«La gente si sente sollevata e controlliamo la situazione»

«La gente si sente sollevata e controlliamo la situazione» IL COMANDANTE PALESTINESE DELLA SICUREZZA A GAZA «La gente si sente sollevata e controlliamo la situazione» intervista Fiamma Nirensteln GAZA SA'EB al Agez, daU'aspetto posato, capelU grigi, divisa in ordine, è U comandante deUa sicurezza nazionale a Gaza, alle dirette dipendenze di Mohammed Dahlan, ovvero è l'uomo del momento: infatti con una stretta di mano fra comandanti, una pacca suUa spaUa e molti coUoqui su carte geografiche, mentre la polvere sollevata dai veicoU in uscita mondava i due nemiciamici, ieri gU israeUani gU hanno lasciato la difficile cura deUa responsabilità deUa sicurezza deUa parte Nord di Gaza. Ovvero, del Nord segnato dai posti di blocco di Netzarim e Gush Hativ. Tanti soldati vi hanno perso la vita, tanti palestinesi. Netzarim, testimone di tanti attentati e di tante morti, ha visto quella tragica e controversa del bambino Mohammed Al Doura, che aprì l'Intifada: i palestinesi dicono che sia stato ucciso dagh israeUani, ma Israele risponde con dovizia di particolari che è stato il fuoco palestinese a colpirlo. Il padre di Mohammed è andato in peUegrinaggio sul luogo in cui ha perso U figUo ieri per la prima volta. GU israeliani se ne vanno portando via centinania di zaini e sacchi stipati nei camion pieni di materiale logistico, legni, tende, sedie, rotoU di filo spinato e di cavi vari; i jalestinesi si riappropriano dele arterie di comunicazione con colonne aperte daUa poUzia a cui subito si uniscono \syà. gialli, biciclette, veicoU privati. L'atmosfera è in generale ottimista, i soldati israeUani poi sembrano entusiasti di uscire daUa sempiterna trappola di Gaza, ridono, gridano: "Mamma, vengo a casa". Alcuni, stanchi e seri, sono usciti daU'ultima azione notturna a caccia di terroristi. Sa'eb Al Agez appare sicuro di sé, soddisfatto mentre fa montare alcune tende al lato deUa strada che mette finalmente U Nord in comunicazione, senza posti di blocco, col centro di Gaza. Comandante, com'è andata la prima giornata? «Molto bene, dopo una così lunga e pesante costrizione la gente, anche chi non vuole ammetterlo, si sente soUevata. La foUa curiosa e contenta si è data d'attorno tutto il giomo, guarda di nuovo al futuro, finalmente senza carri armati, senza sentirsi in prigione». E' bello quest'ottimismo, ma già oggi c'è stato un attentato di stampo classico, rivendicato dalle Brigate di Al Aqsa, in Cisgiordania. Si sa che qui a Gaza, casa madre di Hamas, molti gruppi non sono d'accordo con la Hudna, e Hamas stessa non rinuncerà al consenso che gli procurano gli attentati. «Non deve ignorare la presa che ha sul pubbhco palestinese una risoluzione deUe organizzazioni cui ogni cittadino locale fa capo, sia Hamas, Jihad Islamica o Fatah. Magari non avverrà in un momento, ma noi fidiamo soprattutto suUa lealtà di ognuno ai suoi capi. La risoluzione comune deUe organizzazioni è un fatto storico, c'è un cessate U fuoco voluto da tutti». Da chi più e da chi meno, e da alcuni per motivi di opportunismo. «Voluto da Arafat e Abu Mazen, e firmato da tutte le organizzazioni. Forse mai abbiamo avuto una così grande unità di consensi, il popolo ci tiene e ci spera». Lei crede che sia una premessa per la pace con Israele? «Io spero ardentemente che si tratti di questo». I suoi uomini sono pronti ad affrontare i nuovi compiti? «Il dispiegamento deUe forze è andato benissimo, i piani sono stati osservati, siamo in grado di controUare il campo». Vuole dire che siete in grado di affrontare qualsiasi emergenza? Potete garantire che da qui non escono attentati terroristici? «Per ora direi che possiamo garantire che arresteremo, senza faUo, chiunque intenda violare la legge. Ai check-point noi controUeremo la gente, noi ne saremo responsabih, e andrà tutto bene. E ripeto: non ci saranno tentativi di attaccare Israele finché le organizzazioni danno ordini precisi ai loro membri». Lei è molto ottimista, in Israele oggi ci sono cinquanta avvertimenti di attacchi per strada: dieci meno del solito. Nel caso dobbiate affrontare Hamas scoppiera' una guerra civile? «Abbiamo uomini ben aUenati, armati e soprattutto motivati. Non ci sarà guerra fra noi: chi contravviene agh accordi è agh occhi deUa comunità palestinese un transfuga che si coUoca fuori dalla strategia nazionale». Non un eroe, uno shahid? «Finché c'è l'ordine deU'Hudna è diverso». Vi siete coordinati con gU israeUani? Ricevete informazioni da loro e viceversa? «Siamo certamente coordinati, siamo a stretto contatto». Chi difenderà gU insediamenti qui a Gaza? «GU insediamenti sono un problema molto difficile, per ora sono sotto la protezione dei soldati israeliani». Pensa che da qui possa uscire la pace? Israele è molto * scettica. «Penso di si, se ciascuno farà la sua parte».

Persone citate: Abu Mazen, Arafat, Comandante, Fatah, Fiamma Nirensteln, Jihad Islamica, Mohammed Dahlan