Ma i liberali contestano «Indegni della presidenza»

Ma i liberali contestano «Indegni della presidenza» Ma i liberali contestano «Indegni della presidenza» dall'inviato a STRASBURGO I Verdi europei non lo confessano apertamente, ma hanno un piano segreto che non farà sicuramente piacere a Silvio Berlusconi. Quello di portare in aula, di nascosto, degli striscioni e di mostrarli quando, questa mattina alle 9 in punto, il presidente del Consiglio comincerà a parlare. «La legge è uguale per tutti» potrebbe essere lo slogan dei contestatori. Ma Monica Frassoni, presidente del gruppo assieme a Daniel Cohn-Bendit, non svela le modalità della protesta e preferisce puntare le critiche sui temi politici: «Anche se l'anomalia italiana non ci sfugge, vogliamo valutare la presidenza sui fatti concreti». Anche i comunisti italiani sono sul piede di guerra. Armando Cossutta ha definito Berlusconi «uno degli uomini politici più screditati d'Europa per il conflitto di interessi». Il presidente del Pdci ha annunciato che «esprimerà in aula la sua indignazione» e ha aggiunto che se ci saranno manifestazioni, coll saranno manifme quella probabile dei Verdi, queste saranno «accettabili e condivisibili». Più cauto, invece, Luigi Vinci del Prc che condivide «1' indignazione», ma vorrebbe «evitare iniziative h che consentano a Berlusconi di presentarsi come una vittima». Chi non annuncia azioni clamorose in aula, ma alza il tiro delle accuse al premier italiano è Graham Watson, il capogruppo dei liberali dell' Eldr, la formazione europea alla quale aderisce Francesco Rutelli. «Se in un Paese candidato all'adesione si verificassero le condizioni che esistono in Italia con il governo attuale, quel Paese non sarebbe ammesso all'Unione». Watson si lancia anche in una serie di esempi. «Se in Estonia ci fosse un governo con un presidente del Consiglio proprietario delle principali televisioni, ci sarebbe una forte pressione da parte dell'Ue per dire che questo non è corretto in una democrazia. E se in Slovacchia ci fosse un premier accusato di corruzione che facesse una legge ad hoc per sottrarsi al processo, si direbbe che quel Paese non è pronto per l'adesione». Critiche pesanti. Ma frena sull'ipotesi prevista dall'articolo 7 del Trattato di Nizza, che permette di censurare e mettere «in quarantena» i Paesi membri non in regola con i requisiti democratici. Per Watson sarebbe «esagerato invocarlo oggi, ma se le cose continuassero a svilupparsi in questo modo potremmo anche arrivarci». E sulle manifestazioni contro Berlusconi attese per oggi, Watson ha aggiunto: «Noi crediamo nella dignità dell' aula. Nulla da obiettare se ci fosse una manifestazione fuori, ma non sarebbe una cosa giusta se venisse fatta nell'emiciclo dell'Europarlamento», [e. s.] E\LTROV3l Wm di Guido CeronettiHl La maschera è il ritratto di un uomo senza maschera. Peter Brook Cossutta

Luoghi citati: Estonia, Europa, Italia, Nizza, Slovacchia, Strasburgo