Dai Radiohead agli Eels sul rock tira aria di allegria

Dai Radiohead agli Eels sul rock tira aria di allegria Dai Radiohead agli Eels sul rock tira aria di allegria Alessandro Rosa L' OTTIMISMO non è un sentimento frequentato con naturalezza dal rock, musica geneticamente nata per esprimere protesta, se non rabbia. Invece in alcuni nuovi dischi spira un vento d'ottimismo, sorprendente perchè coglie in contropiede, non essendo i titolari tutti noti aflegroni. Un'atmosfera ottimista con suoni di tendenza pop Anni 80. Che nella caline estiva non guastano. Il primo contropiede lo muovono i Radiohead, da sempre distintisi per energia e coerenza. Dopo due album piuttosto sperimentali (i geniali «Kid A» e «Amnesiac»), il quartetto di Oxfordha costruito «Hall to the tldef» (Parlophone, 1 Cd) con chiaro entusiasmo e piacere nel suonare, addobbando le canzoni con varietà di suoni e ritmi, sognanti, lirici, elettrici, incalzanti. Una svolta in direzione pop (sulla linea del loro «The bends», 1995) ma con ben presenti le esperienze degli ultimi due album sulle macchine sonox'b, ion quel gusto del brancolamento. Sono cresciute le chitarre, ma non sono scomparsi i computer, che pulsano e singhiozzano con ima libertà che li allontana dalle convenzioni techno. Il disco trasuda passione: se il leader Thom Yorke dà voce alle contraddizioni del mondo, alla confusione dei valori e la perdita di riferimenti, il gruppo suona con evidente coesione, con un amalgama die nasce solò dal piacere di suonare insieme. Lungi da loro l'uso di artifizi pop, i Radiohead hanno creatività, fantasia, sicurezza di intenti. Più uniformi e coerenti, ricordano i Talking Head (nettamente in «Where i end and you begin»). Al sesto album, pur con qualche brano meno riuscito, la band sembra aver dato il meglio di sé. Un allegrone Mister E (Mark Olivier Everett) non lo è mai stato. Cervello e voce, ha sempre condotto il trio Eels verso introspettive macerazioni con testi ermetici. Mister E riconosce l'influenza di Sartre in questa sua ansia di dare, attraverso la musica, un sei^so all'esistenza. Nel nuovo «Shootenanny» (Dreamworks, 1 Cd) medita dolorosamente su vita, amore, solitudine e pure la morte. Mentre la musica esprime tutt'altro. Perchè se ci si limita ai suoni l'album diventa un pop gradevole (non proprio sempre). Si ritrovano gh Eels con fondamenti dèi blues e certe gradevolezze pop degli esordi («Rags to rags», «Novocaine for the soul»), con le vibrazioni folk di «Diasies of the Galaxy». Registrato in formula «Uve», in una decina di giorni e insieme ad amici, offre delicatezze melodiche e piccole perle con una bella voce più aspra del solito.

Persone citate: Alessandro Rosa, Head, Mark Olivier Everett, Mister, Sartre, Thom Yorke