Il primo Eurof ighter vola fino a Monaco

Il primo Eurof ighter vola fino a Monaco L'INGEGNER BAGNATO, PAPA DELL'EPA: «LA CRISI NON CI HA SFIORATO» Il primo Eurof ighter vola fino a Monaco L'aereo prodotto dall'Alenia e collaudato a Caselle consegnato lunedì scorso alla Luftwaffe. Già firmati i contratti per la fornitura di 236 velivoli militari, sette dei quali sono destinati al nostro Paese Antonio Lo Campo C'è un velivolo grigio, dalla tipica forma di aviogetto, che spesso si vede sfrecciare nel cielo di Torino. Riconoscibile per le sue alette posizionate ai lati della parte anteriore della fusoliera, che sono poste al contrario rispetto alle due grandi ali principali, è il nuovo aereo da combattimento europeo. Si chiama «Eurofighter», combattente europeo, è un gioiello tecnologico che raggruppa le capacità industriali, politiche e finanziarie di Italia, Germania, Regno Unito e Spagna. D programma «Eurofighter», conosciuto anche con la sigla Efa, e in buona parte realizzato a Torino dall'Alenia, ha ora superato un nuovo, importante ostacolo: lunedì, a Monaco di Baviera è stato consegnato (alla Luftwaffe) il primo Eia destinato all'operatività, ed è stato raggiunto l'accordo da parte di tutte e quattro le nazioni europee che lo realizzano, per certificare l'aereo alla sua piena funzionalità. A guidare questo consorzio europeo, c'è un torinese, l'ingegner Filippo Bagnato, laurea in ingegneria al Politecnico e molti anni d'esperienza di progettazione e management in campo aeronautico. Ora Bagnato guida l'ambizioso programma che fa del nuovo caccia europeo uno dei velivoli mihtari migliori al mondo: «A Monaco c'è stata quella che noi definiamo "type acceptance - spiega Bagnato - che è una certificazione di estrema importanza. Ora, dopo anni di progetti, collaudi, e tanti sacrifici, si parte per davvero. Questo aereo è sicuramente un gioiello di cui l'industria europea può vantarsi». Bagnato riveste ufficialmente il ruolo di «Geo», una sigla che sta per Chef Executive Officer: «In italiano significa amministratore delegato - precisa - ed è un ruolo che ormai mi porta a girare Inghilterra, Spagna e, soprattutto Germania, in modo continuativo. Torno a Torino quasi sempre al venerdì, naturalmente spesso a livello professionale perché la nostra città e l'Italia rappresentano una delle nazioni del gruppo Eurofighter». «Per Torino questo programma rappresent.i molte cose importan- ti e qualificanti - prosegue il capo del programma Efa -. Innanzitutto in termini occupazionah, visto che vi lavorano, tra Caselle e corso Marche, quasi 3000 tecnici qualificati, più alcune centinaia di operai. Ma il sucesso del nostro programma va visto anche sotto l'ottica dell'economia nazionale: si parla tanto di programmi industriali importanti con strategie per il futuro. Noi solo in Italia impieghiamo 15 mila persone, e abbiamo molto da fare per il futuro, dato che sono già stati firmati i contratti per i primi 236 velivoli. E poi ne verranno altri: gli ordini ammontano complessivamente a 620 Efa». Il settore aerospaziale sta attra- versando un periodo di crisi generale. «Ma quello di Efa va avanti secondo i programmi prestabiliti, e pensiamo già ora al futuro». Dei ventotto velivoli attualmente pronti al volo e già da tempo in fase di collaudo, entro fine anno, sette saranno italiani. Finora, li hanno portati in quota, sia nei cieli di Torino e provincia che dalla base militare sarda di Decimomannu, l'ex astronauta, ora capo-collaudatore Maurizio Cheli, e l'altrettanto esperto Marco Venanzetti. Spremono gli endoreattori del caccia come fossero quelli di un razzo, e collaudano che tutto funzioni perfettamente per l'elettronica di bordo, aerodinamica, equipaggiamenti militari e struttu¬ re: «A Torino si realizzano componenti importanti come l'ala di sinistra - sottolinea Bagnato -, una parte della fusoliera, importanti equipaggiamenti di bordo, sistemi di navigazione e attacco e, in particolare, è a Caselle che si effettua l'integrazione di tutto il sistema d'arma per i velivoli destinati alle forze aeree italiane». L'ingegner Filippo Bagnato L'Eurof ighter si riconosce per le tipiche «alette» ai lati della fusoliera: qui in uno dei tanti collaudi effettuati a Caselle

Persone citate: Antonio Lo Campo, Bagnato, Chef Executive Officer, Filippo Bagnato, Marco Venanzetti, Maurizio Cheli