Ora Abramovich vuole Capello di Gabriele Marcotti

Ora Abramovich vuole Capello SL NUOVO PADRONE DEL CHELSEA VUOLE SOLO GRANDI STAR. E LA PAN SEMPRE PIÙ'IN BILICO Ora Abramovich vuole Capello Van Gaal unica alternativa al tecnico della Roma retroscèna Gabriele Marcotti LONDRA IL maremoto-Abramovich continua a provocare scossoni e ripercussioni nel mondo del calcio, manco fosse un rinoceronte in una boutique di porcellane. Inevitabile, quando ad entrare in un nuovo settore, quebo calcistico, è uno degb uomini più ricchi del mondo con un patrimonio personale che sfiora i 6 miliardi di euro. Soprattutto se - come è appunto b caso di Roman Abramovich - si tratta di un magnate 36enne, astuto, ambizioso e con una voglia sfrenata di vincere. E' passata una settimana precisa dab'acquisto del Chelsea e nel frattempo il suo nome è stato accostato a gente come Henry, Vieri, Nesta, Vieira, Ronaldinho, Kluivert e Davids. Tutti campioni dalle valutazioni e soprattutto dagli ingaggi proibitivi, ma, si sa, tutto è relativo. Chi, come Abramovich, non ha battuto ciglio nel spendere 200 miboni di euro per assicurarsi b Chelsea ed azzerarne i debiti non si spaventa certo di fronte alla prospettiva di pagarne 60 per il campione di turno. Del resto, stiamo parlando di un uomo che l'anno scorso ha reabzzato un utile personale di quasi mezzo miliardo di euro da una sola delle sue società, la Sibneft, colosso del petrobo russo. Difficile distinguere tra il vero e il verosimbe nel fare la cernita debe offerte galattiche che il Chelsea avrebbe fatto negli ultimi giomi. L'impressione è che molte - tra cui quella per Nesta - non sono state fatte direttamente dal Chelsea, ma da procuratori che agiscono per i Blues. Difficile stabilire se si tratta di agenti con un mandato regolare oppure intermediari che fiutano l'affare. Di certo Abramovich sembra gustarsi l'immagine dell'uomo che può comprare tutto e tutti. Come i nuovi ricchi russi che, a metà degb anni Novanta, affollavano le boutique più esclusive di Parigi e MUano a caccia di marchi come Versace e Armani, U nuovo proprietario del Chelsea sembra attratto dai grossi nomi. Un modo per acquistare status symbol istantanei. Ed è in quest'ottica che rientrano le avance - subito respinte - per Sven Goran Eriksson e Sir Alex Ferguson. Abramovich non è un esperto di calcio, conosce i grossi nomi e, ner questo, incassati i no di Svennis e Sir Alex, avrebbe chieste notizie di Capello. Il quale, assieme a Louis Van Gaal, resta il nome più importante in circolazione dal momento che i vari Hitzfeld e Lippi stanno bene dove sono. Vero, a differenza deb'olandese, Capebo ha un contratto regolare ma non è un mistero che i rapporti con Sensi siano tesi. E, guarda caso, adesso che Mazzone, vecchio pallino della Roma, non si è accasato ad Ancona, la pista che porta a Capebo sembrerebbe concretizzarsi. In tutto questo la vittima sembra essere Claudio Ranieri, da tre anni tecnico dei Blues. L'unica colpa che gli si può imputare è che non è un grosso nome al pari di Capebo e gli altri. Lo stesso Abramovich ha ammesso di non conoscerlo al momento di prendere in mano la società. «Quando cambia la proprietà di un club tutto può succedere - ha commentato Ranieri, consapevole delle voci che lo circondano - è diritto dei nuovi proprietari decidere a chi affidare la squadra». Ieri, secondo dichiarazioni riportare sul tabloid Daby Mirror, Ranieri ha ribadito che non tollera interferenze sul lato tecnico e che si aspetta da Abramovich il pieno rispetto per il suo lavoro. Un specie di ultimatum, fatto con il consueto stbe, al nuovo proprietario il quale continua a fare U misterioso quando si tratta di parlare deba panchina dei Blues. Di certo la tifoseria - che, pur essendo grata deU'azzeramento dei debiti non ha gradito la rinuncia a Zola, confermato dal tecnico ma lasciato sfuggire dal club - sta con Ranieri. L'armo scorso, pur non spendendo una lira, ha portato il Chelsea aba Champions League, consacrando giovani talenti del vivaio come Carlton Cole e John Terry. Come ha sempre fatto, Ranieri procede con la pobtica dei piccob passi: vivaio, tattica e spirito di gruppo. Resta da vedere come questa filosofia si sposerà con quella di Abramovich che, per il momento, sembra invece volere tutto e subito. Il miliardario russo Roman Abramovich, a sinistra, con il presidente del Chelsea Ken Bates

Luoghi citati: Ancona, Londra, Parigi