Berlusconi: in Europa nessuno può darci lezioni di moralità

Berlusconi: in Europa nessuno può darci lezioni di moralità L'INTERVENTO DOPO LE POLEMICHE E LE CRITICHE DELLA STAMPA Berlusconi: in Europa nessuno può darci lezioni di moralità «Da me aspettatevi una presidenza politica, non burocratica» Questa mattina debutto nell'aula di Strasburgo, si annunciano contestazioni: «La nostra rappresentatività è fuori discussione» Amedeo La Mattina inviato a STRASBURGO Chi ha lavorato con lui in queste ultime 24 ore, lo ha visto teso per il suo debutto da «osservato speciale», ma anche molto determinato e concentrato. Nel suo studio adArcore, Silvio Berlusconi ha letto e riletto fino alla nausea il discorso con il quale stamane a Strasburgo inaugura la presidenza itahana del semestre europeo. Nell'aula dell'Europarlamento ogni sua parola verrà letta controluce, le 20 cartelle che leggerà verranno analizzate dai governi e dai gruppi parlamentari con la lente di ingrandimento. Del resto, questo appuntamento arriva tra mille diffidenze .e-.polfiTninhe.dfintro e fuori casa nostra, nel fuoco concentrico di una larga parte della stampa intemazionaie che ha girato il coltello néllà'piàga delle vicende giudiziarie itahane e del conflitto di interessi. Arriva dopo le divisioni dei Paesi europei sulla guerra irachena e anche in un momento di grande difficoltà economica del Vecchio Continente. Il premier italiano è consapevole che la sua strada è tutta in salita. Ma a Strasburgo, dove forte è l'attesa per il suo intervento, si presenta con un bighetto da visita che non lascia dubbi. «Sarebbe strano se la presidenza itahana non fosse giudicata dai fatti». Berlusconi affida il suo messaggio ad un articolo scritto per «Il Fogho», «Le Figaro», «Frankfurter Allgemeine Zeitimg» e «Abc». Già l'incipit contiene lo stato d'animo con cui affronta questo impegno. «A mia memoria mai una presidenza di turno dell'Ile era stata circondata di attenzioni paragonabili a queUe che si appuntano in questi giorni sulla presidenza italiana. Lo status di osservato speciale è tipico della politica che si nutre osserva Berlusconi - di critiche e diffidenze come di attese e speranze. E che si alimenta dei morsi della libera stampa anche quando essa cede, di tanto in tanto, al gusto capriccioso del processo alle intenzioni». Si capisce che il presidente del Consiglio non è disposto a farsi crocifiggere e che, se provocato, intende rispondere colpo sul colpo. Dice infatti che «la rispettabilità non è un nostro problema perché ne abbondiamo e,, detto con cortesia, nessuno è in grado di dare lezioni di moralità al governo eletto dagli italiani» Per Berlusconi è fuori discussione la dignità e la piena rappresentatività del nostro governo nella sua funzione europea. Ecco, Berlusconi parte di slancio, non considera «scandaloso» che il suo debutto in Europa venga accolto dal «fuoco di fila di opinioni e anche di qualche morbosità e perfino di qualche insolenza». Ma chiede di essere giudicato dai fatti che produrrà questo semestre che sarà «politico» e non «burocratico», che riprenderà il filo della continuità europeista, senza però ignorare gli «elementi di cambiamento e innovazione che sono l'unica cura possibile alle recenti ferite». Insomma, per Berlusconi bisogna guardare avanti. La sfida del semestre italiano è quella di trasformare «le diffidenze in pulsioni positi¬ ve, di reintrodurre quell'entusiasmo per il progetto europeo verso l'avvenire che è stato tradizionalmente un ingrediente decisivo della politica itahana». In questo senso, Berlusconi invita i Paesi europei ad essere «meno un coacervo di timori e sempre più un insieme di speranze e perfino di utopie, illuminate dalla ragione, madrina della nostra storia». Morbido e duro allo stesso tempo, Berlusconi arriva questa mattina nell'aula dell'Europarlamento con ima posizione affilata. Avrà la copertura politica del Ppe («L'Italia è in ottime mani» dice il capogruppo del Ppe Poettering), si troverà di fonte ad una neutralità armata del Pse pronto a fargh le pulci, alla contestazione dei Verdi e del Gue (il gruppo della sinistra unitaria europea di cui fanno parte Bertinotti e Cossutta), e alle polemiche del gruppo liberale dellEldr al quale aderisce Rutelli. Il quale a Berlusconi chiede di firmare con gli europei un contratto come fece con gh italiani durante la campagna elettorale del 2001. Ma Berlusconi, almeno per oggi, vuole mettere da parte e questioni che dividono la pohtica itahana. E concentrarsi sugli impegni che lo attendono, a partire dalla preparazione della Conferenza intergovernativa che dovrà definire la Costituzione europea. C'è anche IVambizione» di rilanciare l'economia con il piano Tremonti delle grandi infrastrutture, di mettere a punto una pohtica europea per l'immigrazione, dare un contributo decisivo alla pace in Medio Oriente e ricucire lo strappo con gli Usa. Mc«d Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il presidente dell'Europarlamento Pat Cox

Luoghi citati: Europa, Italia, Medio Oriente, Strasburgo, Usa, Vecchio Continente