In volo con il Trio di Mendelssohn

In volo con il Trio di Mendelssohn CI sono capolavori (ad esempio il Trio op. 50 dì Ciaikovskij) che conservano anche a cose fatte cicatrici, rattoppi e altre tracce della fatica durata per venire al mondo; e capolavori «facili», non meno profondi dì quegli altri e magari frutto di pene e fatiche non meno laboriose, i quali tuttavia risplendono di una esistenza così felice, di una continuità così fervida e diretta alla mèta che sembrano derivare soltanto da una innata e invidiabile facilità creativa: uno degli esempi più eloquenti di questa schiera beata è senza dubbio il Trio in re minore op. 49 di Mendelssohn, un'opera aperta da una te un'opera aperta da una tema immortale del violoncello, che ti prende su come un colpo di vento (non un vento strapazzone, ma di costante ascesa circolare) e ti tiene in volo fino alla fine dei quattro movimenti piùattraversando paesaggi tal- voi.a molto diversi; la nota di sottofondo che accomuna il tutto è la continuità d'ispirazione, la naturalezza delle concatenazioni e za delle concatenazioni e dei trapassi, al punte che ti sembra sempre di anticipare questa musica, di averla già nelle orecchie .mche al primo ascolto: da qui l'impressione dì quella «facilità» che una critica un po' dispettosa aveva rimproverato a Mendelssohn come dote superfidale, anziché dono degli dèi a un loro beniamino. L'interesse della buona incisione curata dal giovane Wanderer Trio (Sony SK 66351, per euro 14,20) è quella di aggiungere un secondo e più tardo Trio dì Mendelssohn (più sapiente, ma meno alato) perun utile confronto. Quella prima idea del violoncello nel Trio op. 49 era così poco superficiale che Schumann e Brahms la serbarono a lungo nella memoria, omaggiandola nei loro Trii op. 63 e op. 8; l'Andante si rifa alle ((romanze senza parole» per pianoforte, e infatti questo strumento incomincia da solo e si tira dietro i compagni lasciandoli espandere solo alla fine; nello Scherzo poi Mendelssohn è a casa sua, con la trasvolante leggerezza, con le sue ridde di coboldi capricciosi, tante volte sussurrate sulla tastiera del pianoforte solo: ma è incredibile, ancora una volta, la facilità con cui la stessa leggerezza riesce a districarsi nel fitto tessuto dei tre strumenti senza perdere nulla del suo fascino. IL VIOLONCELLO CHE NELLA MEMORIA DA INAUGURA L'OPERA A LUNGO SERBATO SCHUMANN E BRAHMS In volo con il Trio di Mendelssohn

Persone citate: Brahms, Ciaikovskij, Mendelssohn, Schumann, Wanderer Trio