L'orchidea di Quinn e la cascata di Plessi di Fiorella Minervino

L'orchidea di Quinn e la cascata di Plessi L'orchidea di Quinn e la cascata di Plessi Fiorella Minervino U NA colossale orchidea, dal lungo e sottile gambo verde e il fiore viola e bianco, sì innalza dalla terrazza del palazzo, e pare osservare impassibile il Canal Grande, traghetti, visitatori. In acciaio inossidabile lo stelo si erge fino all'altezza dì 12 metri, pare un fiore bizzarro scaturito come per incanto nei pressi dell'acqua. È la scultura dell'artista britannico Marc Quinn che ha voluto in questo modo partecipare al clima della 500 Biennale d'arte, mostrando l'enorme, un poco raccapricciante fiore a coloro che in qualche modo si avvicinano a quella che fu la casa di Peggy Guggenheim. Vicina, nel giardino di fronte alla casa, un'altra opera sì erge per 3 metri dì altezza, un assieme in acciaio con video e audio, climatizzazione e suono che offre l'dea una cascata che di continuo rinnovi la caduta e il flusso delle acque, dal colore blu in movimento. Una videoìnstallazìone dì non poca suggestione e dì sapiente ideazione che l'artista ha donato alla Collezione, con il nome dì Digital Fall e riprende la monumentale creazione che Plessi aveva esposto al Museo Correr nel 2001 per la precedente Biennale. All'interno, vicino ai capolavori della Collezione, si succedono per qualche breve tempo i volti scavati nero, ì ritratti scurì che avvolgono nel buio specie la facce bianche. Quelle nere, al contrario, appaiono più chiare, quasi anamorbidite e schiarite dalla luce che il pittore, incisore, fotografo americano Chuck Close sa usare con speciali perizia e sapienza. Si tratta dì ritratti dì 20 amici di Close: da Bob Wilson a Cindy Sherman, da James Turrell a Philip Class. Alla Fondazione Guggenheirn anche le fotografie di Chuck Close L'orchidea di Marc Quinn sul Canal Grande