Gli animali preferiscono la città

Gli animali preferiscono la città MIGRAZIONI DI BESTIE SELVATICHE NEI CENTRI URBANI Gli animali preferiscono la città Bruno Ventavoli ARRIVANO da tutte le parti. E non c'è legge che riesca ad espellerli. Volpi, faine, uccelli d'ogni specie, hanno deciso di vivere nelle nostre metropoh. Aggirano le frontiere e cambiano per sempre patria. Un tempo h chiamavano «clandestini in città», ora gh animah selvatici sono sempre più stanziah. Con regolare permesso di soggiorno etologico. Volatili rari come il falco pellegrino o l'airone costruiscono i nidi sui tetti e si riproducono sotto le grondaie. A Caghari sono state avvistate coppie di volpi e persino una comitiva di trenta tartarughe dalla testa rossa che camminavano fehci nelle zone più umide. Nel palazzo dei Conso- 11 di Gubbio è entrata una faina, in cerca di ratti e piccioni. Milano è abitata da oltre cento tipi di uccelli, fringuelli, allocchi, merh, cince, rondoni, stomi. E a Torino, basta vivere nelle zone a ridosso della collina per incontrare abitualmente cinghiali, scoiattoli, e altri esseri pelosi. A Trieste sono arrivati i gabbiani reah, che hanno addirittura imparato a bussare ai vetri delle case per chiedere cibo. Negh ultimi anni, insomma, i centri urbani si sono arricchiti di specie animah che nessuno avrebbe mai pensato potessero adattarsi all'ambiente umano. Animalisti e studiosi si rallegrano. Perché la natura sembra essere più tenace della violenza che l'uomo le arreca. Le massaie che devono salvare ì panni stesi dalla sozzura degh uccelli, un po' meno. Il fenomeno della migrazione sembra destinato a crescere. Perché, paradossalmente, l'habitat degh uomini è più accoghente di boschi e campagne. Le micropolveri, l'inquinamento elettromagnetico, la sporcizia sono seccature solo per gh esseri umani. Pennuti e quadrupedi sanno, come diceva Leopardi, che è la natura a essere matrigna. In mezzo al cemento c'è più caldo e c'è più cibo (anche perché in alcuni centri la raccolta dell'immondizia lascia a desiderare). Le città sono giungle d'asfalto per gh esseri umani. Sempre più selvaggi e sanguinari tra di loro. Ma per gh animah stanno diventando un paradiso comodo é accoghente.

Persone citate: Bruno Ventavoli, Conso

Luoghi citati: Caghari, Gubbio, Milano, Torino, Trieste