Italiani in allerta: «Un bus-bomba si aggira in Iraq» di Maurizio Molinari

Italiani in allerta: «Un bus-bomba si aggira in Iraq» BUSH : CHI CI ATTACCA VUOLE FARCI ABBANDONARE IL PAESE E FAR TORNARE LA TIRANNIA, MA NON CI RIUSCIRÀ' Italiani in allerta: «Un bus-bomba si aggira in Iraq» L'allarme dei Servizi di Washington. Martino: non ne abbiamo conferma Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Il contingente militare italiano a Nassiriya è in allarme per la presenza di un bus di terroristi e gli attacchi contro gli americani si susseguono a Baghdad: per il presidente americano Bush i pericoli nei confronti della coalizione alleata vengono da chi «vuol far tornare la tirannia», ma costoro «non otterranno il loro scopo». Le voci sul presunto busbomba, carico di attentatori ed esplosivi e determinati a spargere il terrore fra le truppe alleate, sono state raccolte dall' intelligence americana che opera nell'Iraq centrale e comunicate - come avviene in.questi casi - ai comandi interessati, in questo caso anche agli italiani. «Conferme finora non ne abbiamo avute», dice il ministro della Difesa, Antonio Martino, mentre ieri proprio a Nassiriya sono arrivati l'ambasciatore italiano, Giuseppe De Martino, e il generale Carlo Cabigiosu. «I nostri soldati sono tranquilli, noi andiamo avanti normalmente con il nostro lavoro», assicura il colonnello Georg De Bauli, capo del contingente di carabinieri. Oggi a Nassiriya è attesa una dimostrazione di migliaia di persone contrarie alle designazioni fatte per il consiglio cittadino, e gli americani hanno predisposto massicce misure di sicurezza nel timore di incidenti. La tensione resta comunque alta in tutto l'Iraq. A Baghdad sei soldati americani sono stati feriti in tre diversi agguati condotti nelle ultime 36 ore con armi leggere a lanciagranate. A Falluja, centro a maggioranza sunnita e caposaldo del disciolto partito Baath, nella notte fra martedì e mercoledì una misteriosa esplosione ha devastato ima moschea, causando la morte di nove persone, compreso l'imam. Testimoni parlano di una bomba o di un missile americano che avrebbe centrato l'edificio e in città migliaia di persone si sono riversate in strada gridando «l'America è nemica di Allah, vendichiamo gli assassinati». Il comando Usa evita commenti, aspettando i risultati dell'inchiesta che è st.aUi disposta. Fra le ipotesi possibili c'è anche l'esplosione di un deposito clandestino di munizioni in un'area in cui la guerriglia nelle ultime due settimane ha colpito con crescente efficacia. L'instabilità in Iraq incomincia a inquietare gli americani. Un sondaggio Gallup attesta che «vale la pena combattere in Iraq» per il 56 per cento degli intervistati: in aprile erano il 73 per cento. Ber tentare di dare risposte ai dubbi sullo scenario della guerriglia è arrivata a Baghdad una delegazione del Congresso e ha incontrato il capo dell'amministrazione militare, Paul Bremer. «Le maggiori operazioni militari si sono concluse - ha detto al termine dei colloqui il senatore repubblicano John Warner, presidente della commissione Forze Armate - ma per soldati e gruppi di soldati la guerra continua, i rischi ci sono ancora e possiamo subire delle perdite». Sebbene Bremer definisca gli attacchi della guerriglia «azioni disperate e non organizzate», per rassicurare gli americani è sceso in campo lo stesso presidente Bush, durante una cerimonia nella East Boom della Casa Bianca per il trentennale della fine del servizio di leva. «Elementi baathisti hanno attaccato le forze della coalizione e tentano di intimidire i cittadini iracheni. Questi gruppi credono di aver trovato l'opportunità di nuocere all' America, di indebolire la nostra volontà di combattere il terrore e di spingerci ad abbandonare l'Iraq prima del pieno ripristino delle libertà - ha detto Bush - ma si sbagliano, non riusciranno a fare ciò che vogliono». Per il capo della Casa Bianca dietro la guerriglia c'è il tentativo da parte dei fedelissimi del deposto regime di far tornare al potere il Baath. «Si sbagliano, in Iraq la tirannia non tornerà - ha conti¬ nuato Bush - e coloro che minacciano l'ordine e la stabilità del Paese vanno .incontro alla disfatta e alla rovina proprio come è avvenuto per il regime che prima servivano». Le parole del Presidente lasciano intendere che la linea dell'Amministrazione è quella di continuare nelle prossime settimane le operazioni antiguerriglia che vedono impegnati sul campo migliaia di uomini della III e IV Divisione di fanteria nonché alcuni contingenti di truppe speciali. In totale i soldati americani schierati in questo momento «dentro o attorno all'Iraq» sono 230 mila, ai quali bisogna aggiungere 24 mila britannici, in attesa dell'arrivo dei contingenti dei Paesi alleati previsto per la metà di agosto. Sei militari Usa feriti in tre agguati. A Falluja un'esplosione in una moschea uccide nove persone, la gente accusa: è stato un missile degli occupanti