SanSalvario l'Africa per noi

SanSalvario l'Africa per noi SanSalvario l'Africa per noi PAOLO FERRARI A Londra farebbero presto, inventerebbero una «new San Salvano mania», e il fenomeno entrerebbe nel programma delle agenzie di viaggio. Qui ci si mette più tempo, ma il dato è ormai inconfutabile: dal passato inverno, la «movida» della zona si è impennata, nel dedalo di vie e piazzette che collegano l'asse di via Nizza a quello del Valentino si viene a passar serata da qualsiasi angolo di Torino. Merito di quanto seminato nelle stagione indoor da club come il Soundtown di via Berthollet, il Transistor di via Belfiore, il Velvet di via Silvio Pellico, il Diwan Café di via Principe Tommaso o l'Uva Spina di via Bidone. Tranne quest' ultimo (in cui tira aria di compleanno con auguri, bacini e regalini), in una sera d'estate non ci si affida tuttavia a loro, che attendono sornioni la stagione al chiuso o D ritomo di staff impegnati altrove per manifestazioni all'aperto. Cerchiamo alternative. Verso le 20 qualcosa sta succedendo, per esempio, in via Saluzzo, dalle parti dell'angolo con via Mordali. L'Art 8- Coffee, bar con il vizio di esporre tele di autori in cerca di fama, è affollato dalla troupe del regista Enrico Verrà, da una buona quarantina di giorni all'opera nella zona per un film ancora senza titolo ma già dotato di una spiccata indole soul, reggae, funky. Storie di San Salvario che vedremo in autunno, macchinisti e facchini stanchi e assetati, attrici africane dalle gambe infinite, chiacchiere sul da farsi all'indomani. Bel clima per un aperitivo, che vale la pena di bissare in via Madama Cristina, soprattutto se si predilige la birra. Il Bridge Sporting Café in realtà è un pub in stile irlandese, che fino alle 23 applica la vecchia tattica della «happy hour»: paghi una piccola, ma bevi una media, tra un Panjabi MC che gira su ed, le auto che sfiorano in silenzio i tavolini estemi, i ragazzi, tra i 20 e i 25 anni, che discutono animatamente di telefonini e suonerie, il tabellone elettronico dell'antistante Teatro Colosseo così fuori stagione che anziché suggerire spettacoli imminenti reclamizza detersivi per lavastoviglie e bibite da spiaggia. Sono le 21,30, l'ora giusta per avvicinarsi alla grande no- vita dell'estate. Si chiama Damadama, è un'osteria di ispirazione spagnola infilata in un' inattesa palazzina a due piani che si affaccia su piazza Madama Cristina. Il dehors è già pieno, la gente sfreccia tra l'interno e l'esterno con i piattini di «tapas» spagnole. Prosciutto «pata negra», tortillas, pesce, frittelle di mais e pollo, polpettine alla menta, felafel. Tira aria di Rambla, con il commercio di dischi usati al primo piano e nel cortile un clima da aia di paese, ideale per lo show acustico e sottovoce che due del gruppo Perturbazione offrono a chi si stipa davanti a loro. Già il nome della band lascia ben sperare; per di più cantano una canzone il cui ritornello ripete che «agosto è il mese più freddo dell'anno». Sta di fatto che il vento si alza sul serio, e spazza via l'afa. In breve tempo, il Damadama ha conquista- to pubblico. Studenti, creativi, laureate in cerca di lavoro tra spalle già scure esposte da canottiere in tinte a prevalenza vaghe, inafferrabili. Come gli appuntamenti che sibilano nell' aria. «Vai là?». «Forse. E tu?». «Non so». Tanto al momento buono un sms ci salverà. Accanto c'è il Guarany, bar gestito e frequentato da immigrati arabi. Storie differenti, ma compatibili, anche perché la gente al Damadama è tanta e deborda senza problemi nella zona accanto, dove i marocchini, tutti adulti, certo non si lamentano della nuova botta di vita. Altra tappa d'obbligo è il Caffè dell'Orologio, via Belfiore angolo via Morgari, solida fama in materia di formaggi ed affettati e una penombra interna che offre alternativa privata all'approccio da vitelloni indotto dai tavoli estemi. Al bancone, sotto lo sguardo di Pulici e Boninsegna, fotografati all'uscita dal campo dopo un derby, si discute di un possibile trasferimento ai Murazzi. Sì, no; no, sì. Il solito forse, poi l'obiezione decisiva: con la patente a punti bastano due birre per restare a piedi, e qui siamo intomo alla quinta. I ragazzi demordono, aprire l'estate con dieci bonus in meno darebbe il via ad una snervante corsa ad handicap. Passata mezzanotte è giunto il tempo di scivolare verso il Valentino. Davanti alla Facoltà di Architettura, fasciata dalle impalcature dei lavori di manutenzione, si rischia il cortocircuito sonoro: da destra salgono le botte stile techno merengue del Cacao e le esortazioni a ballare del dj-animatore; da destra il rullare dei tamburi, stanziali sul prato di fronte all'Imbarco Valentino. A dettare il ritmo è un gruppo di ragazzi, non proprio fuoriclasse, ma armati di buona volontà. Si bivacca, andando ogni tanto a prendere da bere all'interno; ma per i più pigri ci sono anche l'abusivo di turno con le birre a mollo nel mastello pieno d'acqua fresca (oggetto stra-cult dell'estate) e il chiosco legale. Giro alternativo espheito, cani in libertà, e chiacchiere sulle vacanze (Santo Domingo, Porto AntOhio, Creta) che rivelano risorse economiche non esattamente clochard. Dentro, chissà perché, suonano un intero album di Siouxsie S- The Banshees. Spiazzante. Come il vento, che sembra aver spazzato via la gente dal Perosino, l'imbarco adiacente. Qui Andy e i TTV stanno selezionando ^li ultimi spiccioli di black music, suoni di Filadelfia, Kingston, Londra che si avvicendano finché il cancello del locale si chiude alle loro spalle. Fuori, i tamburi rimbombano ancora, ma l'Africa è lontana, lontanissima: dall'altra parte di corso Massimo D'Azeglio, quando tra poche ore torneranno ad accendersi i riflettori sul set di Verrà. Nel dedalo di vie e piazze che collegano l'asse di via Nizza a quello del Valentino la movida della notte si è impennata La novità della stagione si chiama Damadama è un'osteria di ispirazione spagnola infilata in un'inattesa palazzina a due piani I I im' i- **»^ ". v. C^tep* SI ANIMA SEMPRE DI PIÙ'LA VITA NOTTURNA A SAN SALVARIO

Persone citate: Boninsegna, Enrico Verrà, Perosino, Pulici, Velvet

Luoghi citati: Africa, Filadelfia, Londra, Santo Domingo, Torino