CLASSI? SÌ, GRAZIE di Paolo Passarini

CLASSI? SÌ, GRAZIE L'INGHILTERRA PATRIA DELLE «DIFFERENZE» SOCIALI CLASSI? SÌ, GRAZIE Paolo Passarini E^ SISTONO dei tipi di dibattiti che potrebbero essere definiti ^ circolari. Vale a dire: qualcuno fa un'affermazione più o meno controcorrente, si apre una discussione e alla fine si scopre che l'affermazione iniziale è invece larghissimimamente condivisa. E quanto è successo allo storico britannico David Cannadine, il quale ha sostenuto che nel suo paese il concetto di classe sociale è ancora fondamentale. Lo spunto, appoggiato a un corposo studio (The Class in Britain), ha suscitato interesse, ha provocato repliche e stimolato puntualizzazioni, come quando il professor Richard Scnnet, sociologo della London School of Economics, ha suggerito che si, Cannadine ha ragione, anche se, nell'era dello globalizzazione, il concetto di classe tende a evolversi e a fondarsi più sulla professionalità che sull'ereditarietà, eccetera eccetera. Ma, insomma, alla fine è risuonato un coro intonato e felice: siamo inglesi e classisti, so what? E allora? A qualcuno può venire in mente la monarchia, la caccia alla volpe, la «classe dirigente» dell'omonimo film, il professor Higgins del Pigmalione di G. B. Shaw che riconosce anche il quartiere delle persone dal loro accento, oppure, per converso, 1 orgoglio della «british working class», cantato dai film di Ken Loach o dagli «angry young men» degli anni 60. Un esercito di stereotipi è pronto a correre in soccorso della tesi di Cannadine, a merito del quale, però, occorre subito dichiarare che la sua ambizione superava quella di un semplice tuffo nel «banal grande». Cannadine intendeva reagire contro una specie di buonismo storicistico, che cominciava a serpeggiare qua e là nel Regno Unito dopo l'elezione degli ultimi tre primi ministri, Margaret Thatcher, John Major e Tony Blair, tre prodotti della «middle class», indipendentemente dalle loro diverse sfumature ideologiche. Non era questa la prova che la Gran Bretagna si stava democratizzando, che le barriere di classe stavano cadendo? Non per Cannadine, il quale ha obiettato che, nella storia, di primi ministri ascesi da classi sociali inferiori ce ne sono stati altri e che, invece, la struttura classista della società britannica non è sostanzialmente cambiata. La Gran Bretagna, culla del capitalismo industriale, resta il paese più marxista del mondo, almeno rispetto all'unica tesi di Karl Marx che ha retto all'usura del tempo: che la storia è storia di lotta di classe. Per il resto, qualcuno potrebbe rintracciare in Cannadine un certo disprezzo aristocratico per la classe media, come quello di Shaw, che peraltro ammirava il comunismo: «Un uomo moderatamente onesto, con una moglie moderatamente fedele, entrambi bevitori moderati, in una casa moderatamente sana: questa è la vera cellula della classe media».

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Regno Unito