Inchiesta siri black-out Oggi Sardegna a rìschio

Inchiesta siri black-out Oggi Sardegna a rìschio RO' 'A, SALTA L'AUDIZIÓNE AL SENATO SULLA CRISI ELETTRICA Inchiesta siri black-out Oggi Sardegna a rìschio Il Gestore: costruiamo centrali pronte a produrre in caso d'emergenza Conf industria: «In Italia ci sono 11 mila Megawatt da sbloccare subito» Le aziende stanno raccogliendo i dati sui danni e chiederanno i rimborsi Flavia Amabile ROMA L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha avviato un'istruttoria conoscitiva sulle cause, gli sviluppi e le eventuali responsabilità delle interruzioni del servizio elettrico verificatesi a giugno, e in particolare il 26, e su possibili misure urgenti per egli interessi di utenti e consumatori. La delibera di avvio dell'istruttoria è disponibile sul sito internet www.autorita. energia.it Il black-out è dunque ufficialmente entrato a far parte delle aule di tribunale, oltre che rappresentare un problema nazionale. In ogni caso, oggi buona parte dell'Italia dovrebbe rimanere tranquilla, ma non altrettanto si può dire per la Sardegna, dove il Gestore di rete ha comunicato agh operatori elettrici una situazione di allarme black out. Nell'isola - per problemi ad alcuni impianti - l'allerta è relativa al terzo livello del piani di emergenza. I possibili distacchi potrebbero riguardare il 1507o delle utenze. Per i giorni a seguire, invece, nessuna informazione certa. La bolla d'aria sahariana che imperversa sull'Italia continua a far salire i termometri, lasciando così spazio a nuovi interventi del Gestore, che potrebbe decidere ulteriori interruzioni. Infuocato il dibattito politico e tecnico sulle misure da prendere. Secondo Carlo Andrea Bollino, presidente designato del Gestore della rete nazionale, per affrontare l'emergenza black out il nucleare non serve. I tempi sarebbero troppo lunghi e si rischierebbero forti resistenze dell'opinione pubblica. La strada per far fronte alle carenze di elettricità in Italia passa piuttosto per un incremento delle riserve del sistema, fino ad arrivare al 20,to del fabbisogno in modo da intervenire in caso di emergenza. Quello del prossimo presidente di Grtn, però, non va interpretato come un no alle centrali: «il modo migliore per avere riserve di energia elettrica, quando serve, è costruire nuove centrali pronte a produrre. Devono stare spente, lo voglio dire con la massima chiarezza, ma devono essere pronte a supplire quando c'è il picco di potenza. Devono funzionare, cioè, come una corsia d'emergenza». «D nostro fabbisogno - ha spiegato Bollino - in questo momento è di circa 52 mila Megawatt. E il 200Zo di questa cifra è la riserva che dovremmo avere. H problema qual è? Intanto che non ce l'abbiamo, oppure che abbiamo impianti vecchi, ormai dismessi. In più importiamo dall'estero oltre il 150Zo del nostro fabbisogno». A favore di nuove centrah è Confindustria. Il presidente Antonio D'Amato si rammarica die, pur essendo «prevedibile» il black out dei giorni scorsi, il governo non si sia deciso «a mettere la fiducia sul decreto Marzano per sbloccare la costruzione di nuove centrali». D'Amato ha ricordato che in Italia «ci sono 11 mila Megawatt da' sbloccare e che aspettano di partire in attesa di vincoli amministrativi». La Confindustria, comunque, non intende rinunciare ad «andare in fondo alla vicenda» dei rimborsi. «I danni causati alle imprese dal black out saranno resi noti giovedì prossimo - ha annunciato Massimo Beccarello, direttore del nucleo di public utility della Confindustria -. Stiamo raccogliendo i dati e nelle prossime 24 48 ore saremo in grado di fornire ima prima valutazione, piuttosto attendibile, dei danni complessivi. Non vogliamo dare cifre allarmistiche, però le segnalazioni che abbiamo ricevuto sono piuttosto preoccupanti». Oggi l'Enel dovrebbe presentare il proprio piano di emergenza che, secondo quanto preannunciato dall'amministratore delegato Paolo Scaroni, prevede un aumento dell'offerta di 1600 Megawatt entro 24 mesi. Oggi anche Endesa Italia ha dichiarato di essere in grado di mettere a disposizione, tramite un piano di «repowering», altri 900 Mw entro l'anno. Nel frattempo le audizioni in Senato dei vertici del Grtn annunciate nei giorni scorsi sono state cancellate, provocando una protesta da parte dell'opposizione. Secondo Sergio Cambini, capogruppo Ds in commissione Attività Produttive della Camera, è stato impedito ai rappresentanti del Gestore di fare chiarezza sulle cause del black out : «Ho richiesto venerdì scorso la convocazione presso la Commissione Attività Produttive di Marzano, dei vertici del Grtn e dell' Enel - ha raccontato Cambino - per consentire al Parlamento di capire le ragioni di quanto successo in occasione del recente black out e di appurare le responsabilità per i gravissimi disagi e danni subiti da cittadini e imprese. Mi è stato risposto che le audizioni sarebbero state svolte dal Senato, che per primo si era mosso per ottenere la disponibilità degli interlocutori. Nulla di strano - prosegue Cambino - tranne il fatto che improvvisamente è stata disposta la cancellazione dell'audizione del Grtn prevista per domani mattina (oggi ndr). La motivazione fa riferimento all'inopportunità di ascoltare dirigenti che sono in procinto di essere sostituiti». Ad Alessandria il black-out dei giorni scorsi ha causato la chiusura forzata per qualche ora di alcuni negozi

Persone citate: Antonio D'amato, Carlo Andrea Bollino, D'amato, Flavia Amabile, Marzano, Paolo Scaroni, Sergio Cambini