Oaxaca terra de arte

Oaxaca terra de arte tfoR I C H E RA S I O : DA VENERDÌ' 2 7 A R T E M E S S I C A N A E FOTO D'AUTORE Oaxaca terra de arte (inade/fesciiolep/ù/fTipo/tant/ cfe/Zapto contemporanea ANCORA ima volta l'estate di Palazzo Bricherasio è dedicata aU'arte di culture geograficamente lontane; dopo la rassegna dedicata agli Aborigeni austrahani quest'anno è la volta del Messico, e in particolare di Oaxaca: città situata a 500 km a sud di Città del Messico, definita dagli storici «la cuUa deU'arte messicana». Da venerdì 27 giugno, neUe sale dello storico palazzo storico, pittura e grafica raccontano U mito di Oaxaca: una città daUe vie strette costruita dagli Spagnoli, storicamente una dimensione cosmopolita. Oaxaca si trova neU'aspro stato meridionale òhe porta lo stesso nome ed è abitata da una popolazione d'origine india. Nota per le architetture coloniali e i mercati, la città messicana ha visto, fin dagli Anni 30, « visite sporadiche - scrive in catalogo Carlos Aranda Màrquez - di Diego Rivera, Tina Mo- dotti, Manuel e Lola Alvarez Bravo e di scrittori come D.H. Law- rence, Graham Greene e più tardi di Malcom Lowry che crearono U mito di un paradiso che in certi momenti sfiorava l'inferno». Così ieri, ma oggi Oaxaca è in piena trasformazione pur mantenendo una spinta culturale importante. E la mostra, curata da Selcio Risaliti e Carlos Aranda e coordinata da Rosa Sandretto, intende testimoniare proprio questo anomalo incrocio di «storie» affiancando ad artisti ormai conosduti a liveUo mondiale, come Francisco Toledo, Rodolfo Morales, Sergio Hemandez, Luis Zarate, anche alcuni nuovi talenti che ne rinnovano la tradizione con singolare vitalità: GuiUermo 01guin, «enfant terrible» che dipinge sogni e visioni, adolescenti ed animali con forte carica espressiva; Maximinio Javier, che ripropone suUe sue tele i personaggi del suo viUaggio natale in vere e proprie saghe di paese (suo U quadro riprodotto in testata: Sin titulo (Pescado), del 2000); FUemon Santiago, neUe cui opere compare tutta la poetica messicana: U deserto, le donne, i colori; Ruben Leyva i cui segni quasi geometrici ci parlano deUa magia e degli elementi atmosferici; Alejandro Santiago le cui grandi tele materiche restituiscono la festa dei colori deUa sua terra. Uno sguardo suU'arte contem¬ poranea messicana dunque, un approfondimento di queUa che la critica ha definito «Scuola di Oaxaca». Forme e tendenze pittoriche che hanno avuto origine negli Anni '50, contraddistinte da un approccio aUa pittura più soggettivo, mitico e indigeno rispetto ad altre grandi manifestazioni deU'arte messicana. «L'idea che mi sono fatto di Oaxaca - scrive Sergio Risaliti in catalogo - è di un'isola febee: Oaxaca è una specie di enclave, di spazio e di tempo. E' uno di quei luoghi in cui il presente si struttura attraverso l'incrodo virtuoso e potenzialmente miste¬ rioso di continuità antropologiche e discontinuità storiche, un insieme di segni e di forze che si sono strutturate nel corso di molteplici dominazioni. Una ricca costeUazione di popoh e civUtà, di credenze e artefatti che ancora affiorano ed emergono, s'innalzano o si conservano, si rigenerano o si riproducono». L'arte ad Oaxaca è la potenza deh'immaginazione. I villaggi che diventano oasi e scenario degh stessi quadri, i personaggi che anche se reali, compiono azioni e vivono situazioni del tutto immaginarie: «Ed è così - si legge ancora in catalogo - che magia, mito, storia, motivi popolari e tradizioni, suggestioni della natura e memorie primitive si intrecciano in quest'arte contemporanea surreale e onirica». Le sale di Palazzo Bricherasio ospiteranno, per tutta l'estate, un suggestivo itinerario in questa «tierra de arte», da sempre densa di colori e suoni, n catalogo è pubblicato da Electa. Lisa Parola Palazzo Bricherasio (da via Lagrange 20), dal 27 giugno al 24 agosto. Mart.-dom. 16-23; ingresso 6,50 e, ridotto 4,50, gruppi convenzioni 5,50; tei 011 /5711811 www.palazzobricherasio.it

Luoghi citati: Città Del Messico, Messico