Carmagnola, test del Dna suirauto dell'assassino

Carmagnola, test del Dna suirauto dell'assassino I CARABINIERI E LA PROCURA SONO CONVINTI CHE IL PIASTRELLISTA NASCONDA ANCORA QUALCOSA Carmagnola, test del Dna suirauto dell'assassino Gli investigatori cercano tracce di sangue e dei passeggeri trasportati lunedì sera Angelo Conti Massimiliano Paggio Test del Dna sulla Opel Vectra di Loris Cornetto. L'hanno deciso ieri pomeriggio il pm di Alba, Laura Deodato, ed il comandante del Nucleo Operativo dei carabinieri di Torino, Mauro Masic. E' l'ultima iniziativa in ordine di tempo per cercare di fare chiarezza nel dedalo di testimonianze ed affermazioni, in parte contrastanti, relative al «momento» dell'incontro fra l'assassino e Alessandro Collura, il muratore di vent'anni ucciso e poi bruciato nel forno della pizza di frazione Tuninetti, a Carmagnola. Gh accertamenti tecnici sono volti sia a verificare eventuali tracce di sangue a bordo della vettura, sia a cercare di stabilire quali persone si trovassero all'interno della Opel nel suo ultimo viaggio, lunedì sera intomo alle 18,30. Altri accertamenti sono già in svolgimento sul coltello dal manico bruciacchiato recu¬ perato all'interno del forno dopo la confessione del piastrellista. I carabinieri, comunque, non credono al Cometto. Non gli credono perché la sua versione dei fatti, ripetuta anche davanti al gip di Alba, Francesca Dinaro, ha tratti poco verosimili: c'è il racconto delle coltellate inferte al Collura in giardino . (dove i carabinieri della sezione scientifica non hanno trovato tracce di sangue) e ci sono soprattutto i tanti maneggi fatti con il cadavere che sarebbe stato infilato nel forno, dopo essere già stato in parte bruciato e cosparso di olio combustibile, attraverso una feritoia davvero piccola. La sintesi è che i carabinieri sono convinti che il Comettonon fosse solo e che, nella vicenda, manchi ancora un protagonista importante. Se non la moglie (sul cui conto gravano comunque s jspetti, considerate le testimonianze relative a quel lunedì sera), un terzo personaggio che sarebbe riuscito sinora a restare nell'ombra. Tecnicamente l'indagine è così entrata in una fase delicata: se il Cometto ha ampiamente confessato l'omicidio, ora sono i particolari a non collimare. Non quadrano le versioni fornite dagli amici della vittima con la tempistica ricostruita dal piastrellista e con le affermazioni del gestore della stazione di servizio di Carignano, luogo dell'incontro fra vittima e assassino. Perché Cometto mente? Lui dice di avere terrore di eventuali ritorsioni della famigha Collura (al punto di preferire l'isolamento in carcere respingendo la richiesta, avanzata dai suoi avvocati Mencobello e Verazzo, degh arresti domiciliari) e questo potrebbe in parte spiegare il suo atteggiamento. Ma la ragione potrebbe essere anche un'altra: il Cometto sta cercando di proteggere qualcuno, addossandosi le sue e le altrui colpe. Nell'intera vicenda, intanto, non è ancora entrata direttamente quella che potrebbe essere la grande protagonista: la droga. Se è vero che esiste un'inchiesta che coinvolge alcuni dei protagonisti della vicenda di Carmagnola, se è vero che nella casa di Loris e Monica Cometto sono state trovate piantine di marijuana, se è vero che alcuni dei personaggi coinvolti farebbero uso di sostanze, un sospetto appare lecito. E, proprio su questo sospetto, il maggiore Masic ed i suoi uomini hanno stilato ipotesi apparentemente suggestive, ma in fondo plausibili, quindi da verificare. E' il tipico giallo nel quale ci si potrebbe «accontentare» di avere trovato l'assassino, in realtà tutta questa vicenda sembra solo un tassello di un puzzle più grande. C'è di mezzo un altro omicidio, come hanno ipotizzato persino gh avvocati del Cometto? C'è da coprire un traffico di droga troppo vasto per poter essere raccontato? C'è una delicata questione famigliare che ha spinto l'omicida a compiere quel gesto e che ora quasi lo costringe a non proferire parola? Un aiuto^ per queste risposte, potrebbe venire dalle indagini che i carabinieri della compagnia di Moncalierì stanno svolgendo sulle frequentazioni di casa Cometto. 1 vicini hanno raccontato di movimenti molto strani, di auto che da giorni giravano intomo a quella ex cascina, di personaggi sorpresi giomo e notte a scrutare le strade circostanti, di urla e di litigi a tutte le ore. E sono testimoni in grado di essere molto precisi, di indicare orari e tipi di vetture, di descrivere le persone che si aggiravano in quella piccola frazione di giomo e di notte. Troppe contraddizioni di Loris Cometto nel racconto fatto davanti ai magistrati Afianco, Alessandro Collura. Sopra, i carabinieri sul luogo dell'omicidio

Luoghi citati: Alba, Carignano, Carmagnola, Torino