Lombra del serial killer dietro a sei omicidi di Massimo Numa
Lombra del serial killer dietro a sei omicidi LE DONNE, TUTTE NIGERIANE, FURONO UCCISE NEI BOSCHI DI CANDIOLO, VINOVO E AVIGLIANA, FRA IL 1994 E IL 1998, MAI IDENTIFICATO IL RESPONSABILE Lombra del serial killer dietro a sei omicidi Riaperte le indagini dopo un arresto Massimo Numa Un serial killer, mai identificato, ha ucciso sei donne nigeriane, tra il novembre '94 e il '98. Ha usato per quattro volte un particolare tipo di «coltello, punteruolo o cacciavite»: la sua firma. La Scientifica ha fotografato le lesioni riscontrate sui cadaveri e le ha messe a confronto. Identiche: aspetto, dimensioni, profondità. Impressionante. Gh altri casi sono collegati. Sono stati riuniti dalla squadra mobile in un unico fascicolo; le indagini sono state riavviate dal capo della mobile, Claudio Cracovia, dal vice Sergio Molino e dal capo della Omicidi, Marco Basile. L assassino non ha mai lasciato tracce biologiche per ricavarne il dna. Nel 2002 un colpo di scena, quando gh agenti della Omicidi - ma la notizia non viene mai diffusa - arrestano un uomo, Daniele B., 46 anni, originario di Roma, un passato segnato da violenze sessuah contro prostitute. Lo fermano una notte i poliziotti di una volante, sta accoltellando una ragazza di colore armato di uno stiletto. Lei si salva e lui finisce in cella. Ma le indagini successive non portano a nulla. Daniele B. toma libero dopo un mese. Primo caso. E' il 1 novembre 1994. Sherry Osame Cooper, 22 anni, la trovano in una radura a Nichelino. Morta. Uccisa da «quattro colpi inferti nella regione sottoscapolare destra da un'arma da punta, imo stiletto, un punteruolo o un cacciavite». Duplice dehtto il 25 marzo 1995. Il serial killer, questa volta, agisce nel bosco di Rio Freddo, San Michele di Avigliana. Le vittime sono Harbas Becir, 31 armi, bosmaco e Bose lyoyogie Osgie, 26 anni, nigeriana. I due si erano appartati nel bosco, l'assassino prima recide il tubo del carburante del motorino di Becir. Poi passa all'azione. L'uomo viene ucciso da «19 coltellate inferte al fianco destro, alla guancia destra, alla nuca e al collo». La donna tenta di fuggire. Il corpo è a 200 metri di distanza, trafitto da 14 coltellate, sempre al fianco destro e al collo. L'arma, la stessa. L'uccisore lascia un orecchino sul corpo del bosniaco, l'altro sul cadavere della ragazza. Tutti e due colpiti alle spalle; il coltello è sottile (lama di 2 centimetri) e lungo 12. «Uno stiletto o un punteruolo». Quarto. E' il 2 aprile 1995. Esohe Iserhieenrhien ha 22 anni e muore strangolata a Moncalieri «con un corpetto elastico stretto al collo». Rientra nell'ipotesi che sia vittima deUo stesso uccisore, perchè è amica delle altre due. C'è pure un sospettato: Francesco D., 47 anni, di Saluzzo. Viene indagato. Frequentava Sherry, Bose ed Esohe. Quinto e sesto. La terribile notte del 18 aprile 1995.1 tempi fra un dehtto e l'altro si accorcia¬ no. Le morte sono Hebovan Hamenaumou, 30 anni e Osawe Efomo, 26. «All'altezza del km 3 della strada provinciale Candiolo-Orbassano, rinvenuti due cadaveri...». Massacrate dalla stessa arma. Cioè il solito «coltello largo 2 centimetri e lungo 12». Decine di fendenti, quello mortale nella nuca. Come ad Avighana. La mobile prende in esame un settimo dehtto, avvenuto il 19 novembre 1998: Kate Izeubokum 21 anni, via Cecchi 70, viene giustiziata a Leinì con un colpo di pistola calibro 6,35 alla nuca. Lo stesso esatto punto della testa dove, nei dehtti precedenti, il killer si era accanito con il punteruolo. Forse conosceva le altre vittime e, forse, l'identità del killer. Sicuramente un cliente abituale delle ragazze nigeriane. Un insospettabile. Massacrate quasi tutte con la stessa arma forse uno stiletto L'ipotesi di un altro delitto compiuto con una pistola Il duplice delitto lungo la strada provinciale Candiolo-Orbassano: è il 18 aprile 1995
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