleganza e il glamour delle giovani attrici; Ungaro affida ad Helena Christensen il ruolo di un'attuale Ava Gardner «Che donna e che signora. La più bella del mondo. Le bastava uno sguardo per sedurre. Beato Frank Sinatra che se l'è trovata nel letto», scherza Ungaro, appauditissimo per le sue tuniche decò che grondano ricami certosini. Per i drappeggi degli abiti da sera stampati come una foresta. Cinema, cinema. La statuetta dell'Oscar, ingigantita sul boccascena di Valentino, è lunga e slanciata, come i suoi modelli. Tuniche tinta pietra di luna in raso fluido ricamato e piccolo strascico, accarezzano il corpo, lo assottigliano, senza mai svelarlo. Mentre i grembiuli di micro cristalli si accompagnano a gonne dritte. Gwynneth Paltrow e mammà, un tot di Rothschild, Ira Fùrstenberg e lo sceicco Majed Al Sabah applaudono la Venere Nera (fidanzatissima con Matteo Marzotto), in abito di tulle black a due strati con pois di paillettes tridimensionali. Scorrono le toilette di raso con disegni tagliati a sciabola; le stole di mousseline sono un nulla profilato di zibellino; i cappotti di coccodrillo hanno intemi di cachemire a macro motivi Galles . Ogni modello è un inno alla bellezza. E di bellezza si parla anche da Ungaro, dove il sogno della perfezione ha il volto della Christensen, testimonial e fotografa della couture creata dal sarto franco-pugliese. Kandinsky, Sonia Delaunay e la follia della grafica Pop s'incontrano su tuniche e boleri incrostati di pietre, sui cardigan a vita bassa rifiniti con bordi di jais, nei bijoux decò. Ma la cultura, nell'abbigliamento ungariano, non si limita alle citazioni intellettuali. Può essere un ricordo, un'emozione. L'attegiamento femminile altero e intenso di Ava Gardner -che fin da bambino affascina il sarto - si traduce in composti e sottili abiti doublé sotto al ginocchio, con tagli e cuciture degne di un mago della forbice. I souvenir decò dilagano, si mischiano à echi surrealisti sul podio di Gaultier: mani applicate sui fianchi fungono da tasche, colli e polsi si scompongono sui corpi delle mannequin ricoperti da tute integrali. Quasi una seconda pelle rinforzata da paraginocchia e paragomiti di visone Strass e jais. Grande festa ieri sera per i 110 anni di Boucheron. Il marchio di gioielleria, nel negozio di Place Vendome, ha presentato la nuova collezione di gioielli, 60 pezzi del valore complessivo di 7 milioni di euro. Blindati da 50 guardie j del corpo. La linea J «Not Bourgeois», B^ disegnata da So- J|i| lange Azzaguri, è ironicamente antiborghese. Fra i pezzi più spiritosità giarret tiera-collier di brillanti | e quella da ghigliottinata, con goccia di sangue in rubini. Buffo anche l'anello a forma di ranocchio. Peccato che baciandolo non si trasformi in principe. ZjTzjj! In via del Corso w™ a Roma ho visto ragazzi che sembravano scarafaggi: calzoni con il cavallo alle ginocchia e scarpe da ginnastica che pareva fossero nei loro piedi da 40 anni SS a del Corso oma ho visto sembravano alzoni con ginocchia ginnastica ossero nei SS Blinuardie j inea J is», B^ - J|i| , e . ù rret brillanti | liottina di sangue in anche l'anello a cchio. Peccato non si trasforate cintola oni da montagna akers di qualche ndi, un po' come sano i barboni alla rd-couture. I SPETTINATI. Vaato due minuti del mpo per dire quanto le donne di oggi, tite da scarafaggio, lungo fino ai piedi, da scarpe da tenE in effetti il total scarpa di gomma proseliti tra quelle ciano a seguire i da ma non possono taloni a vita bassa. li in questo trushloro parte. Ormai dal parrucchiere si o: «fammeli spettibero prima a lavarperché lo stile deve -povera, un taglio fatto da forbia di LOTTO concorso n. 55 MERCOLEDI' 9 LUGLIO 2003 Bari 36 31 70 80 14 Cagliari 38 83 46 19 73 Firenze 66 34 26 81 14 Genova 75 13 45 53 56 Milano 39 67 16 28 48 Napoli 76 28 17 22 4 Palermo 38 23 45 69 40 Roma 83 6 78 20 75 Torino 60 19 10 71 90 Venezia 3 73 89 45 60SUPEREMALOTTO35 - 38 - 39 - 66 - 76 - 83 Numero jolly 3 Montepremi € 6.235.005,14 Nessun vincitore con 6 Jackpot € 42.250.475,78 Nessun vincitore con 5 + 1 Jackpot € 1.247.001,03 Punti € Ai 25 5 49.880,05 Ai 2470 4 504,85 Ai 98.155 3 12,70