Barge, paese vietato ai bambini di Massimo Mathis
Barge, paese vietato ai bambini MAI PIÙ' GIOCHI IN PIAZZA NEL PICCOLO CENTRO DEL CUNEESE Barge, paese vietato ai bambini Massimo Mathis BARGE (Cuneo) I ragazzi giocano a pallone in piazza: una scena destinata a rimanere un ricordo. Almeno da queste parti dove, tra un mese, i bambini che hanno meno di 6 anni non potranno più uscire di casa, se non accompagnati, e molti giochi all'aperto saranno vietati, dal calcio al lancio di palle di neve. La nuova amministrazione (di centrodestra) ha deciso: occorre metter mano al vecchio regolamento di polizia urbana, che risale al 1931, in cui, finora, ci si era limitati a sostituire la parola «sindaco» al termine «podestà», ormai desueto. Il risultato è in 60 articoli freschi di stampa, con relative sanzioni dai 25 ai 500 euro, che l'assessore competente. Gioito Ferrari, ha appena redatto per rendere attuali nonne e divieti, e «regolare la civile convivenza». Prima di scrivere, Ferrari, che di mestiere fa l'avvocato, di regolamenti ne ha letti tanti, da Torino, a Milano, da Roma a Bolzano. Il divieto di «praticare giochi di qualsivoglia genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito, compresi i marciapiedi e i portici, tettoie e ala comunale» è quello che fa più discutere. Lo giudica troppo severo la minoranza, astenutasi in blocco dal voto in Consiglio, dove il regolamento è stato comunque approvato. Ma le polemiche in paese non mancano. A Barge arr Nei bar del centro c'è anche chi la prende sul ridere e pensa agli oltre trecento cinesi che vivono qui. Fanno gli scalpellini nelle cave e, in dieci anni, sono aumentati del 3007o. Assieme a Bagnolo, il centro confinante. Barge ne conta più di mezzo migliaio: la seconda comunità del Nord-Ovest dopo Torino. «Già adesso è difficile fargli capire che in bicicletta non si va in due e in motorino ci si mette il casco - dice un anziano -, figuriamoci come faranno i vigili a far rispettare le nuove regole». Va detto che, soprattutto negli ultimi tempi, si sta facendo molto per cercare di integrare i cittadini asiatici. Alle scuole elementari e medie, quasi un alunno su sei è straniero, e si organizzano corsi con mediatore che, tre giorni a da settimana, gestisce anche uno sportello comunale bilingue. Il sindaco Mario Picco si è detto disponibile a valutare eventuali modifiche al regolamento. «Questo documento è semplicemente assurdo - sostiene l'ex vicesindaco, ora all'opposizione, Pier Paolo Agù -: chi l'ha scritto pensava a una grande città, ma Barge supera appena i 7 mila abitanti. Risulterà inapplicabile e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze. Al posto di vietare le piazze ai ragazzini, avrebbero fatto meglio, ad esempio, a regolamentare l'installazione di antenne paraboliche, invece ognuno potrà fare quello che vuole». «Per giocare a paUone, le strutture non mancano: ci sono i campi comunali, ima piazza intera, due giardinetti e l'oratorio - si difende l'assessore Ferrari -. In centro si rischia di ammaccare le vetture in sosta e mettere in pericolo l'incolumità di passanti e degh stessi giovani, molti dei quali quasi maggiorenni. Fra i 60 nuovi articoli, non c'è solo questo; molta attenzione è dedicata a rispetto dell'ambiente, tutela degli animali e quiete pubbhca. Ad agosto inizieremo ad applicarli e, per quanto riguarda i comportamenti già sanzionati dal Codice deUa strada, non faremo sconti. La toUeranza, se ci sarà, dipenderà dal buon senso dei vigili, sul quale non ho alcun dubbio». A Barge arriva il divieto per i bambini di giocare per strada
Persone citate: Mario Picco, Pier Paolo Agù
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