Scattano i rimpatri per i naufraghi di Lampedusa di Angelo Conti

Scattano i rimpatri per i naufraghi di Lampedusa INDAGINI ANCHE SUI CANALI DELL'IMMIGRAZIONE: UNA PIATTAFORMA PETROLIFERA SERVIREBBE COME BASE DI SMISTAMENTO Scattano i rimpatri per i naufraghi di Lampedusa Al Centro di corso Brunelleschi si accerta la nazionalità dei clandestini Angelo Conti Domenica di interrogatori per i 72 clandestini ospitati nel Centro di permanenza temporanea di corso Brunelleschi, dopo il naufragio del loro barcone, avvenuto martedì notte fra la Libia e Lampedusa. Magistrati e funzionari di polizia, assistiti da interpreti, hanno lavorato per avere la certezza della nazionalità di ogni singolo clandestino e per scoprire le modalità del loro drammatico viaggio verso l'Italia. Questo per rendere possibili i rimpatri, che potrebbero cominciare già oggi. Il primo obiettivo è il più difficile a raggiungersi. Quasi tutti i maghrebini hanno affermato di essere marocchini, ma ci sono molti dubbi. Capita infatti spessissimo che tunisini, libici ed algerini affermino di essere cittadini del Marocco confidando nella pignoleria deUe autorità di Rabat che rifiutano di rimpatriare persone sulle quah sussistono dubbi di nazionalità. Così, tanti clandestini sono riusciti in passato a rimanere in Italia. Ci riusciranno anche questa volta? «Credo che alla fine ha spiegato la dottoressa Rosanna Lavezzaro, dirigente dell'Ufficio Stranieri - potremo accertare la nazionalità di almeno il 90 per cento di queste persone». Il secondo tema è quello dei canali delTimmigrazione clandestina verso l'Italia. Sabato, nel corso deUe visita condotta dagli onorevo- li Nigra e Buemi in corso Brunellesebi, si è spesso parlato della piattaforma petrolifera (al largo della Libia e della Tunisia) che sarebbe il crocevia del traffico. Qui getterebbero le ancore i grandi bastimenti in arrivo da centro Africa e dalla Turchia, qui migliaia di disperati verrebbero trasferiti ogni settimana su barche più piccole (salpate di solito dalla vicina costa tunisina), quasi sempre in condizioni pietose, che poi affronterebbero i 70 chilometri di mare che li separano dall'Italia. Era un barcone di questo tipo quello che è affondato martedì notte con 95 persone a bordo, non dissimile dall'altro, affondato venerdì, che avrebbe portato con sé, in fondo al mare, almeno un centinaio di persone. Chi muove questo traffico di navi e di uomini? Difficile che lo sappiamo i 72 nuovi arrivati di corso Brunelleschi, che hanno solo confermato di avere dovuto versare da 1000 a 2000 euro ai trafficanti, poco prima di imbarcarsi. Sulla loro sorte si mantiene il segreto, ma i pochissimi che hanno una cittadinanza certa potrebbero già essere rimpatriati nelle prossime ore, forse già nella serata di oggi. Intanto vanno registrate le prime due «fughe». Protagonisti due ragazzi maghrebini che venivano trasferiti al Cto per scoprirne la minor o maggior età. Davanti all'ospedale, hanno provato a scappare verso il Po. Operazione che non è riuscita ai loro tre compagni, che ancor prima della radiografia di rito - sono stati immediatamente riportati in corso Brunelleschi e che, ancora ieri, sostenevano di avere fra 16 e 17 anni. E quindi di essere ingiustamente detenuti in quella struttura. Tutti i maghrebini hanno affermato di essere marocchini: due ragazzi che venivano trasferiti al Cto per scoprirne la minoro maggior età, davanti all'ospedale hanno tentato la fuga Il barcone con i clandestini che hanno raggiunto Lampedusa mmimmmm

Persone citate: Buemi, Magistrati, Nigra, Rosanna Lavezzaro