La Lega non molla: «Pisanu deve andarsene» di Amedeo La Mattina
La Lega non molla: «Pisanu deve andarsene» CALDEROLI: NON E' STATO IN GRADO DI APPLICARE LA LEGGE ANTI-CLANDESTINI. MANTOVANO: NO, RIAPRIAMO LE FRONTIERE La Lega non molla: «Pisanu deve andarsene» Il resto del Polo è l'Ulivo difendono il ministro Amedeo La Mattina ROMA E' sempre la questione immigrazione ad alimentare il pericoloso corto circuito nella maggioranza. La Lega è sempre più isolata, ma è anche intenzionata a tirare dritto per la sua strada e arrivare ad un redde rationem con gh alleati. Il Carroccio risponde con un no secco all'ipotesi di rivedere le quote di ingresso avanzata dal sottosegretario Mantovano (An). E continua ad alzare il tiro contro Pisanu: Roberto Calderoli è ritornato a chiederne le dimissioni. Chiusura totale poi al dibattito parlamentare chiesto dall'Ulivo e concesso dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. In un primo momento era sembrato che Forza Italia avesse posto un aut aut a Bossi. Nel pomeriggio di ieri infatti il portavoce Sandro Bondi aveva dichiarato: «E' necessario far cessare le polemiche estemporanee o diventa francamente impossibile evitare un confronto parlamentare». Ma in serata questa presa di posizione veniva fatta cadere da ambienti vicini a Berlusconi per non acuire le tensioni con il Senatur. Il quale, infatti, ha tenuto bassi i toni nei confronti di Fisanu, nonostante i continui attacchi dei suoi uomini al'responsabile del Viminale. L'opposizione ha approfittato di questo momento di difficoltà che attraversa la Casa delle libertà e ha infierito, facendo notare, come ha fatto Enzo Carra, che sono state messe a nudo le «incompatibiltà tra le culture» del centrodestra: «Chi ha voluto sottoscrivere il patto con la Lega - dice l'esponente della Margherita - ora deve ammettere i propri errori». Il centrosinistra chiama in causa Berlusconi e si chiede quanto durerà il silenzio del premier. Un silenzio che Franceschini spiega con il rispetto del «patto scellerato» con Bossi: «Il sostegno alle leggi che bloccano i processi di Milano in cambio della devolution e delle politiche di repressione sull'immigrazione». Ma a fare la differenza nel rapporto tra maggioranza e opposizione è la difesa tanto esplicita quanto interessata del ministro dell'Interno. Da Rutelli a Fassino si sono affrettati ad ^applaudire Pisanu. Rutelli gii ha pure telefonato per esprimer¬ gli solidarietà e sostenere che, al di là delle diverse responsabilità politiche, l'Ulivo si batterà per evitare la liquidazione di un ministro che ha interpretato con correttezza il proprio ruolo istituzionale. Ad essere applaudito dall'opposizione è stato anche il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che ha proposto di aprire le frontiere. «L'unmigrazione - ha sostenuto l'esponente di An - è un fenomeno che si può governare ma non arrestare. Ecco perché sono favorevole a nuove quote di ingresso: se non si procederà in questa direzione avremo solo nuova clandestinità». Parole che sonò musica per le orecchie della sinistra, ma una «provocazione» per Bossi. Come lo sono le parole di Pisanu, che ha definito le uscite del Carroccio «urla da osteria». Per il ministro dell'Interno i naufraghi si soccorrono: «Non accetto speculazioni e demagogie, rispondo solo alle leggi italiane e intemazionali e alla mia coscienza». Certo che i naufraghi vanno soccorsi, «è la legge del mare», ha replicato Bossi, il quale però ieri non è andato in -escandescenze contro Pisanu,, che il giorno prima invece lo aveva definito «un ministro punching ball». Come al solito, ha mandato avanti Calderoli, che ha accusato Pisanu di non apphcare la legge Bossi-Fini: «E se una legge non viene applicata si sostituisce il ministro». E per Calderoli non si può nemmeno parlare di naufraghi, ma di persone che si fingono tali, prive di documenti, che non dovevano partire ed entrare nelle nostre acque territoriali. A difendere Pisanu, oltre al presidente del Senato Pera, sono intervenuti molti esponenti della maggioranza, che in questo modo hanno sottolineato l'isolamento della Lega. Per Pollini, dell'Udo, di fronte alle intemperanze del Carroccio anche «Tobia avrebbe perso la pazienza». Sostituire Pisanu? «Non se ne parla proprio - ha risposto il portavoce di An Landolfi -, è un ottimo ministro». E anche sulla questione del dibattito parlamentare i leghisti sembrano soli. Il capogruppo dell' Udo Luca Volontà ritiene.che in questa sede ognuno potrà portare le sue ragioni: «Sarà l'occasione per affrontare le differenze della Casa delle libertà. Ognuno 5 si assumerà le sue responsabilità di fronte al Paese». I clandestini sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa attendono di essere trasferiti in altri centri di accoglienza
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