In democrazia, risparmio e spesa sono soprattutto scelta di libertà

In democrazia, risparmio e spesa sono soprattutto scelta di libertà LA POSTA DI MÀGGI In democrazia, risparmio e spesa sono soprattutto scelta di libertà CHE cosa accadrebbe in un'economia caratterizzata da stipendi lordi (senza trattenute) e con l'obbligo jer il lavoratore di spendere o stipendio (beni mobib, immobili, servizi, assicurazioni sanitarie.e previdenziali) e quindi di non risparmiare? Ci sarebbero più lati positivi (ad esempio un'economia sempre attiva e scambi frequenti) oppure prevarrebbero gli aspetti negativi (lievitare dei prezzi)? In questa utopica economia, quanto incide il fatto di essere chiusa (ad esempio se un solo stato adotta questa politica) oppure aperta (in tutto il mondo)? Alberto Bellucci (e-mail) L'economia delle democrazie liberali si basa sulle scelte, appunto, di libertà. Non che non esistano mal vincoli o restrizioni, per esempio di carattere valutario, anche nelle democrazie: capitò In Italia per anni, prima della liberalizzazione e integrazione europea, ma ce ne ricordiamo ancora senza rimpianti come di un periodo economicamente chiuso, in cui ai risparmiatori non era consentito investire su altre piazze, e la lira era debole e in balìa della speculazione. Ma se gli obblighi a «non fare» possono essere usati talvolta pensando di fare del bene e finendo come rimedi peggiori del male (la chiusura delle frontiere doveva proteggere la lira, ma fu il più potente fattore di esportazione illegale di capitali), immaginarsi un obbligo «a fare» configura il cambio radicale del sistema. Se si deve spendere e non si può risparmiare, significa in pratica che gli stipendi sono sequestrati: il passo successivo non potrebbe che essere una bella «pianificazione» centrale per come spenderli, e a quel punto tanto varrebbe abolirli. Lo Stato (chi, se no?) si incaricherebbe di distribuire ai lavoratori i servizi e i beni secondo un criterio di «uguaglianza» superiore, dì fatto abolendo il denaro come merce libera, quale è adesso. L'alternativa non sarebbe quella tra «scambi frequenti con una economia sempre attiva» e «lievitazione dei prezzi, come prospetta il lettore. Semplicemente, l'approdo sarebbe una realtà di stampo dirigistico e statalistico, anche se l'eliminazione delle trattenute (fiscali e pensionistiche) suona anarchica per il suo radicalismo e potrebbe piacere di per sé a qualche ultralibertarìo e ultraliberista. In conclusione, credo che la ricetta utopica del lettore non possa trovare sperimentatori in regimi democratici, che danno al risparmio, come l'Italia, protezione costituzionale. Il risparmio è sinonimo di libertà prima che di rischio (quando finanzia nuove idee industriali) e di sicurezza sociale e previdenziale (sia nella forma pubblica di finanziamento del debito statale con i Bot, sia in quella privata dell'investimento in azioni o fondi pensione). E' l'architrave economico della democrazia, e infatti può fiorire solo nei regimi liberi. L'individuo può non risparmiare per scelta, ma una comunità (e oggi parlia¬ mo di comunità allargate pervia dell'integrazione e liberalizzazione internazionali) prospera proprio grazie al risparmio. M Documenti regolari HO acquistato Bond argentini e obbhgazioni Cirio; vorrei sapere se i documenti consegnatimi dalla banca sono regolari oppure se posso chiedere la nullità del contratto. V.R.-Collegno (TO) Il lettore ha acquistato i titoli citati sul mercato, e ha ricevuto il fissato bollato. L'acquisto, essendo avvenuto dopo it collocamento, prevede solo l'ordine scritto (che risulta firmato). Tale procedura, purtroppo, ha consentito ci sistema bancario di aggirare la severa norma del collocamento che prevede invece la lettura e l'approvazione del regolamento del prestito: gli ultimi prestiti Cirio sono stati venduti appositamente dalle banche 1-2 giorni dopo il collocamento (cui avevano partecipato in proprio), facendo figurare l'operazione come compravendita anziché come sottoscrizione. Un'operazione che è moralmente scorretta ma giuridicamente valida. m L'«ampia» servitù del basso fabbricato SONO proprietario unico di im basso fabbricato, costituito da un piano fuori terra e da due piani interrati. La destinazione d'uso di tale basso fabbricato è magazzino, autorimessa, laboratorio silenzioso con uffici. Per accedere/recedere a tale fabbricato godo di una servitù di passaggio in ampio modo lun¬ go il cortile e attraverso l'androne del condominio prospiciente. Ho intenzione di trasformare il piano fuori terra, attualmente, adibito a magazzino, in tre autorimesse. Un condomino dell'edificio, proprietario dell'unità immobiliare prospiciente la mia, si oppone a tale trasformazione sostenendo che il condominio patirebbe una aggravamento della servitù. Ha ragione? Vi allego un estratto del regolamento del condominio frontista. Lettera firmata