UNA MANOVRA CHE SCOMMETTE SULLA RIPRESA di Franco Bruni
UNA MANOVRA CHE SCOMMETTE SULLA RIPRESA UNA MANOVRA CHE SCOMMETTE SULLA RIPRESA Franco Bruni DA qualche tempo, sia. ih Usa che in Europa, le Borse vanno meglio dell'economia. Il ciclo americano è meno brutto di quello europeo rro anche oltre Atlantico la crescita rimane debole e precaria, soprattutto se si guarda al tueteato dei lavoto e agli investimenti delle imprese. In queste condizioni si può pensare che i corsi azionari siano gonfiati da una piccola ma significativa bolla speculativa che rischia di scoppiare presto trascinando il mercato verso nuovi, pericolosi ribassi. All'opposto si può ritenere che gli investitori siano lungimiranti e indovinino una ripresa che, soprattutto negli Usa, fra qualche tempo apparirà indubbia. L'incertezza fra queste due interpretazioni è notevole. Ma proprio il comportamento degli incerti sarà decisiva per le Borse nei prossimi tempi. La manovra dei tassi non va allora vista per l'impatto meccanico che può avere sull'economia, che è comunque minimo e distante nel tempo. Bisogna leggerla per l'effetto che mira ad esercitare sulle aspettative degli incerti sui mercati finanziari, che può invece essere immediato. Se le banche centrali forzano la discesa dei tassi significa che vedono la ripresa lontana è temono addirittura la deflazione, mentre se contengono Io stimolo monetario vuol dire che hanno informazioni ed analisi almeno un poco incoraggianti sul ciclo. Ma se il mercato interpreta il ribasso dei tassi come pessimismo delle autorità sul ciclo ne accentua la depressione facendo cadere la Borsa. Quindi anche se l'autorità è molto pessimista ha incentivo a nasconderlo, limitando il segnale espansivo. Forse è quello che la Fed ha voluto fare con un ribasso inferiore alle attese di molti operatori, che aspettavano un taglio maggiore di 25 punti base. Ma non sappiamo quanto la Fed sia sincera. Possiamo solo escludere che sia ottimista, altrimenti avrebbe lasciato? tassi al livello già bassissimo dove si trovavano. Ma quanto gfànde sia il suo pessimismo il segnale di ieri non ce lo può dire. francb.bruni@uni-bocconi.lt
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