Cuffaro indagato per associazione mafiosa di Lirio Abbate
Cuffaro indagato per associazione mafiosa AVVISO DI GARANZIA PER IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA Cuffaro indagato per associazione mafiosa Il governatore: sono estraneo ad ogni accusa e lo proverò Lirio Abbate corrispondente da PALERMO - Il terremoto giudiziario arriva nel pomeriggio a Palazzo d'Orleans, sede del govemo siciliano e a scatenarlo è una pagina con l'intestazione della Procura di Palermo in cui si fa il nome del presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. E' un invito a comparire, un avviso di garanziaperilgovematore dell'isola, accusato di concorso in associazione mafiosa. Il provvedimento è stato emesso dai pm della Dda, Nino Di Matteo e Gaetano Paci, nell'ambito dell'inchiesta sui rapporti tra i boss i politici, che ieri ha portato all'arresto di quattro persone, tra queste l'ex assessore comunale di Palermo, Domenico Miceli (Udc), dimessossi cinque mesi fa dalla carica, dopo che erano affiorate le prime indiscrezioni sull'inchiesta. H presidente della Regione si difende e afferma: «Sono stato democraticamente eletto dal popolo siciliano e in questo momento credo che qualcuno lo stia ingannando. Proclamo fin d'ora, con decisione, la mia assoluta estraneità ai fatti contestati, volendo rassicurare tutti i siciliani che hanno riposto in me la loro fiducia)). H nome di Cuffaro compare più volte nell'ordinanza del gip Giacomo Montalbano, che ha disposto l'arresto dei medici Salvatore Aragona e Vincenzo Greco, e dell'imprenditore del campo sanitario Francesco Buscemi, già segretario dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, condannato per mafia e scomparso due anni fa. Nella stessa inchiesta sono indagati per concorso in associazione mafiosa il deputato dell'Udo Saverio Romano e l'avvocato penalista Salvatore Priola, ex capogruppo di Forza ItaUà nel Consigho provinciale di Palermo a metà degh anni Novanta. I quattro arrestati, secondo gh inquirenti, erano legati al medico Giuseppe Guttadauro, accusato di essere reggente del mandamento mafioso di Brancaccio e arrestato lo scorso anno. Nella sua abitazione si sono svolti gh incontri tra i boss: le loro conversazioni sono state registrate per quasi un anno dai carabinieri del Kos. Sono emer¬ si contatti con pohtici, imprenditori e professionisti, tutti mediati dai mafiosi. E in queste conversazioni il nome di Cuffaro, come il destinatario di «input» era pronunciato molto spesso dai boss. L'ex assessore comunale viene indicato dagli inquirenti come il canale per veicolare fino ai vertici della Regione le richieste di Guttadauro. Chi avrebbe avuto un peso nelle candidature da sottoporre a Cuffaro è, secondo la procura, il medico Salvatore Aragona. Quest'ultimo avrebbe avuto «diretti e ripetuti contatti con l'on. Cuffaro». In questa inchiesta non vi è il contributo dei collaboratori di giu¬ stizia ed è la prima indagine sui pohtici che la procura porta a conclusione senza dichiarazioni di pentiti. Nel provvedimento vi sono solo le registrazioni delle conversazioni fra boss, riscontrate dai carabinieri del Ros. «Questa inchiesta afferma il procuratore Pietro Grasso - dimostra quanto abbiamo detto in passato sull'esistenza di rapporti fra mafia e pohtica. Emerge chiaramente come la mafia cerca di inserirsi in un sistema di potere, cerca di entrare nei gangli della società civile e attraverso la pohtica prova ad annullare l'ergastolo ai boss e il 41 bis, la norma che prevede il duro sistema carcera¬ rio». I boss avrebbero inoltre raccomandato medici a diventare primari di ospedali pubblici, e cercato di far pressioni sugli uffici comunah per far variare S piano regolatore per consentire la realizzazione di un centro commerciale a cui erano interessati i mafiosi. Secondo voci ben informate di Palazzo d'Orleans, Cuffaro ieri avrebbe anche pensato di lasciare, di dimettersi. In serata ha poi ricevuto una telefonata dal premier Silvio Berlusconi che lo ha «invitato ad andare avanti». «Piena sohdarietà» è stata espressa dal ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, mentre il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani dice: «Il presidente Cuffaro ha ora, ancora più di prima, la mia fiducia illimitata, la mia stima e la mia amicizia». Bobo Craxi, portavoce del Nuovo Psi, fa riferimento ai due pohtici indagati: «Sono molto sorpreso dalle vicende che stanno coinvolgendo l'on. Romano e il presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, persone che stimo e che ho avuto modo di apprezzare». Per Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo, avversario diretto per la corsa alla presidenza della Regione di Cuffaro nel 2001, il governatore deUa Sicilia è «politicamente e culturalmente inadeguato a governare». Totò Cuffaro, avviso di garanzia nell'inchiesta sui rapporti fra politica e mafia
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