«Toro, questa è la strada giusta»
«Toro, questa è la strada giusta» IL GIOVANE PORTIERE E PRONTO ALLA SUA PRIMA STAGIONE DA TITOLARE: «E LA MIA GRANDE OCCASIONE» «Toro, questa è la strada giusta» Sorrentino fiducioso: ottima squadra, attacco da serie A Aurelio Benigno TORINO Finalmente la maglia numero 1 sarà sua. Stefano Sorrentino è una delle certezze del nuovo Toro. Il dopo-Bucci è affidato ad uno dei giovani portieri più prométtenti del calcio italiano. Quella di Renato Zaccarelli e Roberto Graverò non è stata nemmeno un scelta forzata, ma un normale e naturale avvicendamento tra un portiere esperto come Bucci, che in sei anni di mihzia si è anche guadagnato i gradi di capitano, e il suo giovane allievo che nelle ultime due stagioni lo ha seguito come un ombra dalla panchina togliendosi anche qualche soddisfazione. Non ultime quelle prestazioni di fine campionato che di fatto lo hanno promosso a pieni voti al ruolo di titolare nella prossima stagione in serie B. Rieccolo dunque, Stefano Sorrentino. Dalla Sardegna, dove sta trascorrendo le vacanze, parla del suo sogno che sta per avverarsi: quello di difendere la porta del Torino: «E' la mia grande occasione. In tutti i sensi. Sia da un punto di vista professionale, che da quello umano. Spero di sfruttarla nel migliore dei modi, ma quello dipenderà unicamente da me e dal mio maestro Lido Vieri. Mi presento con lo spirito giusto dei miei 24 anni, l'età m cui occorre essere maturi e consapevoli per capire che questa è l'occasione della vita». Una promozione in grande stile, la sua. Quando l'area tecnica, affidata a Zac e Graverò, ha deciso di voltare pagina salutando Bucci e affidandosi a Sorrentino, il campionato non era ancora finito ed era logico, quindi, che la porta del Torino la difendesse proprio lui: «Fu una decisione giusta e mi dissero che per me era un vero e proprio esame. Ma nello stesso tempo mi trasmisero la tranquillità necessaria per non rischiare emozioni troppo forti. Credo di aver risposto nella maniera giusta e lo conferma il fatto che quello del portiere è considerato un ruolo più che coperto della nuova squadra che sta nascendo». E le novità sono proprio davanti a lui, con una difesa a quattro tutta nuova e un centrocampo a tre che dovrà soste¬ nere e alimentare il tridente offensivo: «In effetti sta nascendo un'ottima squadra: sono rientrati quattro dal Siena che si erano guadagnati la serie A, inoltre è stato acquisto Walem che è un nazionale belga. Possiamo contare su un potenziale realizzativo che è addirittura da serie A, con Tiribocchi che ha realizzato 18 gol in B, Ferrante che è una garanzia e Finga che dovrà inventare. Senza contare Lucarelli e Franco. Insomma, sta nascendo un grande Toro». Ma Sorrentino non dimentica quello che ha fatto Bucci in tutti questi anni: «Lo saluto con un ideale abbraccio, perché Luca per me non è stato solo un collega, ma un amico. Ogni volta che poteva mi insegnava qualcosa, finiva i suoi esercizi e osservava i miei, cosa che non fanno in molti. Ricordo ancora la vigilia del mio esordio in serie A. A Lecce due anni fa, mi disse: Stefano ricordati di concentrarti solo sulla partita e sul pallone e se dovessi sbagliare un intervento non ripensarci su troppo, continua a concentrarti. Un consigho che mi porterò dietro per sempre». Ma se Luca Bucci è stato il suo maestro. Angelo Peruzzi rappresenta invece il suo idolo: «E' stato un allievo di mio padre per tanti anni e per un certo periodo l'ho avuto come compagno di squadra quando ero alla Primavera della Juventus. C'è un'amicizia che ci lega, ma lui è sempre stato il mio esempio da seguire nel calcio, come persona e come portiere. Sarei febee e mi basterebbe poter percorrere la metà della sua carriera, perché Angelo rimane ancora oggi uno dei portieri più forti del mondo». Dopo sei anni la maglia numero 1 dei granata cambierà padrone: «Ringrazio Bucci che mi ha insegnato tanto ma il mio idolo e modello resta sempre Peruzzi» Stefano Sorrentino, 24 anni, ha giocato da titolare le ultime 7 partite di questa stagione
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