Oaxaca culla dell'arte messicana
Oaxaca culla dell'arte messicana UNA MOSTRA A TORINO Oaxaca culla dell'arte messicana Lisa Parola TORINO CITTÀ di via strette e architetture coloniali, mercati e chiese colorate, Oaxaca è considerata la culla dell'arte messicana: si trova 500 chilometri a Sud di Città del Messico e ha sempre vissuto una dimensione cosmopolita. Fin dagli Anni Trenta ha visto all'opera artisti come Carlos Aranda Màrquez, Diego Bivera, fotografi come Tina Modotti, Manuel e Lola Alvarez Bravo, scrittori come D.H. Lawrence, Graham Greene e più tardi Malcom Lowry. Oggi è una città in piena trasformazione che mantiene una spinta culturale importante e alleva un vivaio di giovani artisti. Il mito di Oaxaca approda a Torino in una doppia mostra (rimarrà aperta fino al 24 agosto) che si inaugura oggi pomeriggio a Palazzo Bricherasio: da un lato le opere delle nuove leve artistiche, dall'altro le immagini «degli anni luminosi» di Tina Modotti. «L'idea che mi sono fatto di Oxaca - spiega Sergio Bisaliti, curatore della sezione di arte contemporanea - è di un'isola febee. Una specie di enclave, di spazio e di tempo. Una ricca costellazione di popoli e civiltà, di credenze e artefatti che ancora affiorano ed emergono, s'innalzano o si conservano, si rigenerano o si riproducono». E la mostra, che ha realizzato in tandem con Carlos Aranda e Rosa Sandretto, intende testimoniare proprio questo anomalo incrocio di «storie» affiancando ad artisti ormai conosciuti a livello mondiale, come Francisco Toledo, Rodolfo Morales, Sergio Hernandez e Luis Zarate, alcuni nuovi talenti che ne rinnovano la tradizione con singolare vitahtà. Uno sguardo sull'arte contemporanea messicana che, apparentemente distante dalla globalizzazione, continua a perseguire una pittura con forme e tendenze che hanno avuto origine negli anni cinquanta e sono contraddistinte da un approccio che si rifa al mitico passato del paese dei Maya degli Aztechi. La mostra dedicata a Tina Mo- dotti è curata dalla Fondazione Italiana per la Fotografia e presenta 70 scatti di ima delle figure importanti nel mondo dell'immagine del XX secolo. La sua vita scorre all'insegna dell'intreccio fra arte e politica, una politica che allora significava soprattutto il sogno d'ima rivoluzione proletaria. Tma, nasce a Udine nel 1896, e raggiunge adolescente il padre che fa l'operaio a San Francisco. Frequenta gli ambienti impegnati della città, recita anche in alcuni film e fa la modella. La sua vita ha una svolta quando conosce il grande fotografo Edward Weston, che le sarà amico e compagno per molti anni. Da lui Tina imparerà a usare la macchina fotografica e il suo guardo maturerà a poco a poco. Dopo un inizio di ricerca sull'oggetto e l'elemento naturale, la spinta politica la porta a scoprire le condizioni di vita dei più diseredati che in pochi anni racconta con grande emozione. La mostra ripercorre la sua avventura esistenziale e professionale: ci sono i nudi firmati da Edward Weston, quando Tina era solo la sua modella, e le immagini realizzate da Tina nel corso degli anni. Alcune sono diventate vere e proprie icone d'una rivoluzione che sembrava, sull'esempio sovietico, sempre più vicina. Modotti: «Donna di Tchuantepec»
Luoghi citati: Città Del Messico, Oaxaca, San Francisco, Torino, Udine
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