Lunedì nero, dalle 9 con l'incubo dei black-out di Flavia Amabile

Lunedì nero, dalle 9 con l'incubo dei black-out FINO ALL'ULTIMO SARA' IMPOSSIBILE CONOSCERE L'ORARIO DELLE INTERRUZIONI DELLA LUCE Lunedì nero, dalle 9 con l'incubo dei black-out Il Gestore: «Situazione sempre al limite». Salta l'esame della legge sbloccacentrali Flavia Amabile ROMA Nulla da fare, si saprà solo questa mattina, pochi minuti prima delle . 9, se milioni di italiani, a turni di 90 minuti, dovranno rimanere ancora senza luce. Sono diversi i fattori che potrebbero portare un sovraccarico alla rete oltre il limite, ma la verifica avverrà all'ultimo - spiegano al Grtn (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) - e sarà possibile solo in tempo reale regolarsi su come agire. «L'Enel - spiega una nota ufficiale - rammancandosi per gli eventuali, ulteriori disagi, assicura che farà quanto possibile per evitare interruzioni del servizio a ospedali e altre strutture di interesse pubbbeo e invita tutti i clienti a porre attenzione nel corso della giornata nell'uso degh elettrodomestici e degh ascensori». La Spa elettrica ricorda ha predisposto un piano per le eventuali sospensioni e che sul suo sito www.enel.it è visibile l'elenco dei Comuni e le relative fasce di orario. L'Italia ancora ima volta in allerta, quindi, e gh elementi per lanciarlo esistono tutti. La situazione resta infatti al limite, esattamente come giovedì e venerdì scorsi. Tra i problemi maggiori, l'uso dei condizionatori, che non dovrebbe accennare à diminuire, considerato che per da oggi è previsto un ulteriore aumento delle temperature intuite le regioni d'Italia. E, restando sempre nelle abitazioni, l'aumento del caldo comporterà maggiori consumi anche peri frigoriferi e per tutti quegli apparecchi tecnologici che hanno incorporato l'impianto di raffreddamento (per esempio i computer, presenti ormai ovunque tra uffici e case). Problema principale, insomma, è il caldo e contro il caldo c'è poco da fare. Come osserva il climatologo dell'Enea Vincenzo Ferrara, (de estati sono diventate più lunghe di due o tre settimane e il caldo arriva in anticipo, con ondate e picchi improvvisi. È l'effetto dei mutamenti climatici in atto, ima situazione che va contrastata a hvello globale, ma alla quale, per ora, dobbiamo cercare di adattarci». Un altro problema fondamentale, fa sapere il Grtn, è quello relativo alla temperatura degh scarichi dell'acqua. Esiste un limite per la temperatura dell'acqua che viene utilizzata per raffreddare le centrali, oltre Ù quale non si può andare. Il govemo ha allo studio un decreto legge che permetterebbe alle centrali elettriche che utilizzano l'acqua di poterla rilasciare a una temperatura superiore a quella di entrata, con un risparmio quindi di 2000-3000 Megawatt ah'ora, pari alla produzione di una nuova centrale. E, nonostante gli annunci e i proclami dei giorni scorsi, il Parlamento ha rinviato l'esame della legge di riforma dell'energia. Il disegno di legge Marzano - sul quale il governo è pronto a mettere la fiducia per far fronte all' emergenza elettricità - infatti non è stato inserito in calendario per questa settimana ed è fissato per l'S lugho, con il rischio di tempi troppo stretti e di ima sovrapposizione con il Dpef. «È una contraddizione rispetto a una situazióne allarmante a hvello nazionale, spero che i capigruppo ci ripensino», ha avvertito il rela- tore del provvedimento, Stefano Saglia di An. «Spero che si sia trattato di una svista e che il ddl venga inserito nell'ordine dei lavori: l'Aula può farcela ad approvarlo in settimana». Immutata la situazione, dunque immutate le polemiche. «Il black out ci ha ricordato quello che già sapevamo: cioè quella scelta suicida per lo sviluppo economico ma anche per la civiltà tecnologica di uscire dal nucleare», ha ricordato ieri il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ricordando «con orgoglio» che Palazzo Marino, con l'Aem, l'Azienda energetica, è «entrato nel nucleare». I Verdi, invece, chiedono un «piano energetico alternativo», spiegando che «la decisione del jovemo di porre la fiducia sulla egge sbloccacentrali è un segno di debolezza e incapacità ad affrontare la situazione energetica con un piano nazionale alternativo, serio e innovativo», come afferma il deputato Paolo Cento. RDudloSogTIl d(grippdCUrrcuPIef Rapolla Dal '94 l'opposizione del sindaco impedisce il completamento di una linea che permette il collegamento tra Puglia (regione ricca di energia) e Campania (regione povera di energia) e consentirebbe lo sfruttamento dell'elettrodotto sottomarino con la Grecia. Sono stati realizzati 184 chilometri sui 207 previsti e sono stati già investiti 55 milioni Termini Imerese Il consiglio comunale ha bocciato il piano per la riconversione dell'impianto da olio combustibile e metano a ciclo ibrido (gas metano e orimulsion). E' stato autorizzato un ridimensionamento della centrale da 5 a 3 gruppi per una potenza di 930 MW dai 1210 precedenti. Il progetto Enel, invece, ; prevederebbe un aumento di potenza (1172 MW) e l'operatività di 2 soli gruppi Civitavecchia Un accordo per la tutela dell'ambiente prevede il ridimensionamento della centrale Torrevaldalìga Nord. Una volta riconvertita, funzionerà con 3 gruppi anziché 4.'L,impianto a carbone (rappresenta oltre il 400Zo del consumo nel Lazio) avrà una potenza di 1980 MW rispètto agli attuali 2640 MW PortoTbììe In base ai limiti ecologici contenuti nel decreto salyacentrali, 'impianto non può funzionare al massimo, se non in casi eccezionali e su richiesta del gestore Grtn. Un solo gruppo su 4 è sempre in funzione con una potenza di 660 MW II

Persone citate: Enea Vincenzo Ferrara, Gabriele Albertini, Marzano, Paolo Cento, Stefano Saglia, Verdi

Luoghi citati: Campania, Grecia, Italia, Lazio, Milano, Puglia, Roma, Termini Imerese