Pezzetta: una nuova stagione per le politiche economiche
Pezzetta: una nuova stagione per le politiche economiche IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL: «LA CABINA DI REGIA, SE BEN IMPOSTATA, PUÒ RAPPRESENTARE QUALCOSA DI SIGNIFICATIVO» Pezzetta: una nuova stagione per le politiche economiche «Resta la nostra ferma opposizione a chi tenterà di toccare la struttura del sistema-previdenza sugli assegni di anzianità» intervista Roberto Ippolito ROMA Elei cosa ne pensa? Un po' inquieto in questi giorni, il segretario della Cisl Savino Pezzetta risponde: «La volontà della maggioranza di centrodestra del governo di Silvio Berlusconi di creare una cabina di regia per la politica economica, se ben impostata, può rappresentare qualcosa di significativo». Pezzetta, cosa bisogna .impostare bene? «Da tempo la Cisl e anche le altre organizzazioni sindacali chiedono che sia possibile un confronto ad ampio raggio sulla politica economica. Spero quindi che l'istituzione della cabina di regia da parte del governo comporti anche la ripresa della concertazione. E non sia soltanto una questione di rapporti all'interno del governo». Attende pertanto una svolta? «E' importante che adesso cominci una nuova stagione per la poUtica economica e per la concertazione. Se così non fosse, la cabina di regia credo non servirebbe a molto». A parte la mancanza di dialogo che lei lamenta, c'era scollegamento fra le diverse voci nel governo? «Io non entro negli equilibri fra le forze politiche che compongono il governo. Sono interessato come sindacalista alle questioni pratiche e alla loro gestione. Il sindacato chiede perciò come sarà realizzata là cabina di regia. E' discriminante per il futuro sapere come ai svilupperà la concertazione fra le parti sociali». Per il passato secondo lei c'è stato poco dialogo? «C'è stato un periodo altalenante, con un confronto a volte avviato e altre volte no». Affidando al vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini il coordinamento della politica economica, U ministro , "frenato"? Tremonti è «Le ho già detto che sulle questioni inteme al governo e sul ruolo specifico dei singoli ministri non entro. Giudico invece i fatti e le decisioni per come avvengono o possono avvenire. Vediamo come sarà realizzata la cabina di regia. Oggi siamo di fronte a una novità che potrà risultare interessante o meno. E questo dipende da quello che accadrà infuturo». Intanto, accadrà, sempre secondò l'accordo all'interno della maggioranza, che le pensioni saranno riformate, no? «Io credo che per le pensioni non debba accadere proprio nulla. Tempo fa era stato avviato il confronto fra i sindacati e il governo per il disegno di legge delega all'esame del parlamento. La Cgil, la Cisl e la Uil, tutte insieme e d'accordo, hanno avanzato alcune proposte e aspettano da tempo le risposte». Insomma la Cisl dice ancora no a interventi per le pensioni? «Se qualcuno pensa a toccare la struttura del sistema previdenza e a incidere sulle pensioni di anzianità per fare cassa e trovare compensazioni per esigenze di bilancio, troverà la nostra ferma opposizione». La sua posizione è analoga a quella della Lega, subito dichiaratasi contraria a interventi per le pensioni di anzianità, giusto? «Abbiamo sempre manifestato la nostra opposizione a interventi sulla struttura del sistema previdenziale. E' già stato realizzato in Italia l'equilibrio tra la previdenza pubblica e quella privata più moderno d'Europa. L'unica iniziativa da prendere è l'accelerazione del cammino verso la previdenza integrativa. Questa è una risposta ai tanti giovani che hanno un futuro pensionistico debole e anche una rispo- sta alla necessità di creare strumenti finanziari adeguati di cui il paese è privo». Ma i conti non tornano... «Se si vuole fare cassa, è possibile aumentare i contributi previdenziali di chi versa poco. E sono tanti». Chi sono? «Mi riferisco al mondo del lavoro autonomo, a quello del lavoro frammentato, al lavoro atipico. Poi bisogna accentuare la battaglia contro il lavoro sommerso. E sarebbe ora di accrescere l'impegno per contrastare l'evasione fiscale che in questo momento non mi sembra in diminuzione». C'è il vero rischio di uno scontro con il governo per le pensioni? «Il rischio non lo cerchiamo noi. Lo sceglie chi avanza le proposte. Se le proposte presentate sono tali da non provocare reazioni, lo scontro non ci sarà. Se invece vengono imboccate altre strade, bisogna mettere nel conto che lo scontro potrà esserci». Come valuta che per il ministro del Lavoro Maroni è «grave» la sua solidarietà all'eurodeputato tedesco Martin Schultz? «Se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha sentito il bisogno di chiamare il cancelliere tedesco Schroeder si vede che qualcosa è davvero successo. Quindi Maroni farebbe bene a riflettere su questo. Non accettiamo le aggressioni al nostro paese, ma continuiamo a credere nell'Italia e nella sua unità. E nel contributo che può dare all'Europa». ifmiii In passato ™W abbiamo visto periodi altalenanti con un confronto a volte awiàfSF e altre volte no 6e il governo avesse davvero bisogno di fare cassa potrebbe aumentare i contributi di chi versa poco E sono tanti, dal lavoro autonomo a quello del lavoro frammentato Diamo battaglia al sommerso 99 Savino Pezzetta, segretario della Cisl Concertazione e previdenza, si annuncia una stagione «calda»
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