Un'ammaliante femme fatale

Un'ammaliante femme fatale Un'ammaliante femme fatale COSA che non sì dimentica: una ragazza molto bella, una modella, che sul corpo nudo porta un corsetto d'oro e diamanti in forma dì serpenti avvinghiati ondulanti sulla pelle. E il furto dì questo stupendo gioiello, al gabinetto delle signore, durante un abbraccio tra giovani bellezze prolungato dai bacì. Femme fatale di Brian De Palma è un giallo lambiccato, un puzzle incomprensibile fino alla fine, «un noir trasformato in sogno» (dice l'autore), un'avventura superottica: schermì, vìdeo, teleobiettivi, fotografie, binocoli, occhiali a raggi infrarossi. Con una bellissima protagonista. Rebecca Romjn-Stamos, ladra, bugiarda, assassina, Bad Girl futurista, nuova Sharon Stona incattivita, violenta, donna guerriera capace di ferocia, macchina per uccidere. All'inizio è lei che, seminuda, guarda alla televisione le immagini de La fiamma del peccato di Billy Wilder. Poi siamo al festival di Cannes (scalinata con guida rossa, Gilles Jacob, militari in alta uniforme, sale, conidoi, pubbhco festante, Sandrine Bonnaire) per il mirabolante furto del corsetto prezioso. Poi siamo a Parigi, dove il fotografo Antonio Banderas, fingendosi cieco, ruba un'immagine indiscreta della moglie dell'ambasciatore americano, vendibile a caro prezzo. E dove uno spogliarello in biancheria nera e un corpo a corpo con Banderas sul feltro d'un biliardo rappresentano il lato umano della protagonista che, intrappolata in un affare complesso, per sfuggire a quelli che ha ingannato coglie l'occasione unica di vivere la vita di un'altra, come in un sogno pirandeUiano. Lasciando gli Stati Uniti per un film dì produzione cosmopolita girato in Francia, fuori dei controlli hollywoodiani. De Palma si concentra soltanto su quello che lo interessa, l'Occhio del Cinema, infischiandosi dì tutto il resto (storia, personaggi, credibilità). Femme fatale è un'astrazione, un capriccio libero, una fantasia teorica poco verosimile, un gioco senza parole di capovolgimenti di situazioni: più ansiogeno che divertente-, ma anche sensuale (il più sensuale forse che il regista sessantenne abbia mai girato) e figurativamente ammaliante. Rebecca Romjn-Stamos ladra, bugiarda, assassina, bellissima protagonista del noir di Brian De Palma, lambiccato e ansiogeno ma anche sensuale Brian De Palma Femme fatale Medusa Home Video. A noleggio THRILLER MpHMBj WMk^ WF" Rebecca Romjn-Stamos è la «Femme fatale» di Brian De Palma

Luoghi citati: Cannes, Francia, Parigi, Stati Uniti