Il missile iraniano supera l'ultimo test di Maurizio Molinari

Il missile iraniano supera l'ultimo test «SHAHAB-3» POTREBBE ESSERE IN FUTURO ARMATO DI TESTATA NUCLEARE E MINACCIARE ISRAELE Il missile iraniano supera l'ultimo test Ha una gittata di 1300 chilometri. Washington preoccupata Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK L'Iran ha effettuato con successo il test finale del missile capace di raggiungere Israele alla vigilia della giornata del 9. aprile, durante la quale si attendono nuove manifestazioni popolari di protesta contro gli ayatollah. Il risultato positivo del terzo e ultimo test dello «Shahab-3», la cui sperimentazione risale al 1998, è stato confermato dal Ministero degli Esteri di Teheran, sollevando forte preoccupazione a Gerusalemme e Washington. Realizzato grazie a tecnologia balistica nordcoreana e con gittata di almeno 1300 chilometri, lo «Shahab-3» è in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo nella regione fino all'intero territorio di Israele, la Turchia meridionale e le regioni occidentali dell'India. Llran è già sorvegliato speciale da parte deU'Onu per le attività svolte in quattro centrali nucleari - domani è in arrivo a Teheran il direttore dell'Agenzia intemazionale per l'energia atomica, Mohammed El Baradei - e tanto Washington quanto Gerusalemme vedono con forte preoccupazione la possibilità che gli iraniani riescano presto a lanciare un'arma nucleare a oltre mille chilometri di distanza. «Bisogna fare di tutto - ha dichiarato il portavoce israeliano Avi Pazner - per evitare che l'Iran raggiunga l'atomica perché, avendo già il missile Shahab-3, porterebbe una grave minaccia alla stabilità dell'intera regione». H Dipartimento di Stato, e lo stesso presidente americano George Bush, in più occasioni hanno ammonito llran a non dotarsi di anni di distruzione di massa ma in queste ore l'attenzione, di Washington è soprattutto per la data del 9 aprile, quarto anniversario delle manifestazioni di proteste degli studenti contro la teocrazia islamica. Per domani si prevedono manifestazioni e scioperi. Per favorire la mobilitazione pubbhca, da domenica la tv di «Voice of America» ha iniziato a trasmettere verso llran dalla sede di Washington. Il programma in lingua farsi si chiama «News and Views» (Notizie e opinioni), dura 30 minuti e arriverà sui teleschermi iraniani ogni giorno in prima serata per tenere aggiomata la popolazione sugli eventi nel Paese. «Raccontando che cosa avviene oggi in Iran jossiamo aiutare la lotta per la ibertà e l'autodeterminazione di questo popolo» assicura Kenneth Y. Tomlinson, presidente delconsiglio di amministrazione che sovrintende all'attività dell'emittente tv. «News and Views» non è l'unico programma tv che arriva in Iran dagli Stati Uniti. La stazione «Ni- tv» di Los Angeles ha avuto un grande successo durante le proteste di giugno: ha ricevuto centinaia di chiamate ed è diventato un vettore di comunicazione fra gruppi di studenti. Le autorità di Teheran nelle ultime settimane sono riuscite a disturbare le onde delle stazioni californiane e proprio per questo la «Voice of America» ha deciso di scendere in campo, con una sfida cui llran ha risposto ammonendo i giovani a disertare ogni tipo di manifestazione. Durante la preghiera del venerdì all'Università di Teheran l'ayatollah Mohammad Emam Kashani ha avvertito che ogni protesta messa in atto sarà considerata «una minaccia alla sicurezza nazionale e alla pace», ovvero «un atto di tradimento». Nel braccio di ferro nell'etere fra Washington e Teheran rientrano anche le trasmissioni radio in farsi di «Voice of America» e «Radio Farda», i cui programmi si susseguono 24 ore su 24. Teheran ha protestato in più occasioni contro le trasmissioni in arrivo dagli Stati Uniti, denunciandole come ((interferenza negli affari interni» e «violazione della sovranità» ma il Dipartimento di Stato ha sempre respinto le accuse. «Crediamo che sia importante per tutti essere inforaiati il più possibile e in questo caso stiamo facendo del nostro meglio per aiutare gli iraniani» ha dichiarato il portavoce Richard Boucher. L'annuncio alla vigilia del 9 luglio, giornata di manifestazioni contro gli ayatollah S'intensifica la «guerra dell'etere», dall'America trasmissioni radio e tv no-stop in lingua farsi Il missile iraniano Shahab-3: già quando era solo un involucro veniva presentato con orgoglio, come in questa foto del 1998

Persone citate: Avi Pazner, George Bush, Kashani, Kenneth Y. Tomlinson, Mohammad Emam, Mohammed El Baradei, Richard Boucher