Ritrovato il killer dell'orefice di Milano

Ritrovato il killer dell'orefice di Milano SCOPPIA LA POLEMICA DOPO LA SCARCERAZIONE PER MOTIVI DI SALUTE Ritrovato il killer dell'orefice di Milano MILANO Luciano Carmeli, l'uomo che ricoprì il ruolo di ((palo» nella rapina del 10 luglio '99 in via Padova a Milano durante la quale fu ucciso il gioielliere Bartocci, è stato rintracciato dalla polizia nell'abitazione della convivente di uno dei complici dell'epoca. Nei suoi confronti non è stata presa alcuna misura cautelare, gli agenti gli hanno solo notificato un provvedimento (del '90) di sorveglianza speciale. Le condizioni di Carmeli sono state definite ((pessime»: i poliziotti lo hanno trovato a letto «con forti difficoltà a parlare e in stato confusionale». Sembra che il rapinatore avesse difficoltà a respirare. La scarcerazione di Carmeli aveva suscitato forti polemiche. Da 4 giorni le forze dell'ordine non sapevano dove potesse essere finito. Lasciando il carcere di Opera (Milano) aveva dato come recapito l'indirizzo della sorella. Ma lì nessuno l'aveva visto. L'uomo risulta essere malato terminale, e perciò la seconda Corte d'Assise d appello - che a febbraio ne aveva confermato la colpevolezza - ha stabilito che la sua malattia è incompatibile con il carcere. Una decisione approvata dalla Procura generale. Niente arresti domiciliari, e nemmeno un ricovero in ospedale con piantonamento di agenti. Qualcuno, aveva visto Carmeli passeggiare vicino al luogo del delitto. Ieri i commercianti di via Padova avevano qiundi tappezzato la strada con cartelli con scritto: «Vergognai». Per la Confesercenti ormai c'è «un solco tra gli onesti imprenditori e gli organi istituzionah preposti all'esercizio della giustizia». E giustizia, oltre che spiegazioni, chiedeva la vedova del gioielhere. «In questo caso qualcuno ha sbagliato, spero che sia un errore e non dolo dice il ministro della Giustizia, Castelli - la misura che consente a un detenuto malato gravissimo di curarsi nel letto di cdSa sua o in ospedale è una misura civile. Ma il detenuto deve essere davvero grave, non uno che se ne va in giro. In questo caso o ha sbagliato il medico che ha certificato la gravità oppure il magistrato, se nel certificato medico non veniva indicata una gravità tale da prevedere la scarcerazione. Manderò gli ispettori a verificare come stanno le cose». In attesa dell'ispezione, il magistrato che ha scarcerato Carmeli ha dichiarato che (d provvedimenti parlano da soli, la decisione è stata presa collegialmente». «Quando un pericoloso omicida sparisce lasciando perdere le sue tracce, c'è più di un sintomo per capire che le cose non funzionano», osservava Ignazio La Russa, di Alleanza Nazionale. Solidarietà alla famiglia Bartocci era anivata dal presidente della Provincia, Ombretta Colli, dal sindaco Albertini e dal presidente della Regione, Formigoni, che ha scritto una lettera a Castelli per ricordare che «non esiste giustizia reale- senza certezza della pena». «Sfortunatamente si ripete il vecchio copione - sottolineava il vicesindaco De Corato - non dimentichiamoci che Carmeli nel '99 partecipò al colpo, tre giorni dopo essere stato scarcerato, sempre per motivi di salute. I cfttadini non possono continuare a pagare da soli il prezzo di queste scarcerazioni». . [r.m.]

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