Cimitero medievale a Castellamonte di Giampiero Maggio

Cimitero medievale a Castellamonte E' VENUTO ALLA LUCE DURANTE LAVORI PROMOSSI DALLA COMUNITÀ' MONTANA, FORSE RISALGONO AL MILLE Cimitero medievale a Castellamonte Scoperto sotto il piazzale della Rotonda Antonelliana Giampiero Maggio CASTELLAMONTE Resti di ossa, molto probabilmente umane e risalenti all'epoca medievale, sono stati scoperti, durante operazioni di scavo, ad ima profondità di alcuni metri, vicino al campanile della rotonda Antonelliana, di fronte al palazzo comunale e dove fino a poche settimane fa c'era un parcheggio. La Soprintendenza ai Beni Ambientali, già avvertita dalla Comunità Montana Valle Sacra che in quel punto sta effettuando i lavori per la costruzione di una piazza ex novo, ora dovrà effettuare accertamenti per valutare se quei resti possono essere di valore antropologico e quindi studiati. E' possibile che nel cuore della città si nasconda un cimitero medievale. «In effetti si tratta di ossa chepotrebbero essere di origine umana - spiega Eraldo Cresto, presidente dell'ente montano,- noi abbiamo immediatamente sospeso i lavori anche per facilitare il. lavoro della Soprintendenza che già martedì prossimo dovrebbe comunicare al nostro ente le proprie intenzioni». I resti sono venuti alla luce l'altro ieri (altri frammenti erano stati scoperti durante la fase di scavo da parte dell' azienda servizi altocanavese che sta posando i tubi per il teleriscaldamento), ['area interessata è già stata transennata. Che ci siano ossa di orìgine umana non deve stupire. Spiega Carlo De Marchi, titolare del ristorante «Tre Re» ma soprattutto profondo conoscitore della storia castellamontese: «Un tempo, in quel punto, a fianco del campanile c'era una chiesa di origine romanica, l'epoca è quella del 1100 e come era usanza c'era anche il cimitero. E' possibile che quei resti risalgano a quell'epoca o addirittura ad un periodo più recente». La chiesa infatti fu abbattuta nel 1842, subito dopo che fu progettata (poi incominciarono i lavori) la realizzazione di una cupola, mai eseguita per mancanza di fondi, dall'AntoneUi. -Oggi delle opere realizzate restano la piazza e le mura, mentre l'unica testimonianza della chiesa romanica è il campanile. «Alcuni anni fa - prosegue De Marchi - sotto l'intonaco bianco della Curia vescovile di Ivrea fu trovato un affresco nel quale erano raffigurate tutte le chiese canavesane. Solo lì è possibile osservare come era quella di Castellamonte, è l'unica testimonianza rimasta*. Ora i lavori per la realizzazione della piazza (che sostituisce l'unico parcheggio del centro storico) potrebbero subire uno stop se la Soprintendenza decidesse di bloccare il cantiere. L'intervento che sta portando avanti la Comunità montana costa oltre 160 mila euro e dovrà essere concluso entro la fine dell'anno. Un'operazione che è stata duramente contestata dai commercianti: «Spariscono una ventina di posti auto - si lamentano - e per noi sono fondamentali, così rischiamo danni seri alle nostre attività». E c'è poi chi, tra gh esercenti, tira in ballo la scarsa trasparenza da parte dell'amministrazione comunale: «Nessuno ci ha avvertiti di questo intervento della Comunità montana, non siamo stati neppure informati tramite una banalissima circolare». La Rotonda Antonelliana, uno dei simboli di Castellamonte

Persone citate: Carlo De Marchi, De Marchi, Eraldo Cresto

Luoghi citati: Castellamonte, Ivrea, Montana