Viva la moda dei menu a base di prodotti locali

Viva la moda dei menu a base di prodotti locali Viva la moda dei menu a base di prodotti locali A Tourettes sur Loup (nell'entroterra di Antibes) c'è un ristorante da tenere d'occhio, l'Auberge di Christophe Dufau: un bell'esempio Carlo Petrini i N questo periodo non sono rare I le incursioni in Costa Azzurra I di tanti italiani. S'è fatto incetta I di case in multiproprietà e minialloggi tra Menton e Cannes. Nulla di male, ma è ormai chiaro che il mercimonio delle legittime aspirazioni vacanziere sta raggiungendo livelli di guardia, e in alcuni luoghi sembra di essere più in un posto a metà tra il parco vacanze e un centro commerciale piuttosto che in una bella cittadina costiera. Spostandosi nell'entroterra, fuori dalle principali rotte turistiche, c'è invece ancora la possibilità di trovare posti che sanno restituire la giusta atmosfera che ci si aspetterebbe durante una vacanza nella Francia sud orientale. A una ventina di chilometri da Antibes, per esempio, nei pressi di Vence, c'è un bel paesino che si chiama Tourettes sur Loup: un borgo medievale, arroccato vertiginosamente sulle gorges, le gole tipiche di questa zona. Un paese che è diventato residenza fissa di artisti, anche molto bravi, i quali hanno aperto una serie inte¬ ressante di botteghe e atelier. C'è a disposizione una bella vista panoramica sulle Alpi Marittime e il borgo offre angoli davvero, suggestivi; il tutto in un clima rilassato e per nulla artefatto, dove i turisti possono prendersi una pausa dal caotico viavai costiero. Sul fronte gastronomico, se a pochi chilometri - precisamente a Pont sur Loup - si trova un'interessante conisene artigianale (Confiserie Plorian), dove si possono acquistare deliziosi fiori di viola cristallizzati, gelatine di frutta e marmellate di ottima fattura, a Tourettes sur Loup c'è invece un' ristorante da tenere d'occhio, in cui pratica un giovane chef (35 anni), abile e promettente. Christophe Dufau, a soli tre anni dall'apertura, sta portando ogni anno più in alto l'Auberge de Tourettes (0033493593005). Un locale situato all'ingresso del paese, dotato di terrazzino e relativa vista, di un giardino dove lo chef coltiva le erbe aromatiche per i suoi piatti e di un arredamento dal design moderno e lineare, che tradisce le origini danesi dei proprietari e di parte dello staff. Se posso permettermi di rubare la definizione azzeccata che una guida francese usa per descrivere lo stile di Christophe Dufau, si tratta di una cucina "d'ispirazione e di respirazione". Una cucina leggera e ricca di profumi, che risulta da una vena creativa consapevole e da una tecnica matura, affliate insieme a maestri del calibro di David Bouley a New York e grazie a una lunga serie di esperienze in giro per il mondo. Dufau si impegna nello studiare accostamenti delicati e origmah, non privi di senso, utilizzando soprattutto legumi ed erbe aromatiche. Le materie prime sono tutte di qualità superiore, per piatti come la quaglia al basilico e pompelmo o la spigola cotta sulla sua pelle con mele rosa al vino rosso Bandol e schiuma di latte fumé. Dufau riserva grande attenzione ai prodotti locali e in stagione dedica loro dei menu monotematici. In occasione della mia visita ce n'era uno tutto sulle zucchine, per esempio. Spenderete tra i 42 e i 58 Euro, per provare oggi un sicuro grande di domani. c.petrmi@stowZbod.it

Luoghi citati: Cannes, Francia, New York