Prodi: le crìtiche? Bisogna farvi fronte di Enrico Singer

Prodi: le crìtiche? Bisogna farvi fronte il PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE: «NON FACCIO POLEMICHE E SONO PRONTO A COOPERARE» Prodi: le crìtiche? Bisogna farvi fronte Casini invita «a non esportare i contrasti italiani» Enrico Singer inviato a STRASBURGO «Le critiche a Berlusconi? Anch'io, a volte, sono stato oggetto di critiche. Queste cose in politica accadono: bisogna farvi fronte. Della presidenza italiana penso che sarà cooperativa. Lavoreremo insieme : le istituzioni sono istituzioni e sanno come gestire i problemi, quando si verificano. Il mio augurio? Che la presidenza itahana riesca come quella greca». A fianco di Costas Simits che se ne va. Romano Prodi saluta eoa l'avvio del semestre italiano e della sua «coabitazione» con Berlusconi. E in quel riferimento eoa chiaro e sottolineato al rapporto tra (dstituzioni» c'è un messaggio altrettanto chiaro: tra i due presidenti - del Consiglio europeo e della Commissione - ci sarà collaborazione perché il semestre «sia un successo». Al di là delle differenze politiche. Che, naturalmente, restano. Nell'avveniristico palazzo dell' Europarlamento, tutto vetro e acciaio, è da poco passata runa e si è appena conclusa la prima cerimonia del rito della «staffetta» tra le presidenze. Il premier greco ha tirato le somme della sua esperienza segnata dal teiremoto intemo alTEuropa - e tra la Uè e gh Usa - per la guerra in Iraq. Ne ha rivendicato anche i buoni risultati: dalla firma dei trattati di adesione dei nuovi dieci partner, in aprile ad Atene, fino all'accordo sulla riforma della pohtica agricola comume arrivato proprio sm filo di lana. Sìmitis ha rivolto anche un consiglio a Berlusconi: «Bisogna sempre concertarsi con tutti su tutto». E ha detto di essere sicuro che quella itahana «sarà un'ottima presidenza». Poi la scena è passata all'Italia. Con un prologo significativo: il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha incontrato il suo collega europeo, Pat Cox, e gh eurodeputati prima di partecipare alla festa per i cinquant'anni del Ppe con Helmut Kohl, Wilfried Martens e Jean-Pierre Baffarin. E' stata un'occasione per esprimere l'augurio che il semestre italiano «consolidi l'unità europea)) e recuperi il rapporto transatlantico «perché l'anti-americanismo non appartiene in nessun modo alla nostra cultura pohtica)) e per lanciare un appello a «lasciarsi alle spalle le polemiche» perché il successo del semestre itahano è «interesse di tutta l'Europa». In Italia, ha detto Casini, «ognuno di noi ha posizioni, partiti e storie diverse, ma qui dobbiamo lavorare tutti insieme». Un invito che Franco Marini della Margherita ha accolto e che ha apprezzato anche il ds Renzo Imbeni, die è uno dei vicepresidenti delTEuroparlamento. Prodi, qualche ora prima, aveva irecisato che lui «polemiche non ne la mai fatte, non ne fa e quindi non deve nemmeno smettere di fame». Oggi il presidente della Commissione parlerà nell'emiciclo di Strasburgo subito dopo il discorso con il quale Berlusconi aprirà formalmente il semestre italiano indicandone priorità e scadenze. Il confronto, insomma, si misurerà subito sui programmi. E su un capitolo importante, almeno, ci sarà convergenza: la ricerca di una politica comune europea sull'immigrazione. A questo tema Romano Prodi ha dedicato grande spazio nel suo intervento di ieri sulla conclusione del semestre di presidenza della Grecia. Con un' attenzione particolare alla «gestione integrata delle frontiere esteme» delTUnione. Che, in altre parole, è quella condivisione delle spese per il controllo dell'ondata di immigrazione clandestina che sbarca - soprattutto - sulle coste itahane e che è uno degli elementi di maggiore preoccupazione itahana. «Dobbiamo assolutamente favorire l'immigrazione legale ed adottare toUeranza zero contro il mercato degli schiavi che alimenta quella clandestina)), ha detto Prodi che ha espressamente chiesto la «solidarietà di tutti gh Stati membri)) perché il problema non può essere risolto in forma individuale, pur riconoscendo che sul tema ci sono «sensibilità diverse». La gestione integrata delle frontiere esteme della Uè, per Prodi, significa anche la riforma del sistema dei visti e una politica comune in materia di asilo politico. Su quest'ultimo punto, il presidente della Commissione ha lamentato il ((mancato accordo sulla direttiva che definisce la nozione di rifugiato e che armonizza le norme europee». E ha invitato la presidenza itahana a concludere l'iter dell'approvazione del provvedimento «entro dicembre». Ecco già un esempio di quella «collaborazione sugli obiettivi)) che Prodi propone. Un altro passo avanti che il presidente della Commissione reclama è una ((rappresentanza estema dell'euro)) più efficace di quella ipotizzata nella bozza di Costituzione uscita dalla Convenzione. La presidenza italiana che guiderà la Conferenza intergovernativa dovrebbe, secondo Prodi, favorire ima mediazione che «superi i timori e le cautele del presente per guardare lontano». Perché, dice il presidente della Commissione, «dobbiamo renderci conto che se non facciamo un salto in avanti oggi, fra 30 o 40 anni lEuropa non avrà alcuna influenza sullo scacchiere intemazionale)). Poi, prioià di chiudere la prima giornata di questa «staffetta)) di presidenze. Romano Prodi risponde con una battuta anche alle polemiche sullo scandalo Eurostat: «Non sono preoccupato perché, come dice un nostro proverbio, male non fare, paura non avere». Il presidente della Commissione europea Romano Prodi

Luoghi citati: Atene, Europa, Grecia, Iraq, Italia, Strasburgo