Via alla riforma, l'agricoltura Ue volta pagina di Enrico Singer

Via alla riforma, l'agricoltura Ue volta pagina RAGGIUNTO UN ACCORDO FRA I QUI NDICI PER AFFRONTARE CON MAGGIOR FORZA LE TRATTATIVE DEL WTO Via alla riforma, l'agricoltura Ue volta pagina Si punta su qualità e sicurezza alimentare Enrico Singer inviato a LUSSEMBURGO L'accordo sulla riforma della politica agricola europea è arrivato all'alba. Come nella migliore tradizione delle maratone comunitarie. E' arrivato al terzo tentativo, dopo due fumate nere negli ultimi quindici giorni, con i ministri e i tecnici chiusi in una specie di conclave nel grattacielo che ospita la sede del Consiglio dell'Unione a Lussemburgo. Tanta fatica perché questa volta la posta in gioco era davvero grossa: come ridistribuire i 24 miliardi di euro l'anno degli aiuti diretti agli agricoltori nel quadro generale dei 41 imbardi della spesa agricola complessiva. La Pac la politica agricola comune - è la vera cassaforte dell'Europa e quando si tratta di rifare i conti il gioco diventa duro. Ma un compromesso era inevitabile. Anche perché le vecchie regole andavano cambiate, pena ima condanna sicura da parte del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. Per il commissario europeo all'Agricolura, l'austriaco Franz Fischler, l'accordo apre una «nuova era» e darà «certezze agli agricoltori fino al 2013». Per il presidente della Commissione, Romano Prodi, è un «passo storico» perché avvia una politica che porterà «più qualità alimentare, più rispe1;to per l'ambiente, più competitività». Contento il ministro gr^so, lorgos Drys, a nome della Kcesidenza. Anche i dufe maggia protagonisti della trattativa - il ministro francese, Hervé Gaymard, e quello italiano, Gianni Alemanno - sono «sostanzialmente soddisfatti». Francia e Italia hanno guidato la difficile partita negoziale e non è un caso se l'intesa finale è stata raggiunta dopo una telefonata di un'ora tra Chirac e Berlusconi, mercoledì pomeriggio. Sollievo generale, insomma. Ma il presidente del Copa, l'associazione che raggruppa tutte le organizzazioni agricole europee, il tedesco Peter Gaemelke, ha definito la riforma della Pac «un'insalata mista». Un compromesso che, per accontentare tutti, lascia comunque delle zone di contestazione, apre delle eccezioni, provoca qualche nuovo squilibrio. E se si guarda al dettaglio dell'accordo (pubblicato a parte in questa pagina) non è difficile leggere nel rinvio al 2007 del «disaccoppiamento» tra produ- zione e aiuti la maggiore concessione fatta alla Francia che dei 24 miliardi di euro ne assorbe oggi ben nove, record assoluto. O nel mentenimento del sostegno per il grano duro il più importante successo dell' Itaha. Così come la politica per l'allevamento dei bovini favorisce Inghilterra e Irlanda più degli altri. Ma questa è la logica di ogni compromesso. Al' di là degli aspetti tecnici che vanno valutati uno per uno (e tra gli elementi che hanno deluso l'Italia c'è il mancato aumento delle quote latte), la maratona del Lussemburgo è stata un successo perché ha centrato almeno tre obiettivi. Ha evitato una crisi con la Francia che rischiava di avere riflessi su tutte le politiche europee. Jacques Chirac aveva definito «inaccettabile» la riforma della Pac così come proposta in origine da Fischler ed è stato accontentato. La riforma, poi, ha reso credibile la posizione dell'Europa in vista del negoziato che si aprirà a metà settembre a Cancun in sede Wto. «L'Unione progetta di essere protagonista a Cancun e spinge tutti i Paesi a ridurre le distorsioni esistenti nel sistema degli aiuti agricoli», ha detto ieri Prodi. Ma senza la riforma proprio la Uè sarebbe finita sul banco degli imputati perché gli aiuti legati alla produzione sono una distorsione della concorrenza. Il terzo obiettivo è il più importante per il consumatore. La riforma della Pac orienta l'agricoltura europea verso la qualità. E' un giro di boa che lascia alla spalle la politica delle coltivazioni e degli allevamenti intensivi, della quantità ad ogni costo. La logica del disaccoppiamento degli aiuti dalla quantità prodotta sposta l'attenzione su sicurezza alimentare, tutela dell'ambiente, benessere animale. Sono i parametri che serviranno per autorizzare - oltre che rendere accettabile in sede Wto - un sostegno supplementare della Uè agli agricoltori, oltre a quello fisso per azienda che è previsto dal sistema riformato. Ma non sarà un processo immediato: la nuova Pac scatterà dal 2005, ma il disaccoppiamento potrà slittare - e c'è da giurarci che slitterà - al 2007. La strada, però, è segnata. II compromesso è arrivato dopo una maratona durata tutta la notte Ridotti gii aiuti diretti Prodi: «Un passo storico» L'AGRICOLTURA DELL'UNIONE EUROPEA IN CIFRE ^ Superficie agricola (milioni di ettari) 128,5 ^ Numero di aziende (milioni) ^Superficie media aziendale (ettari)