Nel vaporoso gorgo di Anish Kapoor di Guido Curto

Nel vaporoso gorgo di Anish Kapoor Nel vaporoso gorgo di Anish Kapoor Guido Curto L percorso inizia ah'intemo di un corridoio stretto e angusto, chiuso tra due dte pareti di color bianco accecante che seguono un andamento curvilineo. Si procede senza poter vedere dove sì sta andando, attratti nel gorgo di un avvolgente labirinto cochde. Fino a quando si sbuca in un vasto ambiente centrde che a prima vista sembra disadorno e vuoto. Però, osservando con maggiore attenzione, ci s'accorge che dalle assi sconnesse del pavimento in legno, fuoriesce un vapore trasparente e leggero che sde verso l'dto, attratto nel vortice di una corrente d'aria generata da un potente aspiratore, nero, appeso d soffitto. Il fumo bianco innalzandosi si condensa via via, e assume l'aspetto di una tromba d'aria o di un tornado in miniatura. Si presenta così d pubblico il lavoro Site Specific che lo scultore anglo-indiano Anish Kapoor (nato a Bombay, 1954) ha realizzato in occasione di questa sua prima personde itahana organizzata da Maurizio Rigillo, Lorenzo Fiaschi e Mario Cristiani della Galleria Continua. L'opera invade tutto il gigantesco salone deh'ex cinema che da ormd dieci anni è stato trasformato in un singolare spazio espositivo, dove in un recente passato hanno realizzato instahazioni dtrettanto affascinanti il cinese Chen Zhen e il russo Ilya Kabakov Chi conosceva e amava Anish Kapoor come scultore abilissimo nel produrre possenti blocchi di marmo scavati ah'intemo in modo da configurare ((buchi neri» profondi e misteriosi, resterà sorpreso da questa sua svolta instahativa. Che però solo per un attimo si può esser tentati di etichettare come minimalista. Perché basta percorrere questo inedito lavoro per scoprire l'inconfondibile Gestdt di Kapoor, incentrata sull'idea che l'infinito e il mistero imperscrutabile dell'Universo possono essere rappresentati nell'Opera d'Arte. Chi però vuole ammirare ad ogni costo una scultura «vera» di Kapoor non rimarrà deluso, perché la mostra ne presenta ben tre, nuovissime. La prima, all'ingresso, è in marmo bianco di Carrara e sembra una vertiginosa montagna innevata. Mentre un'dtra più avanti è di granito nero e ha la forma di una sfera ovoidde che rispecchia e introflette su di sé tutto l'ambiente circostante. Una terza è costituita da più elementi di marmo rosso, indiano, d'aspetto biomorfo, simili ad organi vitah. In anteprima mondide viene anche proiettato un video che Kapoor ha realizzato prendendo spunto da un suo gouache acquerellato, esposto insieme ad altri quattro per l'occasione. Sullo schermo appare un'immagine di solo colore, che lentamente sfuma e muta assumendo maggiore o minore profondità e cromatismi cangianti, sempre diversi. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una poetica tutta incentrata su una ricerca di trascendenza espressa attraverso la forma e il colore, che fa di Anish Kapoor l'erede idede di Marc Rothko. Alla Galleria Continua una maxi-installazione sculture e gouaches dell'artista indiano

Luoghi citati: Carrara