PILLOLA La rivoluzione interrotta

PILLOLA La rivoluzione interrotta PILLOLA La rivoluzione interrotta Stefania Maurizi ISERCIZI ginnici post I coitum e beveroni tosI sici, se non fatali: la "'3 storia della contraccezione è millenaria e caratterizzata da un armamentario di misture inquietanti. Ma la rivoluzione nel controllo della fertilità umana è recente, e si identifica nell'invenzione della pillola anticoncezionale e nel suo ideatore Cari Djerassi, chimico emerito dell'università di Stanford. Con lui parliamo di tecnologie contraccettive e riproduttive di un mondo che, ogni 24 ore, registra circa 100 milioni di rapporti sessuali, 1 milione di concepimenti, 250.000 gravidanze indesiderate e 150.000 aborti, di cui 50.000 illegali che portano alla morte di 500 donne al giorno. Professor Djerassi, come creò la prima pillola? «Il mio gruppo ha aperto la via alla pillola perché ha prodotto il composto che ne costituisce il principio attivo e che non esiste in natura. Il padre della pillola, invece, è considerato il Diologo Gregory Pincus. Era ben noto fin dagli Anni 20 che il progesterone, l'ormone sessuale naturale femminile, svolge un'azione contraccettiva perché inibisce l'ovulazione durante la gravidanza; è per questo che una donna non può rimanere incinta durante la gestazione. Ma utilizzarlo era problematico perché è poco attivo per via orale. Nel '51 noi della Syntex, la piccola azienda farmaceutica di Città del Messico dove lavoravo, riuscimmo a sintetizzare il "noretindrone", un composto analogo al progesterone naturale ma attivo per via orale. Per testarne l'attività ne inviammo un campione a molti biologi, incluso Pincus, molto impegnato nella ricerca sulla contraccezione in anni in cui essa non era una priorità. Nel '57 la Food and Drag Administration autorizzò l'uso del noretindrone per trattare i disturbi mestruali e nei primi Anni 60 estese il suo uso alla contracce decisione se e quando avere un figlio sarebbe rimasta in mano agli uomini. Inoltre per le donne avevamo un "indizio biologico" a cui ispirarci: hanno un contraccettivo naturale, il progesterone. Gh uomini contribuiscono alla riproduzione solo attraverso lo sperma. Tutto ciò che si può fare è o impedire che arrivi a destinazione attraverso il coito interrotto, la sterilizzazione maschile, il preservativo o il diaframma, oppure bloccarne la produzione con una pillola per uomini. Ma benché ci si lavori dalla fine degli Anni 60, non è ancora sul mercato. Io sono molto pessimista al riguardo». Perché? «Per i problemi che pone. Gli uomini producono sperma in continuazione e sono fertili molto più a lungo che le donne. Capire che cosa succede alla potenza sessuale e alla fertilità di un uomo dopo 20-30 anni di "pillolo" richiederebbe una costosissima sperimentazione clinica, molto più lunga di quella della pillola. Se le aziende far- maceuti.jhe impiegassero la maggior parte della durata del brevetto per i test, non coprirebbero le spese. Eppure sarebbe giusto avere ima migliore contraccezione maschile: la donna sostiene tutto il peso della riproduzione, è giusto che l'uomo sostenga quello della contraccezione. Ma le industrie farmaceutiche sono società private: realizzano profitti, non risolvono problemi sociali». La pillola ha 52 anni eppure rimane la svolta più recente in tema di tecnologia contraccettiva. Perché la ricerca in questo settore è quasi ferma? «Ristagna fin dagli Anni 70 e le cause principali sono due: i contenziosi ledali dovuti agli effetti collaterali di alcuni contraccettivi e le priorità dell'industria, che è interessata ai mercati dei paesi ricchi, i quali sono "paesi geriatrici" e con malattie geriatriche: Alzheimer, cancro, malattie cardiovascolari. Queste patologie richiedono farmaci costosi, da assumere per lunghi periodi e con effetti collaterali che i pazienti sono disposti a tollerare, perché un malato di cancro si trova in una condizione molto diversa rispetto a una donna relativamente giovane e sana che prende la pillola. Perciò, le aziende fannaceutiche non sono più interessate alla contraccezione: dei 20 giganti del settore, solo 2 commercializzano ancora contraccettivi; e negli Stati Uniti, l'intero mercato degli anticoncezionali è probabil¬ mente più piccolo del mercato di uno solo dei tranquillanti più venduti». Dagli Anni 50 ad oggi siamo passati da una legislazione punitiva nei confronti della contraccezione ad ima che tutela i diritti sessuali e riproduttivi della persona. Che ruolo ha avuto la pillola? «Oltre ad aver aumentato enormemente la qualità della sessualità, ha dato un grosso contributo nel separare il sesso dalla riproduzione, che sono due cose completamente disgiunte. C'è ovviamente chi critica la pillola perché pare che, eliminata la paura della gravidanza, abbia incoraggiato comportamenti che alcuni ritengono immorali, ma la morale non può essere