Delitto Casati giochi erotici e nobiltà

Delitto Casati giochi erotici e nobiltà 1970. TRE CADAVERI A ROMA Delitto Casati giochi erotici e nobiltà Il massacro alle sette di sera di una torrida domenica d'agosto. Il giallo ipnotizza un' Italia che sta iniziando a conoscere il terrorismo Liliana Madeo Issi colpi furono sparati in rapida successione, con una Browning calibro 12. Dal lussuoso attico di via Puccini, a ridosso di Villa Borghese e alle spalle di via Veneto, l'eco si propagò tutt'intomo ingigantito dal silenzio della città semideserta. Era il 30 agosto del 1970, una domenica caldissima. Le luci lunghe del tramonto si riverberarono nel ricco salotto del marchese Camillo Casati Stampa di Soncino illuminando tre corpi riversi nel sangue: quello del padrone di casa, appartenente a una delle più antiche e prestigiose famiglie dell'aristocrazia lombarda, quelli della moglie Anna Fallarino e del suo amante, lo studente Massimo Minorenti. Li aveva uccisi il marchese, prima di toghersi la vita. Un suo orecchio era attaccato a un quadro. La città si risvegliò. Il salotto fu invaso da cronisti e fotografi. Finirono nelle mani dei giornalisti il diario dalla copertina verde di Camillo, le millecinquecento foto che aveva fatto alla moglie, «la mia divina... la mia malattia...». e che raccontavano uri còmplicàid rapportò coniugale abitato da fantasmi erotici, ossessioni maniacali, giochi di sesso trasgressivi e sporcaccioni. C'erano tutti gli ingredienti della «soap opera». Fu una manna per i giornali e perii Paese, che era attraversato dal dolore e dallo smarrimento dopo le bombe di piazza Fontana, la morte di Pinelli, il delinearsi delle trame nere. Pochi giomi prima si era insediato a Palazzo Chigi Emilio Colombo, e Le Monde aveva scritto: «Il nuovo Presidente dovrà affrontare un compito difficile». In quell'agosto in cui la storia d'amore del marchese e della moglie sta precipitando verso una tragica conclusione, loro non hanno occhi che per sé. Non leggono, come mai d'altronde hanno fatto, i giomali. Non hanno amici che gii parlino dell'ansia di rinnovamento da cui sono contagiati il mondo dei cattohei, quello dei magistrati, degli insegnanti, dei giovani, dei diseredati. Non gli interessa quello che dice Paolo VI in quel mese: no al matrimonio dei sacerdoti, no al divorzio, no al nudismo (da loro orgoghosamente praticato nell'isola che hanno tutta per sé, a Zannone) bollato come «ima .delle maggiori epidemie sociali che rendono tanto bassa e triste la vita». Non sanno dei fermenti di infelicità e di rabbia che scoppiano da nord a sud. A Marcherà migliaia di scioperanti si scontrano sanguinosamente con la polizia e danno alle fiamme alcune jeep. A Reggio Calabria la designazione di Catanzaro come sede della Regione provoca, in due mesi, 19 giomi di sciopero generale, 12 attentati dinamitardi, 32 blocchi stradah, occupazione della stazione, della posta, dell'aeroporto, assalti alla questura e alla prefettura, 426 persone incriminate, 3 uccise, 200 ferite, la nascita di un capopopolo neofascista: Ciccio Franco. Se l'Italia per molti è una polveriera, per loro è il solito teatro di vacanze, feste, ville fra cui quella, prestigiosa e molto amata, che Cesare Previti farà acquistare da Berlusconi. Non gli interessano i fatti cui la gente si appassiona. L'accusa all'armatore Niarkos di avere ammazzato la moglie. La nascita del figlio di Walter Chiari, che l'attore non può vedere perché sta a Regina Coeli. Silvana Mangano che diventa nonna a 40 anni; il