Pensioni, il governo vuole accelerare la riforma

Pensioni, il governo vuole accelerare la riforma NEL DOCUMENTO SI ANNUNCIANO ANCHE «SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE E ALLA SANITÀ PUBBLICA» Pensioni, il governo vuole accelerare la riforma Il premier: ne parleremo neirambito del Dpef a metà mese ROMA Il nodo scottante della riforma delle pensioni sarà affrontato nel quadro del Documento di programmazione economica e finanziaria, che dovrà essere messo a punto entro la metà di luglio (anche se ieri sera il ministro Buttighone ha detto che «è mèglio un buon Dpef presentato dopo che un cattivo Dpef presentato prima») ed approvato alla fine della prossima settimana, definendo lo schema della prossima legge finanziaria e le prospettive di sviluppo del Paese. E' questo uno dei punti importanti del documento inviato ieri, con un blitz imprevisto, dal presidente del Consigho Silvio Berlusconi ai leader dei partiti della Casa delle Libertà, fl documento precisa che gli interventi sulla previdenza dovrebbero essere condotti in modo da «sostenere la famiglia e la sanità pubblica»: al riguardo, secondo indiscrezioni, un accordo potrebbe essere raggiunto mercoledì nel nuovo vertice di maggioranza (si rafforza l'ipotesi dei disincentivi alla pensione invisi a Cgil, Cisl e Uil e reclamati invece a gran voce da Confindustria), ma per il momento le posizioni restano sensibilmente distanti. «Il tema delle pensioni - sostiene Bruno Tabacci (Udc), presidente della commissione Attività produttive della Camera - è centrale. Sulla riforma il centro-destra non ha alternative: se non va avanti, e già bisognava aver fatto qualcosa, consegna il paese all'opposizione». Invece Alessandro Gè, capogruppo della Lega a Montecitorio, afferma: «Sulla riforma previdenziale la nostra posizione è stabihta. Le pensioni di anzianità non si devono toccare». Ma è bastato l'annuncio del possibile inserimento della rifor¬ ma previdenziale nel Dpef e nella legge finanziaria a scatenare le reazioni unitariamente negative del sindacato. Il leader della Cisl Savino Pezzetta osserva: «Le pensioni di anzianità nel Dpef? Bisogna vedere come ci entrano. Certo, siamo fermamente contrari ad interventi sulle pensioni di anzianità. E' chiaro che, se ci sono, faccio lo sciopero». Secco «no» pure dai segretari generah di Cgil Guglielmo Epifani e della Uil Luigi Angeletti. «Non si possono usare le pensioni - rileva Epifani per fare cassa. Siamo pronti a tutte le mobilitazioni necessarie, anche lo sciopero generale, sperando che non ce ne sia bisogno». Angeletti: «La riforma delle pensioni l'abbiamo già fatta e di altre rifonne in campo previdenziale non ne abbiamo bisogno. Stanno perdendo solo tempo; continuando a parlarne, provocano anche danni». E proprio in un giorno così cruciale il lancio di un rapporto della Fondazione Free guidata dall'economista ed eurodeputato di Forza Italia Benato Brunetta mette sul tappeto una terapia shock sul fronte delle pensioni per risparmiare 4,7 miliardi di euro da qui al 2006 e altri 8 miliardi in modo strutturale per un totale di quasi 13 miliardi di euro, equivalente a circa 24 mila miliardi di vecchie lire. Brunetta avverte che «un ulteriore periodo di attesa per l'avvio di politiche economiche di natura strutturale sarebbe molto pericoloso» ed aggiunge: «Va bene la Maastricht delle pensioni, ma ciò non toglie che i singoli paesi debbano comunque provvedere da soli a risolvere il problema del deficit previdenziale in casa loro. E, per quanto riguarda l'Italia, se si voghono riportare i conti in ordine in modo strutturale e non soltanto per superare la fase di transizione, sono necessari interventi shock». In particolare: 1) introduzione pro-rata del metodo contributivo, per tutti, a partire dal 10 gennaio 2004, «una misura che si iscrive in un disegno di revisione strutturale e di equità»; 2) stretta sulle pensioni di anzianità: a chi, da qui al 2005, vuole andare in pensione anticipata con meno di 57 anni di età e meno di 35 anni di versamenti contributivi (o meno di 40 anni a prescindere dall'età) dovrebbe essere applicato il metodo contributivo con effetto retroattivo dal 1" gennaio 1996; 3) una sola «finestra» all'anno per l'uscita dal lavoro; 4) accelerazione a prima del 2008 dell'entrata in regime del solo canale contributivo; 5) contributo di solidarietà dell'I07o sulla differenza tra l'importo delle attuali pensioni di anzianità e la media delle pensioni di vecchiaia, (r.r.l

Persone citate: Alessandro Gè, Angeletti, Benato Brunetta, Brunetta, Bruno Tabacci, Epifani, Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti, Savino Pezzetta, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Italia, Roma