Borsa sugli scudi in attesa della Federai Reserve

Borsa sugli scudi in attesa della Federai Reserve A SOSTEGNO DELLE QUOTAZIONI LA LIQUIDITÀ' ABBONDANTE E LE PROSSIME RISTRUTTURAZIONI SOCIETARIE Borsa sugli scudi in attesa della Federai Reserve Gli esperti: il rialzo può durare, meno hi tech e puntare sui dividendi Ugo Bertone Durerà il rialzo delle Borse? Oppure, dopo aver garantito ai più coraggiosi rialzi tra il 20 e il 3007o, il mercato può segnare il passo o peggio? I numeri, al solito, aiutano ma non troppo. Il rapporto prezzo/utih, sia in Italia che in Usa, è più alto della media (oltre le venti volte). Ma, d'altro canto, c'è a dire che il costo del denaro (e quindi del finanziamento degli acquisti) è più basso del sohto. Le Borse, è vero, hanno corso molto negli ultimi tre mesi m? i prezzi, a giudicare dall'andamento dei principali indici mondiali, si aggirano oggi sui livelli del 1998. I riflettori, al sohto, sono tutti rivolti su quanto deciderà, tra domani e mercoledì, la Federai Reserve. Se, come scommettono gli operatori finanziari, Alan Greenspan taglierà ancora dai mirrimi attuari, ri,2507o, la corsa agli acquisti potrebbe prendere nuovo slancio dalla liquidità in circolazione. E le previsioni sono unanimi: «Probabilmente la Fed taglierà settimana prossima di 25 punti base e sarebbe il 13 taglio consecutivo - commenta Lorenzo Codogno, capo economista per Bank of America -. Anche il mercato si sta orientando sempre più verso questa cifra, piuttòsto che verso i 50 punti, mentre la probabilità di un nulla di fatto è minima. Quello che è certo è che, sia pure per ragioni diverse, George Bush e Alan Greenspan vogliono entrambi che il prossimo anno sia un anno sopra la media». L'importante, dicono i saggi, è non aver fretta: sfruttare le pause per comprare azioni solide (magari alleggerendo la posizione sulle obbligazioni) ma non cercare scorciatoie per la ricchezza. Molte aziende, soprattutto negri Usa, già avvertono i segnali della ripresa ciclica. Ma i profitti non saliranno certo come si sperava negli anni ruggenti della bolla di Internet. Anche in Italia le munizioni per la ripresa non mancano. Basti osservare l'andamento dei fondi di investimento. Secondo i dati dì Assogestioni al picco del mercato azionario nel marzo 2000, i fondi di liquidità valevano appena 23 miliardi di euro, circa il 1007o di quelli azionari. Oggi, dopo tre anni di Orso, nei fondi di liquidità ci sono parcheggiati 96 miliardi di euro. Nello stesso periodo di tempo i fondi azionari sono passati da 215 miliardi di euro a 95 miliardi. In altre parole i fondi di liquidità e quelli azionari sono passati da un rapporto di 1 a 10 a un rapporto di 1 a 1. Così, notano alcuni analisti, se il migliorato umore di fondo dell'azionario e i tassi d'interesse estremamente bassi vorranno riportare un pò di denaro in Borsa, di certo la materia prima fondamentale, il denaro, non manca. Anche sul lato dell'offerta ci sono occasioni: il comparto bancario è in grande fennento, molti gruppi, dall'industria al terziario (basti pensare alla Fiat, ma anche a Benetton, Coin o la stessa Edison) sono alla vigilia di grandi manovre di ristrutturazione e rilancio. Ma attenzione. Non si può dimenticare che, rispetto ai minimi di marzo, il listino ha già fatto molta strada. Per questo motivo la prima regola è quella di stare alla larga dai settori che hanno tirato la ripresa, soprattutto l'alta tecnologia e, in particolare, le biotecnologie, un comparto che ha registrato risultati boom. «Molto meglio - commenta Alessandro Frugnoli strategist di Abaxbank - acquistare titoli di grandi gruppi con dividendi elevati, capaci di un rialzo duraturo grazie all'apprezzamento di lungo periodo che avranno le azioni ad alto rendimento». Qualche indicazione? «In Italia Eni ed Enel, anche dopo lo stacco prossimo della cedola. Ma non è difficile trovare una selezione di titoli di certe dimensioni che possono offrire rendimenti tra il 4 e il 60Zo in dollari: un petrolifero come ChevronTexaco, un colosso bancario come JP Morgan Chase, una telecom del calibro di Verizon o la Eastman Kodak, che vale 13 volte gli utili a fine 2003 e offre un rendimento pari al 5,80Zo». [BorsaS-Finanza] PREZZI SONO T 12.000 10.750 9.500 8.250 7.000 CmÌm ^Q 5.500 A250 3.000 1.750 0.500 NASDAQ dal 1998 al 2003 '99 '00 '01 '02 '03 dal 1998 al 2003

Persone citate: Alan Greenspan, Alessandro Frugnoli, George Bush, Lorenzo Codogno, Morgan Chase, Ugo Bertone

Luoghi citati: Italia, Sostegno, Usa