Dall'esame dell'estratto del regolamento di condominio che il lettore ci ha inviato, sì ricava come in esso siano regolamentati i «rapporti di vicinato» tra i due immobili, quello di proprietà esclusiva del lettore e il condominio. In tale convenzione, oltre che a enunciarsi la servitù di passaggio (cui il lettore fa riferimento) e la suddivisione degli oneri a essa relativi, viene evidenziata la consistenza e la destinazione di uso del basso fabbricato, in relazione all'esercizio della servitù di passaggio, precisandosi, come essa potrà essere esercitata «in ampio modo». Dunque, la trasformazione dell'attuale magazzino in tre autorimesse private non comporta alcun aggravamento della servitù di passagqio. Invero, trattandosi di servitù costituita per contratto, si potrebbe dedurre quale causa di aggravamento del peso imposto al fondo servente (il condominio) la violazione di un vincolo negativo di destinazione del fondo dominante (il basso fabbricato), imposto da una clausola, debitamente trascritta, del negozio costitutivo. Il lettore, trasformando il magazzino ul piano terreno in tre autorimesse private non utilizza la servitù in senso contrario al pattuito vincolo. Ciò considerando che, obbiettivamente, non sembra so¬ stenibile che il passaggio di veicoli provocato dalla trasformazione del magazzino in tre autorimesse private sia maggiore rispetto alla originaria destinazione. Mutui a tasso zero due quesiti HO sentito parlare di una legge che permette, a chi si è sposato a partire dal 2002, di accedere a mutui per l'acquisto della prima casa con tasso di interesse «0». E' vero? Antonio Seriello (e-mail) Qualche giorno fa ho visto in televisione e precisamente sul Tgl, il ministro Maroni che, ad analoga domanda da parte del giomabsta che lo intervistava, ha detto che sono stati stanziati 168 nùboni di euro per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie. A questo punto, visto che noi dovremmo fare il rogito notarile, cosa mi consiglia di fare può dirmi se e quando questa legge sarà operativa? Rocco Primerano - Cuneo L'articolo 46, comma 2, della legge 289 del 2002 (Finanziaria 2003) ha in effetti stabilito che una certa quota del Fondo nazionale per le politiche sociali sia destinata «all'acquisto della prima casa di abitazione e per il sostegno alla natalità». Un decreto del ministero del Welfare, varato il 18/4/2003 ha stabilito che 161 milioni di euro (non 168) siano destinati a questo scopo e li ha ripartiti tra Regioni e Provincie autonome. Quel che manca ancora sono i criteri di assegnazione, quindi poco o nulla si può dire a questo proposito. Ci sono giunte all'orecchio voci (che potrebbero essere smentite dai fatti) che dicono che tali contributi non verrebbero più utilizzati (come si era ipotizzato) per abbattere a tasso zero o ridotto i mutui per l'acquisto, ma sarebbero stanziati a fondo perduto. Al di là di ogni giudizio, ciò ridurrebbe la platea delle giovani coppie che potrebbero chiedere tali contributi, probabilmente a quelle con redditi bassi e/o con più di un figlio. Comunque i tempi per le decisioni sembrano piuttosto lunghi. EL Spogliarsi dei titoli è l'ultima risorsa A febbraio 2001 ho acquistato 25.000 euro di obbligazioni Cirio. Ora la banca mi ha detto che si potrebbe utilizzare il servizio del trustee che rappresenta gli interessi dei creditori per avanzare richiesta di cross default. La banca suggerisce di tenere i titoli in attesa che la Cirio possa far fronte ai propri impegni: che fare? Vorrei anche sapere se il fondo Comit breve termine è tranquillo o se sono meglio Bot e Cct. Gbm - Biella La questione della Cirio preoccupa molti risparmiatori e cogliamo l'occasione per invitare tutti a chiedere alla propria banca la copia della documentazione a suo tempo firmata per verificare che l'ordine d'acquisto sia in regola (altrimenti si potrebbe avviare un'azione legale per il ricupero della somma investita). Aderire al reclamo collettivo del trustee per il cross default significa spossessarsi dei titoli che non potranno quindi essere venduti fino alla conclusione della procedure: iter da seguire solo se non si ha alcuna necessità di disporre della cifra e se non si crede in un ricupero della Cirio; questo potrebbe essere possibile, anche se non a breve. In merito al fondo Comit a breve, mantenendo la sicurezza, si potrebbe creare un giardinetto di Btp e Cct (meglio dei Bot) con scadenza a 3-5 anni. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI SILVIO REZZ0NIC0, presidente Confappl ROBERTO BELLA, presidente Ircat Acura di GLAUCO MAGGI E-mail: glauco.maggi@lastampa.it Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fisco, pensioni e previdenza scriva a: Tuttosoldi viaMarenco32 10126Torino

Persone citate: Alberto Bellucci, Antonio Seriello, Gianluigi De Marchi Silvio Rezz0nic0, Maroni, Rocco Primerano - Cuneo

Luoghi citati: Collegno, Italia