Vaticano che vara norme della strada severissime: velocità massima 30 chilometri all'ora, multe che salgono da 2 lire a 20 mila. I bagni vietati a Torvaianica. La Fallaci che vince il Bancarella. Le lettere di Don Milani che vanno a ruba. Il ferragosto di sangue sulle strade, con 208 morti e 5 mila feriti. I picchetti davanti al Senato dei sostenitori della legge sul divorzio. L'inquinamento del mare di Genova che spinge Magistratura Democratica ad accusare la Procura di aver sottratto il procedimento al pretore «in palese violazione dell'indipendenza del giudice». Agostina Belli si è gettata sotto una macchina perché il cinema la delude. De Chirico annuncia che sta scrivendo un romanzo surrealista. E' un agosto di fuoco, quello dei Casati Stampa.. Si è incrinata l'intesa che li unisce da quando si sono sposati, nel '59. Da allora abbordano bagnini, soldati in libera uscita, camerieri, ragazzi di borgata. Lei è l'esca. Lei nuda, ammiccante, voghosa. Che si fa prendere dallo sconosciuto o da più di uno. Che viene fotografata in ogni possibile posa dal marito. Nel diario del marchese tutto viene annotato: il compenso al giovane, la qualità delle sue prestazioni, il piacere che ha dato ad Anna, il piacere che lui ne ha tratto. Quella ragnatela di fili e ombre che lui preordina, è il centro dei suoi interessi. Non sa vivere senza di lei. Il loro «patto d'amore» è che Anna. «Altrimenti ti ammazzo» le ripete. Vuole essere il burattinaio della loro vita. Ma nel '70 il patto si incrina. Anna si è innamorata di un ragazzo di 25 anni. Lo incontra clandestinamente. Lo fa conoscere al marito. Incomincia a mentire. Spera di tenere in piedi sia il matrimonio sia la relazione col giovane. Il nuovo che avanza e potrebbe stravolgere gh scenari del mondo neanche lo avverte. Il 19, per 48 ore, le donne americane non sono andate in ufficio, non hanno fatto acquisti, hanno occupato le strade e le stazioni radio: uno sciopero per ottenere nuove retribuzioni, nuovi diritti sul lavoro. Le domestiche italiane annunciano un autunno caldo. L'onda del femminismo sta montando. Il 23 Anna ritoma sulla spiaggia di Fiumicino, come un tempo. Il marchese annota: «... nudissimi. Anna bella spaparanzata. Dopo passa un aviere nuovo... tutto divino...». E' una schiarita illusoria. Il marchese, divorato dalla gelosia e dai sospetti, va a Valdagno, dai Marzotto, per una partita di caccia. «Sto lentamente morendo. Vorrei separarmi da lei, ma non ce la faccio. Riuscirò mai a vincere questa stregoneria?» scrive. Tempesta la moglie di telefonate. Insulta lei e Massimo. Li convoca per il giomo dopo, a Roma, all'ora del tramonto. Si è cambiato d'abito per celebrare degnamente la cerimonia del suicidio. Ha scritto una lettera d'amore e d'addio. Ma niente va secondo le sue previsioni. Il chiarimento dura dieci minuti. E si conclude con quei colpi d'arma da fuoco. Anna Maria, la figlia nata dal primo matrimonio del marchese, che era venuta in via Puccini poco prima del massacro, e cui non era stato permesso salire, scegherà gli abiti per la sepoltura del padre e di Anna. Ai funerali, alle sue spalle, c'è Cesare Previti con un paio di occhialoni neri. Quel giomo il Times apre la prima pagina con la storia della coppia Casati Stampa. Nell'estate del 1970, tra i fatti di cronaca più seguiti, l'arresto di Walter Chiari ii dili dl il 1 La storica partita Italia-Germania ai Mondiali del Messico nel 1970 1 A Flli dllitti dll'idi i ul Anna Fallarino, una delle vittime dell'eccidio, in una vacanza al mare