Luce e linee, rarchitettura si mette in mostra di Fiorella Minervino

Luce e linee, rarchitettura si mette in mostra Luce e linee, rarchitettura si mette in mostra Varato il progetto «Markitecture»: la forma del vivere dal museo al futuro Fiorella Minervino MILANO BOLOGNA ripensa la propria Fiera e se stessa sulla base dei nuovi rapporti che la legano all'architettura, ai centri di cultura quali musei, Auditorium, bibloteche, nonché ai luoghi di lavoro. H progetto dal nome «Markitecture» è stato annunciato ieri a Milano dal presidente di BolognaFiere Luca Corderò di Montezemolo, con Sergio Sassi, presidente di Assopiastrelle, Luigi Mastrobuono, amministratore delegato di BolognaFiere, e Aldo Colonetti, direttore della Commissione scientifica. «Senza creatività, tecnologia, estetica non si può emergere; quando c'è la qualità si vince sempre» ha detto Luca Montezemolo, svelando che jroprio all'alta qualità e alla tecnoogia avanzata si deve la nuova Ferrari che è costata quattro anni di preparazione allo staff di Maranello, e otto a quello di Pinifarina. Ciò significa capacità di guardare L. Montezemolo avanti, sicché creatività e progettazione diventano cruciali a Bologna che vanta un'ottima Università e una Fiera internazionale. In tal modo la Fiera, che già conta Artefiera ed è al primo posto per le piastrelle destinate all'arredo urbano e all'edilizia, diviene luogo dello scambio fra prodotti legati all'architettura, al design, all'ideazione. Si profila in tal modo un modello universale da esportare che non si limita a una vetrina di merci. Il «Markitecture» prenderà l'avvio il 30 settembre con una mostra curata da Martina Corgnati dal titolo Architetture e culture, destinata a esplorare i luoghi della cultura in sedi espositive fra il centro storico e il quartiere fieristi¬ co. In pratica si tratta di musei, auditorium, biblioteche divisi in tre sezioni corredate da disegni, modelli, foto, video e sorprese spettacolari. La prima sezione è il presente. Seguono passato e futuro. Verranno presi in considerazione Musei come il Beaubourg di Renzo Piano e Richard Rogers, il Guggenheim di Frank O'Gehry a Bilbao, nonché il Getty Center di Richard Meier, il Marc, il primo grande nuovo Museo in Italia di Botta a Trento, e il Jewish Museum di Berlino di Daniel Liebeskind, l'autore delle future Twin Towers a New York, infine il Reina Sofia a Madrid di Jean Nouvel. Per il futuro saranno presentati otto progetti ora in cantiere, come il Macro di Zaha Adid a Roma e il MaXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, die la francese Odile Decq sta avviando. Infine due minuscoli musei dovuti a grandi vecchi: Oscar Neimeyer che sta creando un Auditorium a Ravello ricoperto di piastrelle, mentre Ettore Sottsass progetta un minuscolo museo per il mondo arabo. Seguiranno incontri intemazionali con star dell'architettura che approderanno a Bologna per illustrare le proprie poetiche. Jean Nouvel parlerà della luce, Liebeskind delle Twin Towers, Odile Decq offrirà, come Zaha Adid. la prospettiva al femminile del lavoro di architetto che, oltre a Gae Aulenti, conta davvero scarne presenze. All'incontro milanese erano presenti solo alcuni esponenti del,a commissione scientifica che sovrintende al progetto «Markitecture»: il direttore Aldo Colonetti e l'architetto Massimo Iosa Chini. Mancavano Gillo Dorfles, Pio Baldi e Carlo Monti dell'Università di Bologna. Antonio Romano, autore del logo, ha riassunto l'intera filosofia del progetto nel marchio che sta a indicare marketing e architettura, cioè il prodotto in un rapporto di scambio con arte e architettura. L. Montezemolo