Bettini, il tricolore dopo la Sanremo «E adesso voglio divertirmi al Tour» di Gianni Romeo

Bettini, il tricolore dopo la Sanremo «E adesso voglio divertirmi al Tour» CICLISMO: IL CORRIDORE TOSCANO CONQUISTA IL TITOLO ITALIANO BATTENDO POZZATO E COMMESSO Bettini, il tricolore dopo la Sanremo «E adesso voglio divertirmi al Tour» Gianni Romeo FANO Paolo Bettini sapeva già come sarebbe andata a finire la storia. Aveva convocato sul traguardo di Saltara, nell'entroterra di Fano dov'era posto il traguardo tricolore del ciclismo 2003, la moglie Monica che contava quasi per due essendo incinta di Veronica, i genitori, gli amici del club «La CaLifoniia», località nei dintorni di Livorno. Non poteva deluderli. E se c'è una qualità che distingue Bettini da tanti altri coiridori è proprio quella di dare sempre il cento per cento delle sue possibilità. Non delude mai. Così, quando all'ultimo chilometro di una corsa elettrica, coinvolgente, frenetica, il gruppo si era ricomposto prima della salitella finale. Paolo ha gettato nella mischia la sua arma migliore: il finale da killer, la volata saettante come una lama di fioretto. Essendo quello di ieri il campionato itahano, della sua multinazionale Quick Step nata dalle ceneri della Mapei gli restavano al fianco le briciole, appena tre gregari. Gh è bastato. Ai 500 metri finah Bettini si è visto sbucare al fianco il luogotenente più prezioso, quel Luca Paolini che già gh aveva tirato la volata vincente della Milano-Sanremo. «Attaccati a me» gh ha urlato Luca, e non c'è più stata partita. Per la verità la giovane rivelazione d'inizio anno, il ventiduenne Filippo Pozzato, sostiene che la partita ci sarebbe stata se Paolini dopo aver fatto il suo dovere di apripista non si fosse spostato di lato frenando lo slancio appunto di Pozzato. Ma senza alcuna scorrettezza palese. Ordine d'arrivo nòbile, altro che campionato itahano di serie B. Leggete i nomi: 1. Bettini, 2. Pozzato, 3. Commesso (il campio¬ ne uscente), 4. Carrara, 5. Pellizotti, 6. Rebellin, 7. Celestino, 8. Paolini, 9. Figueras, 10. Codol; e poi 17. Bartoli, 20. Basso a 36", 21. Lombardi. Sono tutti o quasi nomi che appartengono alla prima schiera del nostro ciclismo, e il fatto che in cima alla lista ci sia Bettini dà più vigore alla lettura. Anche al futuro di questa magha tricolore, perché Paolino è stato molto fiero e molto chiaro, dopo: «La porto in Francia e voglio che la si veda - ha detto nel suo fiorente toscano -. perché si corre un Tour particolare, quello del Centenario, e va onorato. Mi candido a essere uomo di battaglia, sono detcrminato a giocare da protagonista, senza badare alla classifica». Ma il percorso di Bettini, iniziato in primavera con la splendida Sanremo e poi interrotto bruscamente da una caduta alla Ganci-Wevelgem, non si ferma al Tour. «Mancano soltanto due maghe alla mia collezione: queUa tricolore e quella di campione del mondo», aveva detto sabato. Ora ghene manca una sola e non vorrebbe tenere la bacheca incompleta troppo a lungo. Parla con grande determinazione del Mondiale canadese di ottobre: «In gruppo ho tanti amici, sono un corridore corretto, mi sento stimato...». Insomma, si sente già leader, fa capire che non gh dispiacerebbe fare il capitano azzurro, un po' come accadde a Cipollini lo scorso ottobre a Zolder. Il citi Baherini, in un angolo, ascoltava e sorrideva enigma¬ tico. Averne a disposizione, di corridori come Bettini... La corsa, disputata su un circuito di 14 km molto spettacolare (totale 241) e infiammata negh ultimi 4 giri da mille frenesie («Mi faceva male la testa nel tentativo di capirci qualcosa», ha detto il vincitore), era stata tenuta viva da Bahani, Ribolzi e Di Biase, avanti per 140 km anche con 9' di vantaggio. Onore ai coraggiosi, onore anche a Quinziato, raggiunto solo a 100 metri dallo striscione. Si conclude così in modo positivo la «Settimana Tricolore», che neUe Marche avrà un'appendice prima di Ferragosto con la «Due Giomi» di Castelfidardo, ennesima testimonianza dell'amore profondo di questa regione per il ciclismo. Il vincitore Paolo Bettini, 29enne toscano di Cecina, tra Pozzato (a sinistra, secondo arrivato) e Commesso (a destra, terzo)