Il Re del mondo
Il Re del mondo Il Re del mondo C^E' un luogo in cui ti senti davvero una regina, è la biblioteca musicale Andrea Della Corte, incastonata come un topazio nella palazzina della Tesoriera. Tesoriera... che nome fantastico, ma da dove arriva, ti chiedi, e subito si affacciano alla mente visioni fantastiche di forzieri pirateschi pieni zeppi di pietre preziose: il tesoro di Flint, all'arrembaggio! E proprio con questo spirito ti precipiti a richiedere i vecchi, vecchissimi 33 giri di opere introvabili: la prima incisione di «lonisations» di Varese, con trentasei percussionisti improvvisati, tutti amici, visto che gh strumentisti si erano rifiutati di suonare un brano così folle; una sconosciutissima «Penthesilea» di Schoeck, dove resti ad ascoltare lo struggente canto dei due amanti in un tedesco del sud che ti fa sorridere, per non parlare dei «Sopravvissuti di Varsavia» di Schò nberg (io e forse altri tre o quattro amanti di musica contemporanea a conoscerla, la composizione). Dopo la sohta noiosissima trafila della scheda eccoti premiata, uno stanzino con vista sul parco solo per te, con tanto di sedia girevole, giradischi e lettore cidi, da manovrare a tuo piacimento. Fa fresco, te la prendi comoda. Puoi guardare con calma i nomi dei musicisti, gli strumenti, le durate dei brani. Leggere in più lingue il libretto allegato al cidi, o al disco, dove ti accorgi che in francese dicono una cosa e in tedesco un'altra, ma fa niente, il piacere permane. Toccare con lo sguardo i rami degh alberi che ondeggiano appena nell'impercettibile brezza che si è alzata. Accertarti quant'è premuroso il bibliotecario che, lanciandoti un'occhiatina alle gambe svestite e allungate con negligenza sulla panchetta dietro di te, viene a chiederti se tutto funziona. Insomma, una meravigha. Cosa vuoi di più? Uno splendido esemplare di giovane uomo che dietro a un paio di baffetti irresistibili sorride chiedendoti se per caso l'hai tu, «Hymnen» di Stockhausen. Il Re del mondo ti tiene prigioniero il cuore. Anna Berrà
Persone citate: Andrea Della Corte, Flint, Stockhausen
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