Serre, una vita per i numeri

Serre, una vita per i numeri | PREMIO ABEL, IL NOBEL DELLA MATEMATICA Serre, una vita per i numeri GIOVANISSIMO, ENTRO' NEL GRUPPO BOURBAKISTA E VINSE LA MEDAGLIA FIELDS: MA ERA SOLO L'INIZIO Federico Peiretti E# un francese, JeanPierre Serre, 76 anni, il primo matematico i vincitore del Premio Abel, riconoscimento voluto dal governo norvegese, che ha stanziato, a questo fine, un fondo di 200 milioni di corone norvegesi, circa 25 milioni di Euro. L'occasione per istituirlo è stata il duecentesimo anniversario della nascita del grande matematico norvegese Niels Henrik Abel (vedi «TuttoScienze» del 3 marzo 2002). Un premio che è già stato battezzato il "Nobel della Matematica", perché pone rimedio all' esclusione della matematica dai Nobel. La cerimonia si è svolta il 3 giugno nell'aula magna dell'Università di Oslo, presente re Harald: Serre ha incassato ben 770 mila euro. Nel corso della sua vita Serre ha già ottenuto i massimi riconoscimenti. E' membro della Académie des Sciences di Parigi, della Royal Society di Londra, ha vinto il premio Balzan nel 1985, il premio Steele nel 1995 e il premio Wolf nel 2000. Ma soprattutto la medaglia Fields, vinta nel 1954, quando aveva appena 28 anni. E Serre è a tutt'oggi il più giovane vincitore di questa medaglia che prima del Premio Abel veniva considerata l'equivalente del Premio Nobel. Non dovrebbe esserci comunque concorrenza. La medaglia Fields è quadriennale e premia soltanto i matematici che non hanno ancora compiuto i quarant'anni, per segnalare un risultato particolarmente significativo, mentre il Premio Abel è un riconoscimento alla camera, il lavoro complessivo della vita di un matematico e si terrà ogni anno, come i Nobel. Serre "ha svolto un ruolo fondamentale - si legge nella motivazione del premio - nel dare una forma moderna a numerosi settori della matemati- ca, fra cui la topologia, la geometria algebrica e la teoria dei numeri e lo studio delle loro proprietà elementari". Per i suoi molteplici interessi, in settori così diversi. Serre è stato definito il Mozart della matematica. La sua è una vita dedicata alla matematica, accanto alla passione per la lettura (Simenon e autori giapponesi), per lo sport (sci, ping-pong e montagna), che "problemi al ginocchio" non gh consentono più di praticare come vorrebbe, e per il cinema, "almeno una volta alla settimana". E poi sempre matematica: "Di giorno come di notte. Perché mi diverte - racconta Serre in una intervista a Le Monde - Ripassavo le tavole deUa moltiphcazione, quand' ero bambino, anche durante i sermoni del pastore. La geometria più avanti. E le derivate a 14, 15 anni, scoperte su un vecchio libro di analisi di mia madre. Ma non avevo nessuno che mi aiutasse e per questo mi sono avvicinato all'analisi in modo puramente formale. Devo confessare che, all'epoca, l'analisi non mi entusiasmava, non riuscivo a capire bene il significato di tutti quei delta ed epsilon". Alla domanda se si debba incoraggiare un giovane nello studio della matematica. Serre dichiara: "Se un giovane vuole diventare matematico, bisogna fare di tutto per dissuaderlo. Non c'è bisogno di molti matematici. Ma se nonostante tutto insiste, bisognerà incoraggiarlo e aiutarlo". Una posizione molto elitaria, propria dei bourbakisti, secondo i quali si può dire "matematico" soltanto chi ha scoperto almeno un nuova teorema. E infatti Serre, giovanissimo, a 23 anni, entrò a far parte del più esclusivo grappo matematico dal quale, secondo il loro regolamento, si viene inesorabilmente allontanati a cinquant'anni. "Per curiosità ho bussato alla loro porta, ho preso parte alle loro discussioni e mi hanno adottato". Ma a livello di scuola, di giovani studenti, "è invece necessario - afferma Serre - far capire ai giovani che la matematica non è morta (in generale hanno la tendenza a credere che soltanto la fisica o la biologia abbiano problemi ancora aperti). Il difetto è che nel tradizionale percorso dell'insegnamento della matematica, l'insegnante non parla mai dei tanti problemi matematici ancora aperti. Ed è un peccato. Ce ne sarebbero molti che i giovani potrebbero capire, ad esempio nella teoria dei numeri. Fermat naturalmente, ma anche Goldbach o l'esistenza di infiniti numeri primi della forma n 2+1". LA NORVEGIA HA VOLUTO ISTITUIRE UN PREMIO RICCO E PRESTIGIOSO IN MEMORIA DI UN SUO GRANDE MATEMATICO

Persone citate: Federico Peiretti, Fields, Goldbach, Mozart, Niels Henrik Abel, Simenon, Steele

Luoghi citati: Londra, Norvegia, Parigi, Serre