fondata sulla paura». Permettendo il sesso senza la riproduzione, la pillola ha prodotto la rivoluzione sessuale. Le tecniche futuristiche di riproduzione assistita, come l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo (ICSI), porteranno alla rivoluzione riproduttiva, permettendo la ripro- duzione senza il sesso? «Attualmente l'ICSI è un potente strumento per trattare l'infertilità maschile. Ma io credo che in un futuro non lontano nelle fasce ricche delle nazioni più sviluppate saranno le persone fertili, e non solo quelle sterili, ad usare costose tecniche di riproduzione assistita come l'ICSI. Più le donne ricevono un'istruzione di livello avanzato, più aspirano ad avere opportunità e rimandano la gravidanza in età avanzata. Ma le donne nascono con la loro "scorta" di cellule uovo, non le producono in continuazione come l'uomo produce sperma. A 35 anni, una donna ha gà perso il 90-95oZo di esse e^ 'quelle rimanenti possono avere sia problemi di fertilità che di più frequenti malformazioni trasmissibili al feto. Se una donna potesse congelare le sue cellule uovo da giovane, come gli uomini congelano lo spenna, potrebbe ancora avere la possibilità di utilizzarle successivamente e fecondarle con tecniche avanzate come l'ICSI. Oltre a ciò si potrebbe anche fare lo screening genetico sull'embrione prima di impiantarlo nell'utero, in modo da accertare eventuali malformazioni». A parte i problemi etici, la riproduzione meccanizzata sarebbe completamente innaturale. «Cento anni fa una donna 'i e i , li a persone che fino a 30 anni fa non avevano alcuna possibilità di procreare naturalmente: nel mondo ci sono più di 1 milione di bambini nati in provetta e 100.000 nati con l'ICSI». Lei scrìve testi teatrali e in settembre, a Bologna, ci sarà la prima italiana del suo "Oxygen". Perché si è mesbo a sorivere? «Mi interessa comunicare con il pubbhco e ho scelto il teatro perché permette di usare il dialogo, una forma di scrittura preclusa agli scienziati che nelle loro pubblicazioni devono usare sempre uno stile impersonale. Attraverso le mie opere esploro i comportamenti e le motivazioni degli scienziati. Non li riverisco, mi interessa descrivere la cultura tribale di una comunità interamente basata sul riconoscimento dei meriti di un membro della tribù da parte dei suoi pari, e che pratica un'attività brutalmente competitiva. Alcuni dei miei colleghi mi accusano di lavare i panni sporchi dei laboratori in pubbhco ed io replico che non c'è nulla di male nel fare ciò». INTERVISTA CON CARL DJERASSS, IL CHIMICO DELL'UNIVERSITÀ' DI STANFORD CHE NEL 1951 CREO' LA MOLECOLA-BASE DEL CONTRACCETTIVO FEMMINILE POI PRATICAMENTE REALIZZATO^' ■" '**1 DAL BIOLOGO GREGORY PINCUS. PUR RIGUARDANDO LA SFERA PIÙ' INTIMA DELLE DONNE, FU UNA INVENZIONE TUTTA MASCHILE. DOPO LA SINTESI DEL NORETINDRONE LA RICERCA UN "FARMACO PER LE PERSONE GIOVANI E SANE" CHE HA CAMBIATO IL COSTUME SESSUALE PIÙ' DI QUALSIASI FILOSOFIA FEMMINISTA. "VI SPIEGO PERCHE1 UN PRODOTTO ANALOGO MA RIVOLTO ALLA FERTILITÀ' MASCHILE E' LONTANISSIMO" La pillola contraccettiva ha sganciato la sessualità dalla riproduzione, rivoluzionando il costume. Ma perché non esiste un farmaco simile per l'uomo? INTERVISTA CON CARL DJERASSS, IL CHIMICO DELL'UNIVERSITÀ' DI STANFORD CHE NEL 1951 CREO' LA MOLECOLA-BASE DEL CONTRACCETTIVO FEMMINILE POI PRATICAMENTE REALIZZATO^' ■" '**1 DAL BIOLOGO GREGORY PINCUS. PUR RIGUARDANDO LA SFERA PIÙ' INTIMA DELLE DONNE, FU UNA INVENZIONE TUTTA MASCHILE. DOPO LA SINTESI DEL NORETINDRONE LA RICERCA duzione senzasesso? «Attualmente l'ISI è un potente strmento per trattare l'ifertilità maschile. Macredo che in un futuro nlontano nelle fasce ricche dle nazioni più sviluppate sranno le persone fertili, e nsolo quelle sterili, ad usacostose tecniche di riproduzne assistita come l'ICSI. Piùdonne ricevono un'istruziodi livello avanzato, più aspino ad avere opportunità e mandano la gravidanza in avanzata. Ma le donne nascocon la loro "scorta" di celluovo, non le producono in connuazione come l'uomo produsperma. A 35 anni, una donnagà perso il 90-95oZo di esse'quelle rimanenti possono avsia problemi di fertilità chepiù frequenti malformazioni tsmissibili al feto. Se una donpotesse congelare le sue celluovo da giovane, come gli uomni congelano lo spenna, potrbe ancora avere la possibilitàutilizzarle successivamente econdarle con tecniche avanzcome l'ICSI. Oltre a ciò si potrbe anche fare lo screening genco sull'embrione prima di ipiantarlo nell'utero, in modoaccertare eventuali malformzioni». A parte i problemi eticiriproduzione meccanizzatarebbe completamente innarale. «Cento anni fa una don'PILLOLA La rivoluzione interrotta

Persone citate: Carl Djerasss, Delle Donne, Djerassi, Gregory Pincus, Pincus, Professor Djerassi, Stanford, Stefania Maurizi

Luoghi citati: Bologna, Città Del Messico, Stati Uniti