Salonicco, primo sì alla Costituzione d'Europa di Enrico Singer

Salonicco, primo sì alla Costituzione d'Europa NF'. VERTICE A15 GISCARD CONSEGNA A SIMITIS UNA COPIA DEL PROGETTO Salonicco, primo sì alla Costituzione d'Europa Ciampi: «Un'Ue avanzata che non deve tradire l'ispirazione originaria» Enrico Singer inviato a PORTO CARRAS (Grecia) Giscard consegna a Simitis una copia del progetto di Costituzione, rilegata in pelle blu. Il premier greco la solleva come fosse una coppa. E sorride quando il presidente della Convenzione declama, in greco, la frase di Tucidide scelta per aprire il preambolo della futura Magna Charta europèa: «... la nostra è chiamata democrazia perché il potere non è nelle mani di una minoranza, ma in quelle di un gran numero». Così al vertice di Porto Carras si consuma il passaggio di testimone tra i «padri ' costituenti» che hanno lavorato per sedici mesi a Bruxelles e i governi dell'Unione che, a partire dal 15 ottobre a Roma, dovranno trasformare la bozza in testo costituzionale con valore di trattato. E' un passaggio non soltanto simbohco perché la vera fase costituente comincia adesso. Lo dice anche il comunicato finale del summit: «Il Consigho europeo ha deciso che il testo del progetto di trattato costituzionale è una buona base di partenza per la Conferenza intergovernativa». Valéry Giscard d'Estaing non si sente deluso da questa definizione che ridimensiona in parte il valore della «tagpa^torica»^ffermata appena quàlcKe' ngà" prima-." Anzi, incassa con evidente piacere i complimenti di Schroeder: «Per me questa Costituzione si potrebbe firmare anche subito». E quelli in stile sportivo di Berlusconi: «Ha fatto un gol difficilissimo». Giscard ringrazia e ammette che «fin dall'inizio» sapeva che il suo lavoro sarebbe passato alla Conferenza intergovernativa. Ma ribatte: «Quello che abbiamo scritto è il mighore testo possibile. Non è un compromesso. E' una sintesi». E' il «punto di equilibrio tra le diverse ipotesi». Giscard lancia quasi una sfida: «Vedremo se la Conferenza intergovernativa riuscirà a fare di megho». Poi rivela anche un retroscena. Sul delicato capitolo dei valori religiosi lui era d'accordo per un «richiamo esplicito» al cristianesimo. «Ma non c'è stato consenso nel presidium». Adesso anche la questione della religione passerà alla Conferenza di Roma. Il ministro Franco Frattini ha un suggerimento: «Si potrebbe trovare un'intesa accostando un richiamo esplicito alla laicità dello Stato e al valore rappresentato dalle radici cristiane». Anche Polonia e Spagna sono d'accordo. Si vedrà. Ma un risultato importante lltalia lo ha incassato già ieri a Porto Carras: la conclusione della complessa procedura della firma del nuovo trattato costituzionale si terrà a Roma dove, nel 1957, fu sottoscritto l'atto di nascita della Comunità europea. A Roma sarà anche depositato il trattato della Grande Europa. E' stato Silvio Berlusconi, che ha incontrato a quattr'occhi Giscard, a spiegare le prossime tappe della Costituzione. Fino al 15 lugho ci sarà una breve coda della Convenzione necessaria a completare la parte terza del testo dedicata alle politiche dell'Unione. Poi sarà lo stesso Giscard che presenterà a Roma, il 18, la bozza completa. «A questo punto chiederemo a tutti i governi di preparare le loro osservazioni», ha detto Berlusconi. In modo di arrivare al 15 ottobre - data dell'avvio della Cig - «con le idee chiare». Il disegno è quello di «concentrare i lavori della Conferenza di Roma soltanto sui punti che dividono e procedere in fretta su tutto il resto». Il mandato del vertice di Porto Carras, ha detto Berlusconi, è chiaro: «Concludere i lavori della Cig entro dicembre», cioè durante il semestre di presidenza itahana. Ma per le firme di tutti gli Stati membri sotto il testo del trattato costituzionale si dovrà attendere almeno il primo maggio del 2004: il giorno in cui entreranno a pieno titolo nell'Unione i nuovi partner. E' ima scelta obbligata: una forma di rispetto per i dieci Paesi. Ma non si potrà andare oltre giugno, quando si terranno le nuove elezioni europee. I tempi esatti della procedura delle firme non sono stati definiti. «Spero che ci sia una stessa data nei diversi Paesi. Ma poi tutti verranno a Roma per la cerimonia finale», ha spiegato Berlusco¬ ni. Il trattato, insomma, sarà formalizzato a Roma come era nei desideri itahani. Un'altra decisione rilevante sulla Cig è quella sulla sua composizione: avranno pari diritti anche i dieci Paesi dell'allargamento. Significa che sui punti più contestati della bozza di Giscard - l'estensione del voto a maggioranza, la presidenza stabile del Consigho, la riduzione del numero dei commissari - il fronte dei contrari potrà contare su tutti - o quasi - i nuovi partner della Uè. Il premier lussemburghese, Jean-Claude Juncker, ha riferito che dodici Paesi hanno espresso «serie riserve» nel giro di tavolo che c'è stato ieri fra i leader sulla bozza di Costituzione. Romano Prodi, pur rispettando tutte le cautele diplomatiche - «quella di oggi è veramente una giornata storica» - ha rilanciato l'invito a «migliorare la bozza». In particolare sull'estensione del voto a maggioranza. E ha chiuso le polemiche con Giscard delle ultime settimane con una battuta: «Gh sono grato anche di questo perché è servito ad affrontare i problemi in modo costruttivo». . . . .... ,.., . I presidente della Convenzione, Valéry Giscard d'Estaing, consegna al premier greco Costas Simitis il testo della Costituzione europea