Da Delbono a Shakespeare di Monica Bonetto

Da Delbono a Shakespeare COLLINE Da Delbono a Shakespeare Un Otello «contaminato» secondo Di Mauro gente «di plastica» e un originale Riccardo II GIUNGE alla sua seconda settimana di programmazione il Festival delle colline torinesi e propone, a partire da venerdì 20 giugno, una triade di spettacoli ben calibrata nella varietà di stili che contraddistingue ciascun allestimento, abilmente sospesa tra l'attrazione esercitata dai grandi classici e la fertile tentazione di linguaggi «altri» con cui contaminare felicemente la materia del proprio lavoro. Primo e concreto esempio di libera rivisitazione di un' . opera teatrale è «ProgettOthello - per morire in un tuo bacio», allestimento al suo debutto nazionale, firmato, in coppia con Stefania Bertola, dall'attore torinese Michele Di Mauro. Si tratta di ciò che gli stessi autori definiscono «una tragedia in musica per 2 attori solisti», una riscrittura creativa e audace che vede protagonisti lo stesso Di Mauro e Lucilla Giagnoni. Accanto alle parole di Shakespeare, nelle quali la coppia di interpreti si immerge per poi a tratti deviare rapita da suggestioni clandestine e inaspettate associazioni musicali, vivono Ariosto e Nabokov, Gozzano e Poe, Verdi in compagnia di Capossela, Eminem, Brian Eno. Lo spettacolo è in scena nelle scuderie della Cavallerizza Reale venerdì 20 e domenica 22 alle 21,30 e sabato 21 alle 19,30. Le stesse scuderie ospitano - lunedì 23 giugno alle 21,30 e martedì 24 alle 19,30 - il secondo spettacolo in programma in questa settimana di Festival: «Gente di plastica». A presentarlo, la Compagnia di Pippo Delbono, da poco rientrata da una lunga tournée in Francia, Israele e Palestina. La formazione, tra le più acclamate negli ultimi anni per l'originalità e l'onestà umana e intellettuale delle sue proposte artistiche, presenta un allestimento che mutua il titolo da una canzone di Frank Zappa e racconta il nostro tempo funestato da rapporti artificiosi, forzati, fasulli, legati all'apparire e non invece all'essere, mirati ad ottenere e non a condividere. A questa «plastificazione» di uomini e sentimenti si deve l'origine non riconosciuta del mal di vivere che ci attanaglia, e che trova efficaci e potenti interpreti negli attori della Compagnia. Banco di prova per uno dei giovani nuovi talenti della regia francese è invece il molto lodato «La tragèdie du roi Richard II» che viene ospitato dal Teatro Carignano mercoledì 25 e giovedì 26 giugno alle 21,30; un luogo «tradizionale» per uno spettacolo innovativo, ma la scelta si deve a questioni tecnicoespressive impossibili a risolversi altrove. L'allestimento, recitato in lingua francese ma reso di facile comprensione da una sottotitolatura in italiano, è firmato da Paul Desveaux per la Compagnie l'Heliotrope e viene definito di grande fascino. Il testo di Shakespeare viene scandagliato nel profondo, la parola, puntualmente assecondata nella retorica maestosa che l'accompagna, diventa protagonista assoluta, strumento ineguagliabile nel procurare e gestire il potere. Monica Bonetto IL GIOVANE TALENTO DEL FRANCESE DESVEAUX «Gente di plastica» di Delbono, 23 e 24. A sinistra Paul Desveaux Michele Di Mauro al Festival con «Progett-Othello», debutto nazionale dal 20 al 22

Luoghi citati: Francia, Israele, Palestina