Pesce spatola con melanzane e il filetto crudo di palamite

Pesce spatola con melanzane e il filetto crudo di palamite Pesce spatola con melanzane e il filetto crudo di palamite SAREBBE stato un viaggio succulento ma, anche, lungo, difficile, lento. Avevo fatto prenotare venti giorni prima da mia figlia, con uno pseudonimo ed un telefono sconosciuto, alla celebre Torre del Saracino di Vico Equense. Ci sarei andato la sera di martedì 20 maggio, ultima tappa del vostro critico al Sud d'Italia. Una volta accettata la prenotazione alla Torre, ci sono stati altri problemi per riservare l'albergo: hanno chiesto un fax di conferma, un numero di carta di credito ed ho dovuto fare i sohti salti mortah per non fanni riconoscere. Poi, alla fine, pronti, via: Bresso (Milano), Genova, nave per Palermo, Agrigento, Licata, Ragusa, Calati Mamertino. Palmi, Parghelia, Crotone, Potenza, Castelmezzano, Ravello, Posilano. Mentre sono in viaggio, domenica 18 pomeriggio, alla "signora Bosio", mia figlia, arriva una telefonata: "Volevamo dirle che mercoledì abbiamo una manifestazione a Ferrara, quindi martedì 20 maggio siamo chiusi. Se vuole venire un altro giorno". Questa è la professionalità di certa ristorazione emergente, brava a cucinare, sicuramente, ma con molto da imparare nel rispetto della clientela che prenota. Ma chi se ne importa, decido di saltare la cena (tanto non mi fa certo male : Giorgio Calabrese mi ha fatto perdere 20 chili, ma devo calare ancora) e mi fiondo con maggior entusiasmo in un locale dove avevo fatto fare una prenotazione altrettanto precoce. Be', come mi è capitato altre volte, eccola qui al completo come sempre la grande squadra familiare, il bel pugno di cuochi e ristoratori, la migUor cucina di tutto il Sud d'Italia. Un locale che è sempre più bello, dove la ricerca della materia prima è sempre più impegnativa, dotta, spasmodica, dove i risultati sono ai vertici dell'eleganza ma, anche, della gola. Certo, da queste tre famiglie (papà e mamma, figlio e figlia con i relativi coniugi), trovate la fantasia, la raffinatezza, il tocco di classe, la ricerca estetica ma, soprattutto, potrete gustare lo splendore solare della cucina del Sud. Una grande "Sosta" che la Guida Audi di Giovanni Bravi è l'unica a giudicare come si deve, riconoscendole il primato: il mio 17/20 è l'ulteriore testimonianza di un ristorante completo e sempre più valido. Ho bevuto tre Fiano d'Avellino (un bicchiere, neh, mica tre bottiglie): 1" essenziale" Colli di Lapio di Clelia Romano 1996 (25 euro), il "miele" del Vigna della Congregazione Villa Diamante 97 (6 25), finendo nel "Gloria" del Guido Mortella 99 (e 30). Hanno accompagnato cose tra lo squisito, l'eccellente ed il fantastico: il pesce spatola con le casalinghe straordinarie melanzane, i gamberetti sale e pepe, il filetto crado e cotto di palamito ed il suo sensazionale fegato conditi di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, la zuppa di crostacei e verdure, gli indimenticabili paccheri di Gragnano con salsa "genovese" (il classico ragù napoletano) di vitella giovane con carote e cipolla, i tagliolini bianchi e neri con ricci di mare, i cornetti di pasta ripieni di gamberi con salsa (meglio, brodo: meravighoso) ai frutti di mare e prezzemolo, lo scorfano con pomodorini ed aglio, la triglia fritta (insaporita non di sale ma di uova di pesce palamita!), la suntuosa cassuola di coniglio. Al dessert, la coviglia al caffè con la tremolata all'elisir di anice, la delizia al limone, gioia della gola. 70-80 euro e tanta voglia di tornare tra i grandi sapori del grande Sud. Ultima prova: 20-5-2003 TAVERNA DEL CAPITANO Massalubrense (Napoli), località Nerano, piazza Marina di Cantone Tel. 081.8081028, fax:8081892 Sito: www.tavernadelcapitano.it Chiuso lunedi (in estate sempre aperto) - Carte di credito: tutte Voto: 17/20 Cose tra lo squisito, l'eccellente ed il fantastico: e. 70-80 e tanta voglia di tornare tra i sapori del Sud

Persone citate: Bosio, Clelia Romano, Giorgio Calabrese, Giovanni Bravi, Saracino