Otto titoli per una biblioteca da amare di Alberto Sinigaglia

Otto titoli per una biblioteca da amare VOLUMI PRESENTATI E RILETTI DALLE FIRME DE LA STAMPA. PRIMA USCITA: «VESTIVAMO ALLA MARINARA» Otto titoli per una biblioteca da amare - — ■| ' ' - i Con La Stampa ogni venerdì una collana di grandi libri Alberto Sinigaglia «La Stampa» ha scelto otto libri famosi per offrirli in edicola a prezzi leggeri dal 27 giugno, uno la settimana: si comincia venerdì con «Vestivamo alla marinara» di Susanna Agnelli, poi veiranno il 4 luglio «L'amante senza fissa dimora» di Fruttero&Lucentini, l'il luglio «Vento lai^o» di Francesco Biamonti, il 18 luglio «La vera storia di Rosa Vercesi» di Guido Ceronetti, il 25 luglio «Esilio» di Enzo Bettiza, il 1 ' agosto «Le rose di Evita» di Nico Grengo, l'B agosto «I dodici abati di Challant» di Laura Mancinelli, ill5 agosto «Le strade di polvere» di Rosetta Loy. Ogni venerdì saranno in edicola con «La Stampa» a 4,90 euro in più. Tutti di grande successo e riconosciuto valore letterario, sono titoli particolarmente amati per 1 loro autori, per le storie che raccontano, per i luoghi nei quali si svolgono, per i personaggi, i temi, i ricordi che evocano. Suggeriti da editorialisti e autorevoli collaboratori del nostro giornale, è stato naturale chiedere ad. alcuni ài loro di accompagnare le nuove edizioni: per guidare alla lettura chi si avvicinasse a questi testi soltanto ora, o per renderne più saporosa la rilettura. Sarà di Lietta Tomabuoni la prefazione a «Vestivamo alla marinara» opera scelta quando Giovanni Agnelli era ancora in vita, che oggi assume anche il valore di un omaggio alla memoria dell'Avvocato e alla vasta commozione popolare suscitata dalla sua scomparsa. Quando il libro uscì nel 1975, edito contemporaneamente in Italia, Stati Uniti, Francia e Inghilterra ricorda Lietta Tomabuoni - «in anticipo sul suo notevole successo, fu subito un "caso" editoriale: la prima Agnelli che raccontava di sé e dei suoi,, la prima volta che l'indiscrezione della memoria rivelava l'intimità di una delle grandi famiglie della ricchezza e del potere italiani». La settimana dopo, «L'amante senza fissa dimorai offrirà un'eccezione: non una prefazione, ma una postfazione, anzi una «dietrologia». «La Stampa» ha infatti convinto Carlo Frutterò a svelare i segreti retroscena del romanzo «veneziano», della sua avventurosa gestazione e del lavoro accanto a Franco Lucentini con il quale costituì la pregiata ditta F&L, formidabile laboratorio letterario; — Con «Venjo largo» si ritornerà alla prefazione: Lorenzo Mondo ci svelerà il miglior Biamonti, ci condurrà «nella luce distesa tra ulivi e solitudine di rocce» a una lettura nella quale a più riprese vedremo affiorare «la morte, l'incanto della bellezza femminile, il silenzio, nel riverbero di una Liguria pietrosa e occidua». Sarà Bruno Gambarotta a riportarci in quella Torino 1930, teatro del celebre caso giudiziario sul quale Guido Ceronetti ha indagato per raccontare «La vera storia di Rosa Vercesi». «Andava riscritta, completata, rivoltata e scavata questa storia», confida l'autore, che ha passato la vita «ad ascoltare la voce di tante ombre tradite e non placate : dai rotoh della Scrittura ai morti delle guerre del Ventesimo Secolo». Le ultime guerre balcaniche spiega Barbara Spinelli introducendo alla saga dalmata dei Bettiza, «Esilio» - «hanno messo in scena ancora ima volta un memoricidio le moschee e gli antichi ponti distrutti di Bosnia, la biblioteca e gli edifici bombardati di Sarajevo - e hanno smosso ricordi che l'esule Bettiza aveva interrati, negli armi, e che trafugati al coma delle rimembranze, possono permettere, oggi, di "comprendere l'incomprensibiv». Scopriranno i lettori perché sia stato scelto l'ambasdatore e letterato Boris Biancherì per «Grengo» e «Le rose di Evita»: tra profumi e sapori di Liguria, tra educazione sentimentale e ricerca del passato, tra vie del mondo e del cuore, una storia drammatica ma insieme tenera e piena di nostalgia, di poesia. Ci voleva uno scrittore e storico del Medioevo come Alessandro Barbero per Laura Mancinelli e la singolare impresa de «I dodici abati di Challant», incaricati di sorvegliare un feudatario erede di un castello al prezzo d'un maligno obbligo di castità, in una cornice d'ironia mondana e gaudente. «Le strade di polvere» dalla casacascina-villa che giace ai piedi del paese di Mirabello salgono verso Lu o scendono a Giarole. E' lo scenario scelto da Rosetta Loy per la storia della sua famiglia monferrina dall'età napoleonica agli anni difficili dell'Unità d'Italia. Fragorose e cruente battaglie s'incrociano con l'alluvione, con il colera e altre calamità minime e private. Ma, avverte Emesto Ferrera nella prefazione, «il vera protagonista del romanzo é il Tempo, il moloch che corre sempre troppo veloce, che non si stanca d'inghiottire i destini individuali, che non si lascia distrarre da cilcunché». «Fatevi una biblioteca d'amare» dice «La Stampa» presentando le sue «Scelte d'autore». Amare o riamare questi scrittori non vi sarà difficile. ARA» are i libri Da venerdì prossimo una straordinaria opportunità riservata ai lettori de La Stampa: otto libri (uno alla settimana) di grande successo e riconosciuto valore letterario a soli 4,90 euro più il prezzo del giornale. Il primo volume è «Vestivamo alla marinara», di Susanna Agnelli, prefazione di Lietta Tomabuoni Da venerdì prossimo una straordinaria opportunità riservata ai lettori de La Stampa: otto libri (uno alla settimana) di grande successo e riconosciuto valore letterario a soli 4,90 euro più il prezzo del giornale. Il primo volume è «Vestivamo alla marinara», di Susanna Agnelli, prefazione di Lietta Tomabuoni

Luoghi citati: Bosnia, Francia, Giarole, Inghilterra, Italia, Liguria, Mirabello, Sarajevo, Stati Uniti