Atleti più veloci degli anni

Atleti più veloci degli anni CAMPIONATI ITALIANI MASTER: DUE GIORNI IN PISTA, POI IL RITORNO A CASA DA FIGLI O NIPOTI Atleti più veloci degli anni C'è chi cura la depressione gareggiando Domenico Latagiiata Ci sono cose che possono succedere solo ai campionati Master di atletica leggera. Una di queste la racconta Diego Febbe, classe 1931, arzillo calabrese con pochi capelli e tanta voglia di stupire. Ieri mattina, l'ex ferroviere ormai in pensione era impegnato sui 300 ostacoli, categoria M70: «Sono un mezzo pazzo esordisce -. Da giovane mi mettevo alla prova soprattutto nel fondo, adesso preferisco la velocità e ogni anno vinco qualche titolo». Si è piazzato sulla sua corsia, gli avversari ai lati e gli ostacoli da superare. A un certo punto è inciampato: caduto, si è rialzato e ha vinto ugualmente. Un trionfo, ripreso a bordo pista dal nipote Giuseppe, uno che a Torino ci vive invece da venticinque anni per motivi di lavoro: «Mica ho finito - prosegue Febbe -. Domani (oggi, ndr) darò la caccia ai 200 metri, poi mi riposerò qualche giorno prima di tornare nella mia Reggio». In treno, ovviamente. Succede che le discipline si imparino anche in età avanzata, per togliersi uno sfizio e dimostrare che con la volontà tutto è possibile. Il salto con l'asta femminile ha proposto per esempio due atlete. Laura Millio (F35) e Carla Porcellini (F40), che fino a qualche anno fa mai avrebbero pensato di poter saltare un'asticella posta così in alto. «Io arrivo dallo sci - dice la Millio, bolzanina -, ho accettato di provare l'asta così per gioco. Partecipo ai Master per la prima volta: ho trovato una bella atmosfera, anche rilassata. Nulla a che vedere con le gare di sci: lì sì che trovi i pazzi scatenati». La padovana Porcellini, medico cardiologo, si è avvicinata alla disciplina nel 1996 e ieri, saltando 3,40, ha anche centrato il minimo per partecipare agli Assoluti: «Si tratta di una disciplina che, grazie alla tecnica, ti permette di mascherare alcuni limiti fisici - dice -. Ora mi brucerò qualche altro giorno di ferie per andare a Portorico, dove a inizio luglio ci saranno i Mondiali». Una meta, quella dell'isola caraibica, che invece non raggiungerà Pasqualina Cecotti, 62enne friulana impostasi sui 100 metri (F60): «Non ci vado perché mio marito, che ha problemi a viaggiare in aereo, non mi potrebbe accompagnare», si rammarica lei. Minuta, un fascio di nervi capace di correre in 15"9, si è avvicinata ai Master nel 1990 «dopo che, lasciato il lavoro, ero praticamente caduta in crisi depressiva. Invece di riempirmi di medicine, mi sono gettata nello sport: un paio di allenamenti alla settimana bastano per farmi star bene. Ricordo che, quando iniziai, dovetti abbandonare momentaneamente la velocità per problemi muscolari: pur di non star ferma, mi dedicai al lancio del peso». Lo sport ha aiutato anche a non far cadere nella trappola della malinconia la padovana Emma Mazenga, laureatasi ieri campionessa F70 dei 100 e 400 metri; «Quando sono rimasta vedova non ho smesso di fare gare, non ho ceduto al dolore e anzi sono sempre stata propositiva verso le mie coetanee. La soddisfazione di vincere le gare è un bel premio anche per il mio allenatore Franco Sommaggio (papà di Silvia, azzurra di corsa campestre, ndr) che mi segue con molto affetto». Il pallino per l'atletica, peraltro, l'ha sempre covato: «Sul finire degli Anni Cinquanta - racconta - ho corso i 100 e 200 nel Cus Padova che aveva atlete di spicco come l'olimpionica Franca Peggion. Poi l'Università, l'insegnamento di scienze naturali e chimica, il matrimonio e la maternità mi avevano allontanata dalla pista. L'ho riscoperta nel 1986 grazie allo stesso gruppo con il quale sono cresciuta nel Cus Padova». Anche questo è sport. Laura Millio, ex sciatrice, ha esordito ieri nei Master nel salto con l'asta, categoria over 35

Persone citate: Carla Porcellini, Domenico Latagiiata, Emma Mazenga, Franco Sommaggio, Laura Millio, Pasqualina Cecotti, Porcellini

Luoghi citati: Padova, Torino