Fernandez, un duro alla Passarella
Fernandez, un duro alla Passarella IL NEODIFENSORE ARGENTINO DEL TORO HA FIRMATO UN CONTRATTO ANNUALE Fernandez, un duro alla Passarella «Il granata era nel mio destino» Aurelio Benigno TORINO La prima cosa che ha fatto Mariano Antonio Femandez nel giorno della sua presentazione è stata quella di mettersi al collo la sciarpa granata che ima rappresentanza degli ultras gli ha donato. In quel gesto è racchiuso però un chiaro segno del destino, come se lineo difensore argentino del Toro fosse un predestinato. Ed è lui stesso che racconta un incredibile aneddoto capitato due anni fa: «Trascorrevo una breve vacanza a Roma e in un mercatino ho visto una bancarella con sciarpe e magliette di tutte le squadre italiane di calcio. Non ci ho pensato molto, ho subito acquistato quella del Toro: era bella, particolare. Non so il perché, ma era come fossi attratto da quel colore così intenso, forte, vero». Si sente un predestinato allora? «Penso proprio di sì. Il colore del Toro ha un fascino particolare, forse perché era anche di color granata la maglia del Lanus, la mia prima squadra da professionista, ma il Toro è il Toro, anche in Argentina è considerata ancora una delle grandi in Italia». E' vero che ha rinunciato ad ottime proposte? «Bue in Portogallo e due in Argentina. Ma quando ho saputo del Toro ho lasciato perdere tutto ed ho detto subito di sì a ZaccareUi e Graverò». Perché? «Perché il calcio italiano è il più bello del mondo, perché era il mio sogno giocare in Italia, perché lo stimoo di aiutare il Toro a tornare in serie A è grandissimo». Ha firmato un contratto per una stagione soltanto. «Ho anche l'opzione per un altro biennio, ma con la clausola di tomare subito in serie A. Una specie di impegno scritto, che per me sarà come una promessa di fede». Si descrive così: «Sono un difensore centrale. Sono un duro, picchio il giusto, ma mi piace uscire dall'area palla al piede, cercando di impostare il gioco già dalla difesa. Sapevo che il Toro cercava un giocatore così». L'hanno soprannominato il «Caudillo», come un altro argentino illustre, Passarella: «L'hanno fatto per due motivi: perché mi piace guidare la difesa e perché sono un duro. D'altra parte i miei compagni in attacco vengono picchiati di brutto e allora io faccio altrettanto con gli attaccanti avversari. Niente cattiveria, ma tanto carattere, quello non mi manca. Nel mio ruolo mi ispiro molto a Samuel della Roma, un difensore completo tra i più forti del mondo. Poi apprezzo molto il vostro Nesta, non ha punti deboli e può migliorare ancora». Non conosce ancora Ezio Rossi, il suo nuovo allenatore. «Me ne hanno parlato molto bene e solo per il fatto che prediliga il bel calcio apphcando il 4-3-3 significa che cerca lo spettacolo. Proprio come la penso io e questo è già un buon inizio». Mariano Antonio Fernandez con il presidente granata Attilio Romero
Persone citate: Attilio Romero, Aurelio Benigno, Del Toro, Ezio Rossi, Fernandez, Mariano Antonio Femandez, Mariano Antonio Fernandez, Nesta, Passarella
Luoghi citati: Argentina, Italia, Portogallo, Roma, Torino
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