La difesa comune alla prova dei primi bisticci sulle armi di Emanuele Novazio

La difesa comune alla prova dei primi bisticci sulle armi ALLE INTESE POLITiCHE Sì CONTRAPPONGONO OSTACOLI PRATICI La difesa comune alla prova dei primi bisticci sulle armi L'Italia si ritira dal progetto con Germania e Francia per il varo di corvette E Londra abbandona un programma comune con Berlino e Amsterdam analisi Emanuele Novazio inviato a PORTO CARRAS (Grecia) LA nascita dell'«Agenzia intergovernativa per la difesa», sancita al punto 64 del documento finale del vertice europeo di Porto Carras, conferma che la Difesa - nelle sue componenti pohtiche, strategiche e industriaU - è una delle chiavi di lettura del summit che segna il passaggio dì consegne fra la presidenza greca e quella italiana, e che in pohtica estera invia un «fermo richiamo» ad Hamas perché interrompa immediatamente «ogni attività terroristica», invita il governo israeliano ad «astenersi da ogni misura punitiva», e si impegna a rafforzare le relazioni con gli Usa «su una base di eguaglianza». L'Ue, sottolinea il documento approvato ieri sera, prenderà «le misure necessarie per creare entro il 2004 una agenzia nel campo dello sviluppo deUe capacità di difesa, della ricerca, delle acquisizioni e degli armamenti». Questa agenzia, che sarà sotto la diretta autorità del Consigho europeo e «aperta alla partecipazione di tutti gh stati membri», svilupperà «le capacità di difesa nel campo della gestione deUe crisi», «promuoverà e rinforzerà la cooperazione europea in materia di armamenti», «rinforzerà la base tecnologica e industriale europea in materia di difesa» e «creerà un mercato europeo concorrenziale degli equipaggiamenti di difesa». Fra i suoi scopi ci sarà quello di favorire, la ricerca, «in vista di raggiungere il vertice delle tecnologie strategiche per le future capacità di difesa e sicurezza» e «di rafforzare il potenziale industriale europeo in questo settore». Non è un caso che l'Unione si impegni formalmente per la costituzione di un'«Agenzia della difesa» proprio mentre l'Alto rappresentante per la pohtica estera e di difesa Javier Solana presenta ai 15 il suo rapporto sulle «strategie di sicurezza europea». Nel testo, dal titolo «Un'Europa sicura per un mondo mighore», si sottolinea la necessità che i Paesi dell'Unione si impegnino maggiormente - in termini politici, economici e militari per realizzare una vera difesa comune. Solana considera essenziale che l'Europa si doti degh strumenti adeguati per far fronte alle nuove minacce intemazionali, senza dover contare soltanto sugli Stati Uniti: non in un'ottica di contrapposizione con gli Usa, precisa, ma per essere pronti a «condividere la responsabilità di garantire la sicurezza del mondo». Primo obiettivo deh' Unione dovrebbe essere dunque, secondo Solana, quello di rafforzare l'ordine intemazionale attraverso un sistema «multilaterale» basato sul ruolo centrale deU'Onu. Ma allo stesso tempo, l'Unione deve essere pronta a reagire in maniera rapida e vigorosa: anche preventiva, se necessario, quando venga violata la legalità intemazionale o ci siano concrete minacce incombenti. Solana continuerà a lavorare al suo progetto: il vertice europeo di dicembre dovrebbe produrre una serie di «raccomandazioni operative» per dar corpo al concetto eh strategia europea di difesa. Proprio ieri, tuttavia, la cooperaziopne dell'industria europea deUa difesa ha subito due significative battute d'arresto: secondo il quotidiano economico tedesco «Handelsblatt» l'Italia si è ritirata dal progetto «Polifemo» avviato con Germania e Francia per la costruzione di corvette. Sempre ieri, la Gran Bretagna ha comunicato ai governi interessati l'intenzione di abbandonare un progetto comune con Germania e Olanda per la costruzione di mezzi corazza- ti da trasporto. Particolarmente irritati sono i tedeschi, che sottolineano come la cooperazione fra industrie europee sia uno strumento molto importante per far fronte alla concorrenza americana: i due progetti, dopo la caduta di un partner, sono ora in pericolo. In ambienti tedeschi, ma non solo, si affacciava ieri l'ipotesi che nel semestre di presidenza europea, la strategia italiana sull'industria della difesa punterà al rafforzamento deUa collaborazione con la Gran Bretagna, che dovrebbe presto produrre un accordo fra Finmeccanica e British Aerospace per eletttronica della difesa. Secondo ambienti europei, l'insieme di questi sviluppi segnalerebbe che il vero nodo al centro della dinamica strategico-industriale relativa alla difesa europea è l'interesse americano a controllare l'industria militare del vecchio continente attraverso Italia e Gran Bretagna. Un motivo di potenziali, future divisioni. In margine al vertice di Porto Carras, ieri, è avvenuto un altro fatto significativo soltanto in apparenza scollegato dai precedenti,, per le conseguenze che potrebbe avere sulla presidenza itahana e - di riflesso - sugli equilibri intemi all'Unione. In serata il presidente francese Jacques Chirac si è dichiarato contrario alla riforma della pohtica agricola, i cui negoziati si sono arenati due giorni fa e sono stati aggiornati a mercoledì prossimo. Questo ulteriore elemento di rottura, che porta il marchio di Chirac, riversa sulla presidenza itahana anche il dossier rovente della pohtica agricola: ma la posizione dell'Italia in alcuni aspetti della «Pac» è molto deheata, anche per i forti interessi della Lega. Non sarà facile, per Berlusconi, farsi mediatore.

Persone citate: Berlusconi, Chirac, Jacques Chirac, Javier Solana, Solana